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“Sono sconcertato, questa è apologia della cultura camorrista, l’esaltazione di un sanguinario boss, e costituisce un vero e proprio reato”. Lo afferma il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che in un post sul suo profilo Facebook scrive che “ha sollevato indignazione, sui social, l’esibizione del neomelodico Luca Formisani che a Fuorigrotta si è prodotto in una performance delirante, un tributo a Raffaele Cutolo, uno dei camorristi più spietati e sanguinari della storia italiana”.

“Rivolgendosi al pubblico il cantante ha recitato un monologo improntato sull’esaltazione delle organizzazioni criminali che infestano il Sud”, sottolinea ancora Borrelli, segnalando che “a denunciare l’accaduto, ripreso in un video, è stata la giornalista Luciana Esposito”. Video che lo stesso parlamentare pubblica su Fb. “Raffaele Cutolo – sottolinea Borrelli è stato il protagonista di pagine buie della nostra città e dell’intero Paese, mandatario di nefandezze inenarrabili. Simili atteggiamenti da parte di pseudo artisti sono vere e proprie istigazioni a delinquere e devono essere vietate. Alcuni neomelodici sono troppo spesso espressione di quel mondo criminale che non ha necessità di essere glorificato in piazza. Divulgare principi mafiosi e camorristici, anche attraverso canzoni, gestualità e travestimenti, in questo caso la vestaglia, è apologia di reato. Il signor Formisani, che sul palco si esibisce indossando una vestaglia per emulare il protagonista del film il ‘Camorrista’, va sanzionato. A nessuno può essere consentito di inneggiare alla criminalità in una pubblica piazza alla presenza di bambini. Ma cosa comunichiamo alle nuove generazioni? Come pensiamo di sradicare certe culture se non proibiamo l’esaltazione di esse? Uno scempio che richiede pugno duro e fermezza”, conclude il parlamentare.