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Napoli – “Astrazeneca è un vaccino valido, come gli altri e anzi ha attraversato studi clinici migliori rispetto agli altri, cosa che spiega anche lo stop per alcune età. Bisogna proseguire con sicurezza”. Così Alessandro Perrella, infettivologo dell’Ospedale Cardarelli di Napoli e membro dell’Unità di Crisi della Regione, sottolinea la necessità di accettare il vaccino Astrazeneca che dalla ripresa è invece evitato da tanti convocati, come dimostra il dato di ieri sui sanitari che per il 60% non si sono presentati.

“Non si frega Astrazeneca – spiega Perrella – si frega l’Italia con il calo vaccinale. Se ho la febbre e rendo l’aspirina nessuno pensa che nello 0.1% dei casi può causare emorragia gastrica gravissima, le donne che prendono contraccettivi non pensano ai possibili fenomeni tromboembolici. Nella vita si fa un calcolo costo-benefici e quindi si procede. Ci sono stati eventi avversi anche con la morte ma non vuole dire che quel farmaco sia da imputare. Noi stiamo facendo una vaccinazione di massa, e’ normale che eventi avversi possano aumentare ma di Astrazeneca sono state fatte 25 milioni di dosi e la mortalità rilevata non pone alcun problema. Le infiammazioni del vaccino sono una risposta legata allo stato del soggetto”.

L’infettivologo interviene anche sulle polemiche sui medici e infermieri che non hanno voluto fare il vaccino: “Sono una piccola minoranza – dice – non si ricavano conclusioni su piccole percentuali. Io li invito ancora alla vaccinazione perchè è necessario e andrebbe fatto in maniera strutturata, ma non è un fenomeno da demonizzare. Fino a poco fa abbiamo tutti lavorato nei reparti covid senza vaccino, ora abbiamo una sicurezza in più, chi non è vaccinato corre rischi maggiori, credo sia una giusta scelta tutelare i dipendenti dirottandoli in servizi di assistenza ospedaliera normali non collegati alla pandemia”.