Home Blog Pagina 33

Napoli-Sporting, Conte alla vigilia: “Spero nel recupero di Spinazzola e Olivera, Elmas può fare il terzino”

Tempo di lettura: 4 minuti

Ieri Spinazzola e Olivera hanno fatto differenziato, cercheremo di recuperarli in tutti i modi perché siamo in una emergenza importante visto che Mazzocchi e Marianucci sono fuori dalla lista Champions e restano solo Beukema e Juan Jesus centrali. Lo ha detto il tecnico del Napoli, Antonio Conte, alla viglia del match di Champions contro lo Sporting Lisbona che gli azzurri affrontano senza gli infortunati Rrahmani e Buongiorno e lo squalificato Di Lorenzo. “Abbiamo reintegrato Gutierrez che ci dà una chance a sinistra ma con Di Lorenzo squalificato se mancano loro due possiamo arrivare anche a Elmas terzino”. Poi su De Bruyne: “Si vince o si perde da squadra – spiega Conte – ma con De Bruyne tutto è stato compreso, patti chiari e amicizia lunga, situazione chiusa”. Il fuoriclasse vuole dimostrare che fa la differenza in un Napoli che Conte ama e vuole perfetto: “Il Napoli che a San Siro – ricorda – domina il gioco non accade sempre, ma ora cerchiamo di trovare i giusti equilibri, sapendo che il secondo anno è molto complesso, si gioca ogni tre giorni inserendo nuovi giocatori. Io non cerco scuse, dobbiamo migliorare coinvolgendo tutti nel secondo anno e preparandoci al terzo anno in cui la situazione sarà ben più strutturata”. Conte conferma l’idea di un ciclo azzurro triennale, ma ora vuole vedere i risultati con le grandi: “Giochiamo per vincerle tutte – spiega – e dobbiamo superarci anche nella difficoltà che abbiamo sull’infermeria. Con i calciatori che abbiamo cerchiamo di ottenere il massimo, senza appigliarci alle scuse. Lo Sporting è una squadra top portoghese, insieme al Porto e al Benfica. E’ di primo livello, li ho affrontati con il Tottenham nel girone e sono rimasti tanti da allora, hanno esperienza, sono un’ottima squadra, bisogna giocarsela sapendo che affrontiamo una squadra forte, ma anche noi lo siamo”. Sulla stessa linea d’onda Juan Jesus per il quale “giocare ogni tre giorni non è un problema. Domani – dice il centrale brasiliano – andiamo in campo sapendo che è importante vincere perché abbiamo già perso a Manchester e da ora dobbiamo fare 13-14 punti per andare avanti. I tre punti ti danno anche fiducia, lo sappiamo che è un cammino lungo e all’ultima abbiamo il Chelsea in un match difficile al quale vogliamo arrivare sereni”.

Slitta l’arrivo dello Sporting a Napoli, Borges: “Noi motivati”

Un guasto all’aereo che doveva portare lo Sporting Lisbona a Napoli, dove domani è in programma la sfida con la formazione di Antonio Conte per la seconda giornata della Champions League, ha fatto ritardare l’arrivo nella città partenopea della squadra portoghese tanto che, d’accordo con l’Uefa, è stata annullata la conferenza stampa della vigilia del club portoghese.

Il tecnico dello Sporting, Rui Borges, ha parlato ai microfoni di Sport TV della sfida che opporrà la sua squadra al Napoli. “La squadra sta bene, ha voglia di giocare e fare una prestazione migliore rispetto a quella di sabato contro l’Estoril – le parole del tecnico – dove abbiamo vinto ma siamo consapevoli di non aver fatto una grande partita, un po’ siamo frustrati per non essere riusciti ad avere un livello elevato come le gare precedenti. Saremo super motivati perché è la Champions e poi perché affronteremo i campioni d’Italia. “Chi è il favorito? Si sfideranno due squadre di grande livello, non saprei – ha proseguito – Da parte nostra siamo pronti per affrontare il Napoli, abbiamo grandi motivazioni”.

Chi è la favorita? Si sfideranno due squadre di grande livello, non saprei – ha aggiunto Rui BorgesDa parte nostra siamo pronti per affrontare il Napoli, abbiamo grandi motivazioni”. Guardando alla formazione che scenderò in campo al Maradona contro il Napoli saranno solo due gli assenti per i portoghesi (Daniel Braganca e Nuno Santos), mentre alla domanda sull’impiego di Diomande, Borges ha aggiunto: “si sta allenando, verrà convocato ma non partirà titolare“.

Incendia rifiuti nel suo terreno: agricoltore denunciato a Campoli del Monte Taburno

Tempo di lettura: < 1 minuto

L’attività di controllo e monitoraggio del territorio da parte del Nucleo Carabinieri Forestale di Montesarchio ha portato alla denuncia in flagranza di reato di un agricoltore locale, sorpreso a incendiare rifiuti urbani e speciali.

L’operazione è scattata a seguito di una segnalazione pervenuta tramite il numero di emergenza ambientale 1515. I militari, intervenuti tempestivamente in agro del Comune di Campoli del Monte Taburno, hanno individuato un rogo alimentato da rifiuti urbani e speciali non pericolosi e ingombranti. Giunti sul posto, allertati dai fumi che avevano destato preoccupazione tra i residenti per un possibile incendio accidentale, i Carabinieri Forestali hanno sorpreso un sessantenne incensurato mentre controllava il fuoco all’interno della sua proprietà. L’uomo è stato immediatamente deferito all’Autorità Giudiziaria per combustione illecita di rifiuti, ai sensi dell’art. 256-bis, comma 1, del Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006). L’area del rogo e i residui combusti sono stati messi in sicurezza e sottoposti a sequestro penale, già convalidato dal G.I.P. L’indagato ora rischia una pena che va da 2 a 5 anni di reclusione, oltre all’obbligo di provvedere alla bonifica dell’area e al corretto smaltimento dei residui della combustione a norma di legge.

 

Biancolino: “Orgoglioso dei miei ragazzi, serviva più cattiveria sotto porta”

Tempo di lettura: 2 minuti

Sul campo dell’Euganeo l’Avellino mostra carattere e orgoglio, riuscendo a rimontare il doppio svantaggio contro il Padova e strappando un punto che pesa per classifica e morale. Un 2-2 che lascia soddisfatto a metà il tecnico Raffaele Biancolino, diviso tra l’orgoglio per la reazione e il rammarico per le occasioni non sfruttate.

“Andare sotto di due gol non era semplice – ha commentato Biancolino – ma i ragazzi hanno dimostrato ancora una volta di non mollare mai. Meritano davvero tanti complimenti per come hanno affrontato la partita e per la mentalità che continuano a mettere in campo”.

Il pareggio muove la classifica e conferma la crescita del gruppo: “Peccato, potevamo portare via qualcosa in più. Però questo risultato ci consente di andare avanti con fiducia. In certe giornate conta anche saper stringere i denti”.

Non solo il risultato, ma anche lo spirito di squadra al centro dell’analisi del mister: “Stiamo recuperando giocatori importanti, ma chi c’è non fa rimpiangere gli assenti. Chi gioca dall’inizio e chi entra a gara in corso non abbassa mai la qualità. È questa la forza dell’Avellino: chiunque può essere decisivo”.

Nel secondo tempo l’Avellino ha avuto anche l’opportunità di ribaltarla: “Abbiamo spinto di più e creato i presupposti per vincere. Ma serve maggiore cattiveria sotto porta, perché certe occasioni vanno sfruttate meglio. Non sono del tutto soddisfatto, perché avremmo potuto fare di più”. La chiosa guarda già avanti: “Da domani pensiamo subito alla prossima gara. La mentalità deve essere quella di crescere e migliorarsi sempre”.

Lescano: “Ad Avellino corro più che in tutta la mia carriera”

Tempo di lettura: 2 minuti

Il pareggio con il Padova ha restituito entusiasmo all’ambiente biancoverde e fiducia a Facundo Lescano, autore di una prestazione di sacrificio e carattere. L’attaccante argentino ha parlato del momento della squadra e del suo percorso personale, tra lavoro quotidiano, concorrenza interna e rapporto con il tecnico Raffaele Biancolino.

“Le prime due partite – ha raccontato Lescano – le abbiamo giocate contro Modena e Frosinone, che oggi sono squadre di vertice. Sono stati impegni difficili, non solo per me ma per tutto il gruppo. A Frosinone abbiamo preso uno schiaffo che ci ha fatto capire il livello del campionato, mentre a Modena ho fatto una gara di sacrificio. È normale che quando sbagli un’occasione hai il dito puntato, ma da lì abbiamo portato via comunque un punto importante”.

Il centravanti ha poi sottolineato il lavoro quotidiano e la consapevolezza della competizione interna: “La Serie B è un campionato con tanti competitor, soprattutto in attacco. Lo sapevo già dal ritiro. Io ho pensato solo a lavorare per il bene dell’Avellino, a essere sempre il primo ad allenarmi e a gioire con i compagni anche quando non entravo in campo. Vivo questa situazione con serenità ed equilibrio, qualità fondamentali in questo mestiere”.

Dal suo arrivo in Irpinia, Lescano ha trovato nuove motivazioni: “Ad Avellino corro più di quanto abbia mai fatto nella mia carriera. L’anno scorso perché si lottava per vincere il campionato, quest’anno perché la Serie B impone ritmi altissimi. È giusto che chi ha fatto bene si sia guadagnato il posto da titolare: siamo 23-24 giocatori forti e c’è grande competizione”

Un pensiero infine al rapporto con Biancolino: “Accetto di buon grado le scelte del mister, con cui ho un legame bellissimo. È sempre schietto, come me. È normale che quando entro dalla panchina, magari per un quarto d’ora, faccia un po’ fatica a entrare subito in partita, soprattutto quando bisogna difendere. Ma il mio obiettivo resta sempre lo stesso: dare tutto per questa maglia”.

“Abbiamo gettato al vento un primo tempo di qualità”: l’amarezza di Andreoletti

Tempo di lettura: 2 minuti

Il tecnico del Padova, Matteo Andreoletti, non nasconde la propria delusione al termine della sfida. Una partita iniziata nel migliore dei modi, con due gol e diverse occasioni clamorose per chiuderla, si è trasformata in un pareggio che lascia l’amaro in bocca.

“Mi dispiace – spiega Andreoletti – perché dopo quell’episodio la partita è inevitabilmente cambiata. Gli avversari hanno trovato entusiasmo, si sono rimessi in carreggiata e da quel momento fino alla fine il match è stato in equilibrio. Per quello che si è visto, il pareggio può anche essere il risultato giusto, ma resta tanta contrarietà: non si può gettare al vento una prima parte di gara così importante”.

Il rammarico principale riguarda la gestione del vantaggio: “Abbiamo fatto due gol, creato un paio di occasioni clamorosissime per chiuderla. Per noi fare una prestazione di questo livello è fatica, tanta fatica, e non possiamo permetterci di non monetizzare. Non abbiamo ancora l’esperienza né la personalità per controllare i momenti delicati: dobbiamo continuare a spingere sull’acceleratore, invece abbiamo pensato di poter gestire. È stato un errore fatale”.

Infine, un’analisi più ampia sul campionato e sulla mentalità da trovare: “In Serie B non ci si può permettere di andare all’arrembaggio e poi rischiare di prendere contropiede. Serve equilibrio, serve maggiore lucidità. Abbiamo dimostrato qualità e voglia di vincere, ma senza il giusto equilibrio queste partite possono sfuggirci di mano”.

 

Juve Stabia-Mantova, Abate: “Ci siamo difesi meglio di Catanzaro. Dobbiamo saper soffrire”

Tempo di lettura: 2 minuti

Dopo la vittoria contro il MantovaIgnazio Abate, allenatore della Juve Stabia, parla in sala stampa dello stadio Menti.

Quando c’è il turno infrasettimanale sono partite pesanti per tutti. Noi abbiamo approcciato bene, poi ci siamo stancati lungo l’arco della ripresa. Nel primo tempo abbiamo giocato bene palla. Poi, siam calati mentalmente e fisicamente, e gli avversari hanno avuto una giusta e comprensibile reazione di orgoglio. Comunque, ho visto dei passi avanti: rispetto a Catanzaro, abbiamo difeso molto meglio. Piscopo è molto bravo in fase d’attacco, ma è molto intelligente quando parte largo e non come mezzala. Ha grande qualità ad attaccare l’area di rigore. E’ un giocatore che, anche da quinto, è bravo ad adattarsi. Ruggero, Varnier, facevano fatica perché giochiamo in modo molto dispendioso: Burnete, Zuccon, sono entrati bene, Bellich e Maistro anche. Abbiamo bisogno di mettere benzina durante questa sosta, e poi lavoreremo ancora di più sulla fase difensiva.

Avremmo dovuto gestire meglio la palla, però ci siamo difesi molto bene. L’equilibrio è sottile fra la difesa del pallone e non rischiare azioni avversarie. Non c’erano segnali di una reazione avversaria. Quindi, è fisiologico che, su due gol di vantaggio, puoi calare un po’. Resta un aspetto che va’ migliorato tantissimo. Si deve saper soffrire. Non abbiamo paura, abbiamo rischiato anche troppo nel secondo tempo, però è il nostro modo: quello di giocare sempre la palla. Il pallone va’ gestito, ma allo scopo di fare male. Non puoi addormentare il ritmo per tutto il secondo tempo.

Noi abbiamo identità: dobbiamo recuperare energie, ed andare a battagliare con la Carrarese. Dobbiamo archiviare presto la vittoria di stasera e lavorare per fare altri risultati“.

Missori trascinatore, Kumi muscolare: le pagelle biancoverdi

Tempo di lettura: 2 minuti

L’Avellino soffre, cade, si rialza e lotta fino all’ultimo secondo. A Padova non è stata una gara semplice: approccio timido, qualche sbavatura difensiva, ma anche reazione di carattere e uomini che hanno saputo prendersi la scena. Biancolino si conferma allenatore capace di trasmettere mentalità e idee: i suoi non mollano mai, neppure quando il vento sembra contrario.

Le pagelle dei lupi:

Iannarilli 6: non impeccabile sulle reti avversarie ma nel complesso tiene botta con qualche buon intervento, soprattutto nel finale.

Cancellotti 5,5: parte con intraprendenza ma col tempo cala, lasciando spazio a qualche errore di troppo in appoggio (82’ Simic 6,5: ingresso concreto, salva almeno un paio di situazioni insidiose).

Enrici 6,5: rientro positivo, mostra solidità e intelligenza tattica nonostante il nuovo ruolo.

Fontanarosa 5,5: qualche amnesia di troppo, specie in occasione del vantaggio veneto, ma ci mette cuore nella ripresa.

Missori 7,5: il migliore dei suoi. Spinge con continuità, trova l’assist e si fa trovare pronto anche in copertura. (73’ Russo 6: prova a muovere qualcosa sulla trequarti ma senza incidere davvero).

Kumi 6,5: lotta su ogni pallone, usa bene il fisico e porta energia in mezzo. Spreca però una buona occasione.

Palmiero 6: tanta corsa e geometrie pulite, ma gli manca il guizzo per rendersi davvero pericoloso. (82’ Palumbo s.v.)

Milani 5,5: avrebbe l’occasione per cambiare la gara ma non la sfrutta. Per il resto, prova incolore.

Insigne 6,5: parte bene con giocate di qualità e buona visione. Poi cala, ma resta tra i più lucidi nella manovra. (62’ Besaggio 6,5: dà equilibrio e copertura alla mediana).

Biasci 7: segna, lotta e va vicino al bis con un gran legno. Prestazione di grande carattere.

Lescano 7: pochi tocchi ma decisivi. Gol e assist bastano per confermare la sua importanza. (73’ Crespi 6: utile in fase di pressing, poco altro).

All. Biancolino 7: legge bene la partita nei momenti più difficili e la sua squadra risponde con carattere. La mentalità è la sua firma.

Juve Stabia a gonfie vele: 2-1 al Mantova e sesto risultato utile consecutivo

Tempo di lettura: 3 minuti

Le classifiche sono eloquenti, per descrivere la differenza del passo di marcia delle due squadre. Il Mantova deve cambiare, assolutamente, la tendenza che condiziona negativamente il suo cammino, altrimenti Possanzini rischia ancora di più. La Juve Stabia, galvanizzata dopo gli ultimi risultati, è partita in quarta, sospinta dal tifo incessante dei tifosi di casa.

dallo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia, l’inviato
Michele Bellame

La trama di gioco proposta dall’entusiasmante Juve Stabia, porta a casa un’altra vittoria. Per tutto il primo tempo, le Vespe giocavano a sinistra lanciando la freccia Carissoni, e tentava di chiudere a sinistra con l’inserimento dell’altro opposto di fascia. Forse si sono specchiati troppo, gli uomini di Abate. Probabilmente avrebbero potuto ottenere un vantaggio più largo, se solo fossero stati più cinici. Il Mantova, ha fatto vedere sprazzi di gioco offensivo solo nella ripresa, non sufficienti per guadagnare punti.

Juve Stabia-Mantova, il primo tempo: doppia puntura

Passano quattro minuti di possesso e pressing intenso ai padroni di casa, per sbloccare subito il risultato. Azione personale di Carissoni che evita in dribbling secco un suo avversario, palla al centro per Ruggero, tiro insidioso, deviato, che finisce in rete. Dopo revisione var, il gol viene convalidato. Al 5° minuto, Juve Stabia 1 Mantova 0. Gli ospiti, non reagiscono, c’è una sola squadra in campo. Al 12° minuto, dopo un lento e prolungato possesso, si fanno vedere per la prima volta nella metà campo dei padroni di casa con un tiro dalla distanza di Castellini, deviato da Confente.

Otto minuti dopo, la Juve Stabia raddoppia: calcio d’angolo dalla destra del portiere, cross al centro, il pallone rimpalla su cento gambe, poi ci pensa Candellone con poca diplomazia a sfoderare, di potenza, il destro del raddoppio; dopo lunga – e preoccupante – revisione var, la rete viene convalidata: al 20° minuto, Juve Stabia 2 Mantova 0. Dopo nove minuti, occasione nitida per il Mantova, smorzata da da un’eccezionale intervento di Confente: filtrante per Bonfanti che non riesce a superare l’estremo portiere stabiese. Al 39°, un’altra occasione per il Mantova: tiro a giro di Bragantini dalla sinistra, che scheggia la traversa. Quando scocca il 45°, vibranti proteste della Juve Stabia per un tocco di braccio, non ravveduto dal direttore di gara.

Juve Stabia-Mantova, il secondo tempo

I virgiliani entrano in campo con un altro piglio. Giocano con un possesso palla più veloce e tentano di confondere le idee alla difesa gialloblù. A tirare, però, sono proprio i padroni di casa: ci prova Burnete, entrato al posto di Gabrielloni infortunato, che servito da Correia calcia senza impensierire chissà quanto il portiere Festa. Gli eloquenti inviti della curva ospite – 47 persone – a mostrare gli attributi, tengono svegli i giocatori in rosso che non hanno niente da perdere.

Poco dopo l’ora di gioco, sfiora il gol il Mantova con Bonfanti, che si avventa su una palla vagante e sibila il palo di destro con Confente fuori dai pali. Ancora gli ospiti: 69°, Bragantini, a tu per tu con Confente, si fa ipnotizzare dall’estremo difensore. Strada sbarrata, non cambia il punteggio. Cambia il copione un’azione dei padroni di casa: Burnete ha sul piede il pallone del terzo gol, ma tira in modo prevedibile e lento fra le braccia del portiere. Nei minuti di recupero, arriva il gol – meritato – degli ospiti: Mancuso approfitta della confusione della difesa e mette in rete. Il risultato è di 2-1 a favore della Juve Stabia, che colleziona il sesto risultato utile consecutivo.

Dai problemi di depressione al dramma familiare: Paupisi piange Elisa e il figlio Cosimo

Tempo di lettura: 3 minuti

Una giornata di ordinaria vita familiare si è trasformata in un incubo a Paupisi, piccolo comune in provincia di Benevento. Elisa Polcino, 49 anni, è stata uccisa questa mattina, probabilmente nel sonno, dal marito, Salvatore Ocone, 58 anni, che in seguito è fuggito con i due figli minorenni. La fuga dell’uomo è terminata nel tardo pomeriggio a Ferrazzano, in provincia di Campobasso, dove le forze dell’ordine lo hanno trovato insieme ai ragazzi. All’interno del veicolo, purtroppo, il figlio Cosimo, 15 anni, era già morto, mentre la figlia Antonia, 16 anni, è stata trasportata in ospedale in gravissime condizioni, con la frattura della teca cranica e una consistente perdita di sangue. Non sono presenti ferite da arma da taglio, ma non è escluso che anche lei sia stata colpita con un corpo contundente. Ocone è ora sotto interrogatorio nella caserma di Campobasso, mentre il terzo figlio maggiorenne, lavora a Rimini ed è rientrato a Paupisi.

Il femminicidio è avvenuto alle prime ore del giorno, poco prima dell’alba, nella casa della famiglia. A trovare il cadavere di Elisa è stata la suocera, che abita al piano inferiore. “Quando mia zia è entrata – racconta una vicina di casa della coppia – ha iniziato ad urlare”. La donna non era scesa per accompagnare i figli a scuola, circostanza che l’ha insospettita. Dopo il delitto, è scattata una vasta caccia all’uomo, con pattuglie sul territorio regionale e nazionale, supporto dell’elicottero del nucleo di Pontecagnano e collaborazione della Polizia Municipale di Campobasso. Grazie al sistema Target è stato possibile rintracciare l’auto a circa 70 km di distanza e raggiungere il fuggitivo.

“Salvatore soffriva di depressione”. Secondo i vicini, Ocone aveva mostrato in passato segni di depressione e squilibrio, ma mai tali da far presagire un epilogo così drammatico. La coppia avrebbe dovuto festeggiare il 25° anniversario di matrimonio il 19 ottobre. I residenti confermano che tra i coniugi non vi erano mai state liti gravi né episodi di violenza denunciati. Il parroco di Paupisi, don Cosimo Iadanza, commenta: “Siamo una piccola comunità che si sente come una famiglia. Episodi così ci lasciano senza parole. Nulla lasciava presagire ciò che è accaduto”. “La nostra comunità è sconvolta – dice il sindaco di Paupisi Salvatore Colettail nostro è un paese tranquillo, qui non è mai successo nulla del genere. Ho partecipato ad una festa in paese, c’erano anche loro due ed erano tranquilli”.

Le autorità proseguono le indagini per ricostruire le dinamiche della vicenda, mentre la comunità di Paupisi resta sotto shock per un duplice omicidio che lascia una scia di dolore difficile da elaborare.

 

LEGGI ANCHE

Tragedia nel Sannio: il marito uccide la moglie e scappa

Elisa uccisa a colpi di pietra: marito e figli irreperibili, caccia all’uomo a Paupisi

VIDEO/ Femminicidio a Paupisi, il parroco: “Eravamo pronti a festeggiare i loro 25 anni di matrimonio”

La fuga è finita: preso a Campobasso l’uomo ricercato per il femminicidio di Paupisi

Il dramma senza fine: deceduto anche il figlio dell’omicida di Paupisi

 

Anm Napoli, mandati a casa 40 autisti interinali: rabbia di Usb e PaP

Tempo di lettura: 3 minuti

Assunti da Anm la scorsa estate, da domani saranno senza lavoro. È il destino di circa 40 autisti interinali, reclutati a luglio per garantire le corse estive e la navetta sostitutiva, a causa della chiusura delle tre stazioni della metropolitana nell’Area Nord di Napoli. Questa mattina c’è stato un presidio presso la Direzione Anm di Fuorigrotta. Perché nel rinnovo ci speravano in tanti, non solo i diretti interessati. A partire dai sindacati, pronti ora a paventare “ulteriori tagli alle linee bus, già ridotte all’osso, con pesantissime ricadute sui cittadini” affermano Marco Sansone e Adolfo Vallini, rispettivamente dell’Esecutivo Regionale e Provinciale Usb Lavoro Privato – Comparto Trasporti. “Un danno doppio – sostengono i due sindacalisti -: per l’utenza che vedrà scomparire altre corse fondamentali per muoversi in città e per gli stessi lavoratori Anm, costretti quotidianamente a turni massacranti, alla guida in condizioni estreme, tra traffico ingestibile, soste selvagge e aggressioni sempre più frequenti da parte di utenti esasperati”.

Sansone e Vallini denunciano una situazione “drammatica” del Tpl a Napoli. “Linee come la 130, che – spiegano in una nota – collegava la parte alta della città al Centro Direzionale, sono state soppresse a luglio e non sono mai più tornate in servizio. Le periferie e le zone meno centrali restano sistematicamente abbandonate, trasformando i cittadini in utenti di serie A e serie B”. Eppure, sottolineano, “il fabbisogno stimato di autisti è di almeno 300 unità”. L’Usb attacca i piani alti di Palazzo San Giacomo. “Invece di assumere – attingendo dalla graduatoria già pronta dei vincitori di concorso pubblico – l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Manfredi e dall’assessore ai trasporti Cosenza – dichiarano i sindacalisti – ha scelto di bloccare tutto in nome del contenimento della spesa”. Insomma: “Tagli ai trasporti sì, ma non alla politica”. Pensando ai sostanziosi aumenti per giunta e consiglieri comunali e municipali, resi possibili dalla legge di bilancio 2022.

“Per il Comune va bene così – polemizzano Sansone e Vallini -: chi ha la metro collinare o la Linea 6 (a mezzo servizio) può arrangiarsi, chi non ce l’ha resta a piedi. Ma cosa succede quando la metropolitana si blocca? È accaduto solo pochi giorni fa e potrebbe accadere ancora”. L’Usb chiede alcune misure. Lo scorrimento immediato della graduatoria degli autisti vincitori di concorso, l’utilizzo armonizzato degli interinali, in attesa di stabilizzazione, un piano concreto per potenziare il trasporto di superficie, “senza cui la mobilità cittadina resta mutilata”. “Napoli ha bisogno di autobus, non di annunci” dicono i sindacalisti, annunciando la richiesta di un incontro con l’amministrazione comunale. Stamane al presidio anche Potere al Popolo, per il quale il mancato rinnovo agli autisti interinali “rappresenta l’ennesimo segnale della disastrosa gestione del trasporto pubblico da parte dell’amministrazione di centrosinistra”. Una decisione “presa senza alcuna comunicazione preventiva alle Organizzazioni Sindacali e – attacca una nota di PaP – in totale assenza di una visione strategica per affrontare la crisi strutturale del settore”. Il portavoce di Potere al Popolo, Giuliano Granato, invita Manfredi e Cosenza ad assumersi “la responsabilità sociale e politica di queste scelte”. E aggiunge: “Basta precarietà, basta trattare i lavoratori come fossero usa e getta. Napoli ha bisogno di un trasporto pubblico efficiente e di qualità”.

- Pubblicità -



ARTICOLI IN PRIMO PIANO

Meteo, le previsioni in Campania per domenica 5 ottobre 2025

0
Ecco le previsioni meteo in Campania per oggi, domenica 5 ottobre 2025. Avellino - Cieli molto nuvolosi o coperti con deboli piogge, in assorbimento dalla sera...

ULTIMI VIDEO-ARTICOLI