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Il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto alla conferenza stampa organizzata in Prefettura con Prefetto, Questore e Sindaco di Napoli, per fare il punto sugli scontri avvenuti ieri in città con i tifosi dell’Eintracht. Ecco quanto dichiarato: “Io devo ringraziare il Prefetto ed il Questore per il valido supporto che hanno dato. Sapevo, più o meno, quello che sarebbe potuto accadere. Lo ho capito all’andata, quando ero a Francoforte. Io ero seduto ed a destra c’era questa curva che mi ricordava in Serie C, quando ho iniziato il mio percorso, quel tipo di tifo ancestrale, come se volesse indicare qualcosa di diverso rispetto al tifo sano ed educativo. Tant’è che dissi a Marchetti dell’UEFA che ‘a me fate pagare multe da 20-30mila euro per poca roba, mentre a questi dovreste fargli pagare 1 milione’ (in riferimento ai petardi e fuochi d’artificio esplosi alla Deutsche Bank Park, ndr). E sapete cosa mi rispose Marchetti? ‘Ma no, non gli farò nulla’. E allora, di cosa parliamo”.
 
De Laurentiis prova a spiegare cosa è successo ieri, dal suo punto di vista: “Voi conoscete la sigla A.C.A.B.? Ci abbiamo fatto pure un film. Quando c’è di mezzo una realtà costituita, i reietti non aspettano che riunirsi per fronteggiare le forze dell’ordine per cui tutto quello che può essere racchiuso in un confronto tra tifoserie in realtà è un pretesto per mettere a dura prova l’ordine costituito. Ieri allo stadio ho visto uno spettacolo straordinario e ci sono napoletani che si permettono di fare delle interviste in cui dicono che con De Laurentiis c’è troppo ordine allo stadio, una volta c’era più casino. Ed io dico sempre che il casino lo fate a casa vostra, perché lo sport è sport ed il tifo deve essere quello sano, perché allo stadio ci vanno le famiglie, i bambini e non dobbiamo far vedere gente che tira la cocaina, o fuma la marijuana o che possiede un’arma. Ieri molti di questi pseudo-tifosi erano fuori dallo stadio, come cani sciolti, appresso alle forze dell’ordine e con la scusa di fronteggiarsi con i tedeschi”.
 
De Laurentiis esalta il modello d’azione inglese: “La politica italiana se nè è sempre lavata le mani. Mi aspetto che la Meloni mutui la legge inglese, che isola i violenti, li butta via dagli stadi. Voi volete che io investo dei soldi in stadi che poi devono essere devastati? Non è possibile. E non basta dire che in occasione degli Europei arriveranno 200 milioni per rifare ogni stadio. Se qui non viene regolamentata la frequentazione dello stadio, non esiste questa possibilità. Lo stadio deve essere un luogo sacro in cui questa rappresentazione scenica viene trasmessa nel mondo. Ieri avremmo fatto almeno 1 miliardo di viewers. Una partita del livello del calcio inglese. Ma in Inghilterra ci sono gli steward che ti redarguiscono se ti alzi in piedi ed alla terza volta vai via. Ci sono le celle per ogni stadio, ci sono i questori. Noi ci lamentiamo che le nostre forze di polizia vadano in sofferenza, ma dateci gli strumenti”.
 
ADL attacca l’UEFA: “Io non mi permetto di giudicare, ma sto rifacendo 3mila metri quadri allo stadio in 40 giorni rifacendo i pavimenti, i soffitti, le pareti, l’impiantistica che non esisteva con la Regione ed il Comune. L’Italia è un paese bellissimo non manutentato. Politicamente inespresso, che sia a sinistra a destra o al centro. Soltanto alla fine del campionato parlerò della UEFA, che si rappresenta da sola con i suoi signori. A Parigi, l’anno scorso, il mio capo della comunicazione ha rischiato la vita. Perché non interviene anche l’UE su questa situazione? Dobbiamo fondare un partito politico del calcio a livello europeo per farci sentire? Se il calcio è la cartina di tornasole per dirimere ogni problematica a livello sociale, regalando 90′ di puro divertimento e animo sportivo, perché poi non possiamo tutelarlo? A fine anno faremo una conferenza stampa sui problemi del calcio”.
 
“Ognuno si deve vedere le partite a casa propria, in Italia ed all’estero” ha chiosato De Laurentiis mentre parlava il Prefetto Claudio Palomba.