- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

“Il ministero della Giustizia alla ex presidente del Senato Elisabetta Casellati. L’accordo è stato trovato“. Silvio Berlusconi, lasciando la Camera, si è espresso così ‘assegnando’ la poltrona di ministro della Giustizia all’ex presidente del Senato. Giorgia Meloni ha dunque detto sì sul nome di Casellati? “Sì, sì”, ha replicato sicuro il Cavaliere aggiungendo: “Nordio lo incontro per conoscerlo e vedere qual è l’apporto che può dare alla riforma della giustizia”.

La casella del ministero della Giustizia, in realtà, non può essere considerata assegnata. “Per quanto mi hanno riferito quella della Casellati era una delle posizione sub iudice, lunedì sera era così”, ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Abbiamo fatto le liste, e non è che la candidatura di Nordio fosse già decisa” ma su questo “Giorgia Meloni ha insistito molto. Questa è l’intenzione di Giorgia. Non mi risulta che abbiano trovato già una decisione definitiva, anzi. E non mi risulta che la Casellati, ottima presidente del Senato, abbia detto ‘o Giustizia o niente’. Per cui ritengo che le cose si possano sistemare”, ha aggiunto.

E anche il coordinatore azzurro Antonio Tajani, dato dal Cav come ministro degli Esteri e vicepremier, si è schermito: “Sono solo un chierichetto, chi entra Papa esce cardinale…”, ha detto in Transatlantico. “A trattare sono Meloni e Berlusconi…”, ha chiarito Tajani per il quale “ci vorranno ancora due-tre giorni” per risolvere il puzzle della squadra di governo. 

Berlusconi, al di là delle esternazioni sulla Casellati, si è spinto oltre, anticipando altri ruoli azzurri nell’esecutivo: “Tajani agli Esteri e vicepresidente del Consiglio dei ministri insieme a Salvini, Gloria Saccani all’Università, Bernini alla Pubblica Amministrazione e Pichetto Fratin all’Ambiente e alla Transizione ecologica”.

Quanto all’incontro del ‘disgelo’ di lunedì con la premier in pectore, “non c’è stato nessun perdono, ho chiesto io di andare lì” a via della Scrofa, nella sede di Fratelli d’Italia – ha chiarito -. E i fogli con i giudizi su Giorgia Meloni fotografati nei giorni scorsi, “sono stati gli appunti che ho fatto io mentre tutti i senatori uno dopo l’altro parlavano. Il mio giudizio è su un altro foglio ed è assolutamente positivo”.
Sulle frizioni dei giorni scorsi Berlusconi ha dunque gettato acqua sul fuoco: “Non c’è mai stata una distanza tra noi e la signora Meloni, ho un rapporto di amicizia con lei, mio figlio ha un rapporto di amicizia, il suo uomo lavora a Mediaset – ha ricordato – sono tanti i punti di contatto”.