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Di Marina Cappitti

A Roma col cappello in mano. Prima la decisione di sospendere in via precauzionale le spese, a partire dagli Lsu con la riduzione delle ore e quindi degli stipendi come anticipato da Anteprima24 (leggi qui), per correre ai ripari dopo la bocciatura del bilancio da parte della Corte Costituzionale.

Che tradotta significa un aumento del disavanzo di circa un miliardo di euro. Poi la trasferta a Roma del direttore generale del Comune di Napoli, Attilio Auricchio per ‘salvare’ Napoli dal dissesto supportato dal sindaco, Luigi de Magistris. Da ora in poi saranno tredici giorni cruciali per Palazzo San Giacomo. Tanto il tempo che ci vorrà secondo quanto afferma l’assessore al Bilancio, Enrico Panini per avere notizie certe sulla possibilità che ci sia un salva Napoli nel Milleproroghe.

Per ora il vicesindaco, oggi in Commissione Bilancio, cerca di mostrarsi sereno. “C’è un vuoto legislativo che va colmato su questa vicenda, non siamo l’unico Comune che versa in queste condizioni” spiega. Sì ma dal punto di vista politico che aria tira? Soprattutto all’indomani dell’interrogazione  del senatore  del M5s, Vincenzo Presutto firmata da  37 parlamentari per chiedere al Governo di intervenire e quindi commissariare Napoli.

“Non ci spaventano quelle firme – risponde l’assessore – e siamo certi che il Governo non ha intenzione di affossare Napoli. Dal primo momento abbiamo avuto segnali positivi dal ministero e da Roma anche a livello politico. Siamo più che fiduciosi”. Una situazione quella dei conti del Comune che in realtà potrebbe intrecciarsi a doppio filo con la partita delle prossime scadenze elettorali a partire dalle regionali e che fa tremare non poco il Palazzo.