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Sabato notte abbiamo assistito all’ennesima, violentissima, aggressione ai danni del personale sanitario dell’Ospedale Cardarelli di Napoli. Solo con l’intervento in forze dei Carabinieri si è riuscita a ristabilire la calma e 8 persone sono state identificate e denunciate per danneggiamento, minacce e interruzione di pubblico servizio. Questo è l’ennesimo gravissimo episodio di aggressione al personale sanitario e devastazione delle strutture pubbliche. Ora basta, le Istituzioni non possono più restare inermi a guardare questa gente mangiarsi la città e la civiltà. Sono criminali e come tali vanno trattati. Io chiedo pene severissime e che venga immediatamente accertato se il decesso avvenuto durante i tafferugli sia stato causato proprio da queste persone“. Così Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde, commenta l’episodio della scorsa notte al Cardarelli. “Napoli non può più essere schiava di questa becera criminalità che non ha alcun rispetto della vita come della morte. E’ il momento di una risposta forte e decisa, iniziando dal ripristino delle stazioni di polizia all’interno dei pronto soccorso, il primo vero ed efficace deterrente contro atti a dir poco vergognosi”.

Quanto è avvenuto stanotte al Cardarelli di Napoli è inaccettabile. Non è possibile che quanti sono in prima linea, pronti a spendersi per salvare delle vite e prendersi cura della gente, debbano rischiare di tornare a casa massacrati di botte. Stavolta è andata bene e l’aggressione è stata verbale, ma si è trattato solo di un caso. Spero che si arrivi presto ad individuare i responsabili e punirli con pene esemplari”. Barbara Preziosi – coordinatrice provinciale di Italia Viva – commenta così l’assalto alla Medicina d’Urgenza del Cardarelli di Napoli. “La sicurezza dei nostri medici deve essere una priorità – dice Preziosi – ritengo che si debba lavorare alla creazione di un tavolo di confronto attraverso il quale individuare delle soluzioni concrete, andare avanti così non è possibile”.

Ancora una volta viviamo il drammatico déjà vu della devastazione di un reparto ospedaliero, della caccia al medico con l’intento di procedere al pestaggio.
Atteggiamenti camorristici che negli anni ci hanno portato a schierarci con forza, a chiedere inutilmente che la politica riconosce ai medici in servizio lo status di pubblico ufficiale“.
Lo afferma il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli Bruno Zuccarelli, commentando l’episodio di violenza verificatosi al Cardarelli di Napoli nella tarda notte di sabato.
E’ indispensabile – aggiunge Zuccarelli – che la dinamica dei fatti venga chiarita nel più breve tempo possibile, che si accerti anche la possibilità che questa aggressione abbia giocato un ruolo nella morte di un altro paziente che in quel momento aveva bisogno di assistenza”.
Il tema della sicurezza dei medici è un punto chiave della politica dell’Ordine di Napoli, tre settimane fa il presidente Zuccarelli, assieme al consigliere Luigi Sodano e al direttore Fausto Piccolo, hanno incontrato il prefetto di Napoli Marco Valentini per il comune obiettivo di fare significativi passi in avanti. Zuccarelli ha manifestato al Prefetto la disponibilità dell’Ordine dei Medici di Napoli a lavorare assieme per una concreta azione di monitoraggio, affinché si possa intervenire ove ci siano lacune o carenze che possono essere eliminate. L’Ordine dei Medici è pronto a costituirsi parte civile contro i responsabili dell’ episodio avvenuto al Cardarelli.

E’ necessario esprimere la massima vicinanza a medici e operatori dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, vittime dell’ennesima aggressione durante l’esercizio del loro importante lavoro. Chi e’ stato chiamato eroe durante l’emergenza covid non può essere abbandonato a violenze gratuite“. Lo afferma Pasquale Di Fenza, capogruppo dei Moderati in Consiglio regionale della Campania, commentando le aggressioni ai medici del Cardarelli.
“Chiederemo – aggiunge – che venga attuato un nuovo protocollo di sicurezza e antiaggressione negli ospedali affinche’ i medici possano finalmente lavorare con la massima tranqullità”.