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NAPOLI – Se c’è un tema che oggi spacca i napoletani è quello della installazione di una ruota panoramica al porto, nel tratto vicino alla stazione marittima dove sbarcano i turisti dalle navi crociere, proprio di fronte piazza Municipio.

L’autorizzazione è stata concessa dall’Autorità portuale, ma dal Comune non ne sapevano nulla. Tant’è che oggi, il sindaco Gaetano Manfredi l’ha messa così: “La ruota panoramica? Della sua installazione ho saputo dai giornali. E’ una iniziativa dell’Autorità portuale. Era stata proposta anche al Comune all’interno delle aree comunali, nell’area del lungomare. Ma non l’abbiamo voluta. E non so nemmeno se si farà visto che c’è una questione anche di autorizzazioni da parte della soprintendenza. Noi ci stiamo preparando per il Natale e il Capodanno con le nostre iniziative in tutte le aree della città e mi sembra che stiano funzionando bene, in vista di un afflusso importante di turisti”.

Perché la ruota fa tanto discutere? Intanto, perché verrebbe posizionata dalla società City Eye laddove oggi c’è un’area parcheggio del porto. E sebbene la sua installazione sia temporanea, essendo prevista solamente fino al prossimo 28 febbraio, i detrattori, che si sono organizzati anche con una raccolta firme su change.org, temono che blocchi la circolazione in una zona già densamente trafficata. Poi, chi dice no alla ruota solleva anche una questione di opportunità: è davvero quella del porto la parte più panoramica di Napoli?

Ma tant’è: la ruota è un gigante di 50 metri d’altezza, costituito da 220mila chili di ferro e riprende un po’ il leit motiv delle installazioni temporanee a cavallo del periodo natalizio che tanto piacevano all’epoca del sindaco de Magistris. Tanto è vero che chi la difende è l’ex assessore oggi consigliere comunale Alessandra Clemente: “Bisognerebbe avere il coraggio di mettere in campo iniziative come quella che portammo avanti noi sul lungomare di N’Albero”, è il suo punto di vista. Correva il 2016, ma il grande albero di 40 metri composto di terrazze panoramiche pure scatenò le stesse, identiche polemiche per le quali oggi si spaccano i napoletani.