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Napoli – “Lo stato italiano son si prende per il culo”. Queste le parole che Luigi Di Maio, secondo fonti del ministero dello Sviluppo Economico, ha pronunciato nel corso dell’incontro con i vertici della Whirlpool andato in scena nel primo pomeriggio negli uffici del Mise. Il vicepremier e ministro del Lavoro ha alzato i toni ricordando all’azienda americano, che venerdì scorso ha annunciato l’intenzione di voler vendere il sito napoletano che dà lavoro ad oltre 400 famiglie, di aver ricevuto “27 milioni di euro di fondi pubblici dal 2014 ad oggi”. 

All’esterno degli uffici ministeriali erano presenti circa 300 lavoratori che hanno intonato cori e slogan a sostegno di Di Maio. Il tavolo di crisi sullo stabilimento di via Argine nel quartiere napoletano di Ponticelli si è concluso con una richiesta di riflessione da parte di Whirlpool rispetto ai punti emersi durante la riunione. Le parti si aggiorneranno tra circa una settimana con Luigi La Murgia, amministratore delegato del colosso americano che ha ribadito l’intenzione di non voler “chiudere ma individuare soluzioni per garantire posti di lavoro sostenibili a lungo tempo perché oggi una soluzione non l’abbiamo”. Secondo Whirlpool ci sono state gravi perdite economiche sul sito di Napoli.

“Ci aggiorniamo nei prossimi giorni. Intanto blocchiamo gli incentivi concessi“. Questa la sintesi del ministro del Lavoro Luigi Di Maio, che valuta anche la restituzione di quelli già erogati, al termine del tavolo che ha visto la partecipazione dei sindacati di categoria, della Regione Campania – rappresentata dall’assessore al Lavoro Sonia Palmeri – ed del Comune di Napoli con il vicesindaco Enrico Panini e l’assessore al Lavoro Monica Buonanno. Di Maio ha chiesto all’azienda il rispetto dell’accordo sottoscritto con il governo il 25 ottobre scorso. 

Secondo la Fiom Cgil la Whirlpool non è in grado di dare risposte: “Ho fatto fatica a capire la posizione di Whirpool. Per tre volte ci hanno chiesto di ascoltare le loro proposte su Napoli. Gli abbiamo chiesto se c’e’ anche quella di non vendere Napoli, ma non sono in grado di dare una risposta e chiedono di vederci la prossima settimana”. Così la segretaria nazionale della Fiom Cgil, Barbara Tibaldi, al termine del tavolo convocato al Mise.