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L’umore della piazza volge al negativo, dopo l’ennesima delusione. E allora serve un colpo di scena, nel post partita di Napoli-Monza. In sala stampa spunta De Laurentiis, e non Mazzarri. Niente tweet stavolta, nessuna presenza virtuale. ADL è qui in carne e ossa. Il momento è grave, e serve guardare i media negli occhi. “Tutto quello che è successo è solo colpa mia, ogni scelta che ho fatto non ha portato risultati. Non è colpa né degli allenatori, né dei calciatori”. Non è più tempo di spavalderie. Senza giri di parole, De Laurentiis indossa il saio e fa penitenza. Lo aveva già fatto, in verità. Giorni fa, si era battuto il petto per la scelta di Garcia. Ma ora sembra andare oltre, nell’atto di contrizione. Tanto per cominciare, si assume “tutte le responsabilità”. E inoltre chiede “scusa ai napoletani, ai tifosi del Napoli per questi risultati deludenti”. Ma attenzione, non tutto è perduto. “Il campionato è ancora lungo, cercheremo di rimediare intervenendo sul mercato”.

Ai giornalisti invece riserva premure, scordiamoci i rimproveri. “Vi chiedo di pazientare un po’, dopo la Supercoppa in Arabia ci incontriamo a cena, sul mare, e vi racconto il mio punto di vista”. E tra un sospiro e l’altro, dispensa un po’ di suspense: “Voi dovete giustamente lavorare, ma la verità esce fuori solo da chi vive le situazioni dall’interno, e questo è giusto dirvelo”. Quel che sarà, sarà. Il patron promette chiarezza. Per ora, però, invoca pazienza.

Tuttavia la piazza rumoreggia, come certificano i fischi a fine gara. E allora va bene il mea culpa, ma ADL prova anche a battere i pugni sul tavolo. “Questa sera devo pregare Gravina e Rocchi di cercare di dare un senso e spettacolarità al calcio italiano, perché sta diventando una costante che invece di partite di calcio vediamo partite di rugby interrotte continuamente e senza che ci sia equità”. Nel mirino c’è proprio Di Bello, perché “un arbitro non può permettersi di buttare fuori due allenatori come Palladino e Mazzarri”. Il presente e, forse, il futuro del Napoli in panchina.