mercoledì, Luglio 23, 2025
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L’ex diesse di Andreoletti racconta il neo tecnico del Benevento: “Bravo e maturo, determinanti Carli e Vigorito”

Botturi con Cellino e Inzaghi
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Sulla splendida stagione della Pro Sesto, quarta nel girone A di serie C ed eliminata ai play off dal Vicenza, non c’è solo la firma di Matteo Andreoletti. Il futuro allenatore del Benevento, in attesa di comunicato e presentazione ufficiale, ha lavorato a stretto contatto con il direttore sportivo Christian Botturi. Entrambi, nel frattempo, hanno salutato Sesto San Giovanni, prendendo strade differenti. Se il tecnico ha trovato casa nel Sannio, il dirigente ha accettato la corte dell’ambizioso Mantova.

Botturi con Cellino e Inzaghi

Oltre a un legame professionale, tra noi c’è un apprezzamento umano“, racconta il neo direttore tecnico del club del presidente Filippo Piccoli, “ci siamo sentiti e confrontati in questi giorni, il passaggio dalla Pro Sesto al Benevento è indubbiamente significativo. Troverà strutture diverse, dovendo raggiungere obiettivi più importanti. Ci siamo fatti una chiacchierata a 360 gradi, ma Andreoletti è una persona molto equilibrata“.

Lo conosce bene il dirigente originario di Brescia: “Anagraficamente ha 34 anni, ma vi posso assicurare che è più maturo della sua età. E’ una persona che lascia trasparire la propria sicurezza, volendolo definire direi che è il tipico bergamasco, un pragmatico. Il lavoro è nel suo dna, una persona molto organizzata che ha fatto del lavoro quotidiano la sua arma migliore“.

Qualità che hanno permesso ad Andreoletti di farsi notare da diverse società, tra cui anche il Benevento. Marcello Carli non ha avuto dubbi, assumendosi tutte le responsabilità della scelta. “E’ un allenatore con principi di gioco ben definiti, ci lavora dal lunedì fino all’allenamento di rifinitura“, prosegue Botturi, “il suo è un calcio propositivo, ma alla Pro Sesto, quando le cose non andavano bene, si è dimostrato bravo e maturo nel cambiare, diventando ‘sporco’ se mi concedete il termine“.

Botturi presentato dal Mantova

Decisivo il cambio di modulo: “Il punto di partenza è un 4-3-3 dinamico, si parte da quello e si modella in base alle caratteristiche dei giocatori. Un modulo funzionale, molto offensivo dove sono determinanti le punte esterne che devono essere capaci di saltare l’uomo“. E l’identikit dell’allenatore di Alzano Lombardo, che alla Pro Sesto ha dimostrato flessibilità, passando a un 3-4-3 e raccogliendo i frutti del proprio lavoro.

A Benevento porterà gli stessi concetti, dovendo fare i conti con aspettative differenti e un girone che, a detta di molti, è il più complicato della serie C. “Il raggruppamento non incide, il calcio, sotto certi punti di vista, è uguale ovunque. La differenza, probabilmente, la farà la presenza di piazze importanti come Catania o Avellino e poi non mancheranno le outsider come, ad esempio, il Cerignola. Sarà importante il supporto della società, avere al proprio fianco un direttore importante Carli e un presidente come Vigorito potrebbe risultarsi decisivo“.

Remare, insomma, nella stessa direzione per superare gli eventuali ostacoli. “Qualche pressione ambientale potrebbe esserci, parliamo di una tifoseria che negli ultimi anni si è abituata alla serie A e di una piazza come Benevento che merita categorie superiori“, conclude Christian Botturi, “la mia speranza è che l’ambiente capisca che sta nascendo un nuovo corso, l’aiuto dei tifosi sarà determinante e bisognerà lasciar lavorare il tecnico. I giallorossi hanno un grande presidente e un grande direttore, hanno deciso di puntare su un allenatore di prospettiva e sono sicuro che faranno di tutto per tutelarlo“.

L’Unpli Salerno ha un nuovo presidente: è Elena Tommasino della pro loco di Laurino

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La sezione provinciale di Salerno dell’Unpli – Unione Nazionale Pro Loco d’Italia ha rinnovato i suoi vertici nel corso dell’assemblea che si è svolta venerdì 9 giugno 2023 nella sala riunioni del Centro Sociale di Salerno, resa necessaria per approvare il bilancio, perfezionare alcuni adempimenti ma soprattutto per indicare il successore del presidente dimissionario Marcello Nardiello.
All’unanimità è stata eletta presidente dell’Unpli di Salerno Elena Tommasino,  della Pro Loco di Laurino. Un segnale di grande compattezza e unità d’intenti del movimento, considerato anche che la Tommasino era candidata unica. Nella stessa sede, è stato designato anche il nuovo vice presidente: è Cosmo Di Mauro, presidente della Pro Loco di Vietri sul Mare. Nel consiglio direttivo entra anche Mario Di Polito della Pro Loco di Novi Velia.
Ai lavori dell’assemblea provinciale delle pro loco salernitane, coordinati dal segretario e consigliere nazionale Unpli Mario De Iuliis, hanno preso parte anche il presidente regionale dell’Unpli Campania Tony Lucido ed i presidenti provinciali di Unpli Avellino Giuseppe Silvestri, di Unpli Caserta Raffaele Compagnone e di Unpli Napoli Luigi Barbati.

Pini di Posillipo abbattuti e mai ripiantati, nuova denuncia dell’artista civico: spuntano 200 totem

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Da un destino di morte ad un messaggio di rinascita, con un blitz artistico. Duecento tronchi d’albero a Posillipo sono stati simbolicamente trasformati in altrettanti totem. L’artefice è Ruben D’Agostino, il “maestro d’arte civica“. Ovvero l’arte di denunciare i danni alla collettività, attraverso installazioni e performance creative. Uno sfregio alla bellezza di Napoli sono senz’altro i pini circostanti il Parco Virgiliano.

Un tempo emblema della più celebre cartolina, quella col golfo sullo sfondo, oggi il pino di Posillipo evoca immagini tetre. Vecchi e malati, i duecento alberi intorno al Virgiliano sono stati abbattuti tempo fa. Da oltre cinque anni campeggiano lì, come una Spoon River del verde pubblico. Mai ripiantati. Lo scorso novembre, divennero un cimitero per davvero.
Per evidenziare il degrado, infatti, D’Agostino appose una croce bianca su ogni tronco reciso. Un’immagine choc, un pugno nello stomaco. Ma nulla si è smosso, tutto è rimasto immobile, per lunghi mesi. Oggi la nuova denuncia dell’artista, con una sortita di segno opposto. Un gesto spiazzante, perché l’arte dev’essere imprevedibile. Obbligare i fruitori a ripensare, in un mondo mai immutabile, la propria relazione con lo spazio. Ed ecco comparire tanti totem colorati sui monconi arborei.

Un intreccio di messaggi di speranza delle religioni che – spiega D’Agostinoincentrano il loro culto su Madre Natura“. Ogni striscia rappresenta una diversa religione, ed i suoi simboli. In un’operazione di sincretismo culturale, sono uniti a numeri della cabala napoletana. Troviamo la rinascenza, con le maschere Tiki polinesiane, insieme al sole e al numero 52, madre-madre terra; i nativi americani con gli uccelli, l’uomo e la donna ed il numero 35, gli uccelli; l’Africa con le maschere dei guerrieri, i quattro elementi ed il numero 40, gli alberi; i Maya e gli Aztechi con l’uomo del futuro con la televisione in luogo della testa, l’occhio mistico quale ulteriore senso ed il numero 18, la speranza.

Ruben ha esaltato con potenza il valore universale dell’ambente dove le diverse religioni si miscelano nel territorio cattolico per eccellenza, si fondono con la cultura popolare partenopea ed esaltano madre natura quale fonte di continuo rinnovamento di vita — dice l’avvocato Fabio Procaccini, portavoce del maestro D’Agostino e suo partner nella battaglie civiche – culto, tradizione e natura si uniscono in 200 colorati abbracci che d’improvviso hanno trasformato le vie di capo Posillipo in una festa di colori e di allegria e che per l’ennesima volta richiamano, a gran voce, l’attenzione sui resti di un vero bosco urbano che non c’è più e sull’immobilismo amministrativo che fa fatica a comprendere l’importanza degli alberi nell’ecosistema urbano“. Magari stavolta riescono a coglierla.

‘Salotto di primo ‘900’: Accademia Santa sofia, Unisannio e Conservatorio in concerto

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Marcella Parziale, contralto e Giuseppina Coni, pianoforte, incantano l’Auditorium San Vittorino di Benevento, valentissime protagoniste del concerto “Salotto di primo ‘900” con musiche di Francesco Paolo Tosti e Ottorino Respighi, su testi di Giovanni Boccaccio e Gabriele D’Annunzio.

Il concerto, raffinatissimo, faceva parte della Stagione Concertistica 2023, che si concluderà a fine mese, promossa da Accademia di Santa Sofia insieme a Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento, sempre con la direzione artistica di Filippo Zigante e Marcella Parziale, e la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.

Calorosi come sempre i saluti iniziali di Maria Buonaguro, Presidente Amici Accademia, che ha brevemente introdotto il programma della serata.

Durante l’affascinante esibizione, abbiamo potuto riscoprire e apprezzare i sodalizi artistici, reali o anche ideali, lontani e postumi, tra due sommi poeti, padri della letteratura italiana, e due grandi compositori italiani, riproposti con garbo, sensibilità e gusto per la ricerca storica e musicale, dall’affiatato duo Parziale/Coni. Grazie a queste due appassionate musiciste, intense interpreti e ricercatrici del “bello” dimenticato, abbiamo potuto apprezzare come i delicati versi di Boccaccio e l’evocativa scrittura dannunziana, trovino efficacissimo compimento nel linguaggio musicale elegante e piacevolissimo di Francesco Paolo Tosti e di Ottorino Respighi.

I testi di questo concerto, per la maggior parte, provenivano dal “Poema paradisiaco”, raccolta di poesie di D’Annunzio, pubblicata nel 1893. Il concerto apre con otto componimenti da “Consolazione” dove scopriamo un D’Annunzio inconsueto, puro e spensierato, soprattutto nei versi vibranti dedicati alla madre, intrisi di affetto e nostalgia dell’infanzia, lontanissimi dalla retorica che lo caratterizza altrove.

La musica, composto da Francesco Paolo Tosti, pochi mesi prima di morire(1916), sottolinea efficacemente le infinite sfumature emotive suggerite dal testo, incarnate perfettamente dalla voce di Contralto di Marcella Parziale, limpida e calda, ricca di chiaroscuri, profondamente concentrata a cogliere, nella scansione palpitante di ogni sillaba, ogni repentino cambio di umore, ogni accento poetico o impetuoso passaggio musicale.

Ne “La sera”, invece, narrazione altamente suggestiva di un amore crepuscolare, la scrittura musicale di Tosti si fa più livida e tagliente. Lo stesso testo, riproposto poi, nella versione di Ottorino Respighi s’inasprisce ancor di più di ulteriori dissonanze. Ma è in “Sopra un’aria antica” che il sentimento esplode, ricco di passione e struggente malinconia. La scrittura musicale, prende spunto dall’inconfondibile melodia dell’aria di Antonio Cesti (1623-1669), “Intorno all’idol mio”, per poi aprirsi, dando libero sfogo a un sentimento che fatica a rassegnarsi allo scorrere inesorabile del tempo e a un inevitabile epilogo.

Il pubblico attento e conquistato, esplode spesso in applausi incontenibili.

Il concerto prosegue con i “Cinque canti all’antica” ,musicati da Respighi su testo di Boccaccio. La genialità del compositore si esprime in una scrittura musicale decisamente improntata all’arcaismo, aderente all’estetica del testo, ma arricchita d’improvvisi e spiazzanti elementi di modernità. Impeccabili le due interpreti in una esecuzione che emoziona.

Giuseppina Coni, da sola al piano, ci delizia ancora con Ottorino Respighi, nell’Intermezzo-Serenata estratto da Sei pezzi per pianoforte del 1903. Applausi scaldano la sala e accolgono il rientro di Marcella Parziale.

La Coni al pianoforte, interpreta ogni brano con vivace complicità e drammatica compassione, regalandoci una straordinaria riproposizione del lavoro compositivo dei due Maestri del primo ‘900, e un preciso sostegno al testo cantato dalla Parziale.

Perfettamente amalgamate in un efficacissimo ascolto reciproco, le due artiste, dopo l’emozionante finale, coronato da applausi scroscianti, per l’immancabile bis ci regalano la celebre, incantevole, ‘A Vucchella di D’Annunzio, musicata proprio da Francesco Paolo Tosti. Grandi applausi e complimenti salutano e ringraziano le artiste, infine congedate con un doveroso trionfo di fiori.

Il prossimo appuntamento è per venerdì 16 giugno, alle ore 20, nella Chiesa di Santa Sofia, con Mons. Felice Accrocca e la sua importante dissertazione “Francesco D’Assisi – L’Autografia di un illetterato”.

De Luca, Renzi è sicuro: “Farà di tutto per avere il terzo mandato”

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Il terzo mandato di De Luca? Se un po’ lo conosco ho l’impressione che farà di tutto per avere il terzo mandato. Sarà il Pd a decidere se candidare De Luca, la mia previsione è che De Luca resterà nel Pd, credo aprendo una discussione dialettica con la Schlein“. Così Matteo Renzi, leader di Iv, a margine dell’assemblea nazionale del partito in merito alla querelle tra il presidente della Regione Campania e il Pd sul terzo mandato.
Noi abbiamo sostenuto De Luca e siamo parte della maggioranza – ha aggiunto – ma non metto bocca nelle discussioni fra De Luca e la Schlein, mi limito ad assistere a un continuo scontro“.
Renzi ha sottolineato che “sia per De Luca che per Manfredi, amministratori che sosteniamo, l’importante è che lavorino, noi diamo un giudizio positivo ma pensiamo che si possa fare di più e che vadano spesi i soldi. Nel 2023 la Regione deve finire di spendere i soldi che ho dato io a Vincenzo, soldi delle ecoballe, della Circumvesuviana, degli investimenti sulla cultura. In questa regione con il nostro governo sono arrivati molti soldi e non tutti sono stati spesi. Allora – ha proseguito Renzi, il mio suggerimento a De Luca e Bonavitacola e agli amici e compagni del Pd intanto è: spendiamo i soldi“.
Renzi ha evidenziato che la Campaniaha un tesoro non solo dal punto di vista turistico ed enogastronomico. Il punto è che questo tesoro va messo in condizione di dare frutto“. E volgendo l’attenzione al Comune di Napoli, Renzi ha evidenziato che “ha avuto molti soldi dal Governo Draghi che li ha salvati dai debiti e bisogna che Gaetano chiuda le tante partite aperte“.

Fortore, demedicalizzazione del 118: lettera aperta a Monsignor Accrocca e Zaccaria Spina

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta, a firma dei Consiglieri Comunali di Baselice Maddalena Massimo, Colucci Nicola, Cormano Andrea e Pietrantuono Lucio, indirizzata a Monsignor Accrocca, Vescovo di Benevento, e Zaccaria Spina, Presidente della Comunità Montana del Fortore, in merito alla demedicalizzazione del 118 nel Fortore.

La lettera – “Eccellenza, Presidente,

i sottoscritti consiglieri comunali di Baselice,

con la presente intendono chiederVi di intervenire sulla questione che sta interessando il nostro territorio, il Fortore, circa la paventata e già attuale demedicalizzazione delle ambulanze.

E’ un problema molto serio che sembra non trovare la giusta opposizione. Ad oggi al di là di qualche comunicato nessuno sembra voler prendere in mano la situazione. Nel quasi totale silenzio delle Istituzioni, i cittadini si sentono abbandonati a se stessi. Ci rendiamo conto che una qualsiasi iniziativa da parte di un singolo comune o un singolo gruppo, sia esso politico o del mondo dell’associazionismo, avrebbe difficoltà a mettere tutti d’accordo per la gestione della problematica.

Siamo del parere che tale problematica non possa essere risolta in modo unilaterale dalla parte politica. C’è bisogno di qualcuno che sappia e possa coinvolgere oltre alla politica, e le istituzioni, anche i cittadini tutti.

Riteniamo che solo un intervento sinergico di Sua Eccellenza il Vescovo di Benevento, peraltro sempre molto sensibile a tali problematiche, e del Presidente della Comunità Montana dei Comuni interessati da questo scellerato provvedimento, possa prendere in mano le redini della questione.

Vi invitiamo, e conoscendovi forse già l’avrete fatto, a metterVi in contatto per fare il punto della situazione e se lo riterrete necessario per stabilire una data per una pacifica manifestazione di dissenso nei confronti di chi, con il proprio operato, vorrebbe abbandonare al proprio destino un territorio già di per sé abbandonato e dimenticato.

Il nostro proposito è quello di organizzare una manifestazione pacifica senza bandiere e senza colori. 

Siamo sicuri che ci riuscirete, e che alla fine risolveremo il problema”.

Juve Stabia, si separano le strade con Di Bari e Novellino

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La Juve Stabia ha comunicato che il rapporto contrattuale con il Direttore Sportivo Giuseppe Di Bari e con mister Walter Alfredo Novellino non proseguirà nella prossima stagione sportiva e terminerà il 30 giugno 2023.

Il Presidente Andrea Langella, il socio Giuseppe Langella e l’intera dirigenza stabiese hanno ringraziato il Direttore Sportivo e il tecnico per il lavoro svolto e per aver sempre abbinato alle qualità professionali uno stile esemplare.

Giallo nel Napoletano, 36enne trovato morto in casa

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Un cittadino nigeriano di 36 anni è stato trovato morto nella sua abitazione in via Ponte Riccio, alla periferia di Giugliano, nel Napoletano.

L’uomo, Ehiosun Clement, era regolare sul territorio nazionale, era disteso sul letto ed aveva un grosso taglio all’addome. Sul posto sono giunti gli agenti del locale commissariato di polizia e quelli della Squadra mobile di Napoli. Nella zona dove viveva l’uomo, che è a ridosso dell’area industriale di Giugliano-Qualiano, è folta la comunità di cittadini stranieri; numerosi quelli presenti ormai da alcuni decenni. 

Emanuele schiacciato dalla trave, si indaga per omicido colposo. I sindacati: “E’ una mattanza”

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“Ancora una morte sul lavoro: il 18 Novembre 2022 il geom. Amato Capossela di 55 anni, cade in una vasca di lavorazione del cemento profonda 10 metri.
E cosa è cambiato da allora sul fronte della sicurezza e dopo i tanti infortuni e morti sul lavoro? Oggi Emanuele Pisano, 32 anni, è deceduto mentre era sul cantiere della piscina comunale e da riqualificare ad Altavilla Irpina. Emanuele è stato schiacciato da una trave in ferro”.

Così Giovanni Lo Russo, Responsabile Filca Cisl Avellino: “Al di là di ogni accertamento sulle dinamiche e responsabilità, sulle misure di sicurezza adottate in cantiere e dei dispositivi adottati, sulla formazione delle maestranze, sulla preventiva custodia dei luoghi di lavoro e della loro protezione, Emanuele Pisano è l’ennesima vittima sul lavoro.
Si deve rispondere con urgenza alla scia dei troppi infortuni sul lavoro e alle troppe morti bianche. Significa che ogni lavorazione nel settore delle costruzioni deve essere fatta e normata secondo la legislazione del settore edile con tutte le misure specifiche di sicurezza a garanzia della salute, dell’incolumità e della vita dei lavoratori.

Le proposte anche di un contratto di cantiere, strumento di giusto contratto e di sicurezza, formazione e certificazione, si inserisce in un discorso portato avanti tra parti sociali e datoriali, dove è sempre più allarmante l’incidenza della mancanza di sicurezza e di lavoro precario. Ciò passa per una battaglia tutta innestata sulla prevenzione. Gli enti bilaterali dell’edilizia di Avellino sono a disposizione ad ogni impresa che voglia far visionare il proprio cantiere, in maniera preventiva o in corso d’opera, per la corretta sicurezza da operare a tutela dei lavoratori e dell’opera che si pone a servizio della comunità”.

E il Segretario Generale Uil Avellino Benevento, Luigi Simeone: “Ancora un morto sul lavoro, ancora un altro omicidio si consuma in Irpinia. Morire a 32 anni per lavoro è inaccettabile, non sono chiare e note le condizioni in cui si è consumata la tragedia che ha sottratto alla vita Emanuele, e pertanto bisogna attenzionare ogni aspetto per verificare condizioni e e responsabilità. Il conto che paga il lavoro al lavoro è alto e insostenibile, ancora nelle costruzioni dove nonostante ogni protocollo e iniziativa per la sicurezza, sembra non doversi arrestate la ” mattanza “. Le norme sulla sicurezza la formazione e il rispetto delle norme e dei contratti, sono state oggetto di accordi anche dopo la pandemia e in vista del PNRR, bisogna riprendere i tavoli di verifica e controllo per non dover pagare con la vita un diritto, ribadisce Simeone, unitariamente -conclude la nota- chiederemo un incontro in prefettura per i intensificare le iniziative di controllo e di prevenzione, per questo che si ripete non è un destino immodificabile”.

Intanto, come da prassi, la Procura ha aperto un fasciolo e indaga per omicidio colposo.

“Emanuele, lavoratore onesto e duro”, il dolore di San Martino per la morte del 32enne

Ultraleggero precipitato, identificate le vittime: sono padre e figlio

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Sono padre e figlio le due vittime dell’incidente avvenuto nella mattinata a Cellole, dove un velivolo leggero e precipitato. A quanto si apprende dai soccorritori, i due erano decollati da Castel Volturno. Il velivolo che è precipitato è un ultraleggero biposto monomotore. Le cause dell’incidente non sono state ancora accertate. Sul posto è intervenuta una squadra del comando provinciale dei vigili del fuoco di Caserta proveniente dal distaccamento di Mondragone. Dopo la geo localizzazione della posizione da parte degli operatori della sala operativa del comando, i vigili del fuoco hanno raggiunto la zona dell’incidente insieme al personale del 118, trovando i rottami sparsi e le due persone ancora incastrate tra le lamiere del velivolo. Purtroppo per loro non c’era niente da fare. E’ in corso la messa in sicurezza dei luoghi; poi, verrà rimosso il velivolo.
L’Ansv, l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, ha disposto l’avvio di un’inchiesta di sicurezza sull’incidente che oggi ha coinvolto un aeromobile ultraleggero (Tecnam p2002 S, marche di identificazione I-7275) a Cellole, in provincia di Caserta, provocando la morte delle due persone a bordo. Un investigatore dell’Ansv è stato inviato sul luogo dell’incidente.

Precipita un Piper nel casertano con due persone a bordo: entrambi sono deceduti

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