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Tensioni nei corridoi, urla risuonate aula, rissa sfiorata e seduta sospesa. Sul welfare si sono vissuti momenti difficili, dentro la maggioranza, nel consiglio comunale di Napoli. E questo nonostante l’ok alla delibera sui fondi per garantire la prosecuzione delle attività, nel sistema integrato di interventi e servizi sociali. Una variazione al bilancio 2023-2025, da 7.5 milioni, per l’utilizzo di quote di avanzo provenienti da esercizi precedenti. Ma ad accendere gli animi è un ordine del giorno, oggetto la partecipata Napoli Servizi. Un’appendice alla delibera approvata. Il voto sulla mozione salta, e saltano pure i nervi. Il malessere esplode sulla soglia del consiglio, tra alcuni consiglieri. “Una discussione abbastanza animata tra colleghi” viene definita. “Cose – aggiunge un consigliere – che avvengono nelle migliori famiglie“.

In quel momento si discuteva la delibera di acquisizione dei suoli adiacenti alla Stazione Bayard. A parlare era la consigliera di maggioranza Flavia Sorrentino. Il trambusto da fuori attira l’attenzione, lei si ferma. Compresa la situazione, la presidente del consiglio Enza Amato sospende i lavori. In aula scende il gelo. Sono le 15.38, lo stop dura circa 15 minuti. Lunghi e carichi di smarrimento. Poi si riprende, ma in un clima di disagio.

A rompere l’imbarazzo, d’impeto, è Toti Lange del gruppo misto. “Presidente io chiedo il rispetto di questo luogo – invoca -, invito i colleghi consiglieri a sedersi e a rispettare l’aula, e nel rispettare l’aula rispettare i cittadini napoletani, noi siamo i rappresentanti della terza città d’Italia“. Lange chiede “per quello che è il nostro ruolo di non indulgere a comportamenti offensivi per la nostra dignità“. Amato plaude. Sorrentino riparte, anche se “non è facile”, perché “i lavori devono essere portati avanti con tranquillità e rispetto per i cittadini che ci stanno guardando“. A fatica si torna alla normalità, la tensione cala. “Un fraintendimento rientrato” assicura un consigliere. Pare con una stretta di mano.