- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Non è tutto oro quel che luccica. Nemmeno nella stazione Museo della linea 1 della metropolitana, segmento del circuito “stazioni dell’arte”. “Scalini divelti, pavimentazione corrosa, feci e urine su pavimenti e pareti e soprattutto una puzza che rende l’aria irrespirabile – denuncia Adolfo Vallini dell’esecutivo provinciale Usb Lavoro Privato -: in queste condizioni si presentano le scale di emergenza che collegano l’atrio della stazione Museo alle banchine della Linea 1”. La stazione Museo, progettata da Gae Aulenti, inaugurata nel 2001, è un crocevia tra arte antica e contemporanea. A due passi dal Mann, contiene essa stessa un ambiente museale, la “Stazione Neapolis”. Vi sono raccolti reperti storici, rinvenuti durante gli scavi della metropolitana. Al suo interno ci sono copie di opere custodite nel museo archeologico, come l’Ercole Farnese e la copia della Testa di cavallo, donata da Lorenzo de Medici a Diomede I Carafa. Ma i corridoi in direzione del Museo Archeologico – in fusione tra antico e moderno – mostrano le fotografie in bianco e nero, realizzate da Mimmo Jodice, degli Atleti e delle Danzatrici, le famose sculture della Villa dei Papiri di Ercolano. E il corridoio di collegamento alla stazione Cavour della Linea 2 ospita le opere di altri 4 fotografi campani: Luciano D’Alessandro, Fabio Donato, Antonio Biasucci e Raffaela Mariniello. Purtroppo, smentendo Dostoevskij, stavolta la bellezza non salva il mondo, e nemmeno la stazione Museo. “La città di Napoli grazie all’impegno delle precedenti amministrazioni comunali, è divenuta una tra le mete turistiche più importanti al Mondo – afferma Vallini -. Il modo in cui versa oggi la stazione Museo non è certo un buon biglietto da visita per la città e per la stessa Anm che la gestisce. I pendolari quel percorso lo evitano come la peste. I turisti ci si imbattono ignari portando con se un’esperienza destinata a restare indelebile nella memoria. In più bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi. I pavimenti e gli angoli delle pareti sono ricoperte di feci ed urine”. Un video mostra il degrado di alcune aree della stazione.
“Oltre alla mancanza costante di pulizia – spiega il sindacalista – c’è stato probabilmente anche un improprio utilizzo di agenti chimici nel tentativo di disinfettare le scalinate. Alcuni scalini sono addirittura corrosi e con delle punte rialzate che potrebbero comportare rischi per la sicurezza degli utenti. Altro che scale di emergenza. La vera emergenza sono le scale stesse”. Peraltro, sarebbero “mesi che i lavoratori segnalano in modo vano questa problematica ai preposti aziendali”. La situazione segnalata sembra incresciosa. “Gli operatori di stazione – aggiunge Vallini – vengono molestati quotidianamente, loro malgrado, dall’odore nauseabondo che proviene dalle scale di emergenza ad ogni passaggio del treno. Parlare di sporcizia e degrado è infatti riduttivo, qui c’è un problema generalizzato di decoro e di sicurezza, visto che le scale di emergenza dovrebbero essere luoghi sicuri da percorrere”. L’Usb anche “a nome dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza”, lancia “un appello rivolto alla proprietà Comune di Napoli e al direttore Generale dell’Anm, Francesco Favo, affinché questa situazione venga sanata nel più breve tempo possibile attraverso un”accurata pulizia, bonifica e manutenzione straordinaria delle scale, riportando il tutto in una condizione di decenza e sicurezza”. Richiamando un celebre slogan, Vallini sottolinea: “Fate presto, la Stazione Museo muore lentamente. Questo esempio di incuria restituisce un’immagine di Napoli completamente degradata”. Anche agli occhi dei tantissimi turisti.