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Il caso di Emanuela Orlandi a 40 anni di distanza, a Benevento la presentazione del libro di Tommaso Nelli

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1983 – 2023, dopo quarant’anni di mistero il caso di Emanuela Orlandi è ancora vivo e attuale grazie alla tenacia di chi si batte costantemente per non lasciarlo andare nell’oblio. A quarant’anni esatti dall’inizio di quel mistero, Benevento ospiterà la presentazione del libro “Atto di dolore”, il caso di Emanuela Orlandi è una partita ancora aperta. Errori investigativi, testimonianze inedite e documenti desecretati”. Edito nel 2020 da Fabiano & Castaldo, è frutto del lavoro del giornalista Tommaso Nelli. E sarà proprio Nelli che venerdì 19 maggio, alle 17.30, presso l’Archivio di Stato di Benevento, presenzierà all’incontro promosso da Marcello Aversano. La presentazione gode del patrocinio dell’Archivio di Stato e del supporto dell’associazione Culture e Letture. Moderatrice la giornalista Elide Apice.  “Frutto di un’inchiesta sul campo e a tavolino, in un viaggio tra documenti inediti e persone mai ascoltate dagli inquirenti, il libro di Nelli, affrontando sopraffini depistaggi, cinematografici “supertestimoni” e omertose reticenze, illumina versanti della vicenda mai esplorati configurandosi come una bussola per arrivare alla verità. Una meta ancora possibile nonostante l’enorme lasso di tempo trascorso.Perché molto più vicina di quel che può sembrare”.

Centro Commerciale Campania, venerdì appuntamento con Angelina Mango

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Angelina Mango, è pronta a lanciare il suo nuovo album “Voglia di vivere”, in uscita il 19 maggio. Protagonista indiscussa dell’edizione 2023 di Amici di Maria De Filippi, vincitrice nella categoria canto, ha portato a casa anche il premio della critica e il premio assegnato dalle radio.

Angelina incontrerà il pubblico e firmerà le copie del suo nuovo album al “Centro Commerciale Campania” di Marcianise, in provincia di Caserta, venerdì 19 maggio alle 17.30. Per accedere al meet&greet occorre acquistare il cd dell’artista “Voglia di vivere”, scaricare l’app “Io&Campania” e ritirare il pass il giorno dell’evento, dalle ore 10:00, fino ad esaurimento, presso l’Info Point di Piazza Centrale.

La cantautrice nelle sue canzoni affronta temi come le inquietudini della GenZ, l’amore, il bisogno di libertà e il valore della famiglia, legando uno stile urban al cantautorato. Le sue influenze musicali, tra rap italiano e americano, R&B e musica strumentale, le permettono di spaziare tra generi diversi e di portare nelle sue produzioni freschezza e originalità.

Castelnuovo di Conza: pericolo frane sulla SP91, esposto del consigliere D’Elia alla Provincia

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Castelnuovo di Conza (Sa) – Arbusti che delimitano la visibilità su strada, caduta massi e continue frane. È l’allarme lanciato dal consigliere comunale di Castelnuovo di Conza, Giulio d’Elia, alla Provincia di Salerno, nell’esposto inviato ieri, in cui ha denunciato lo stato di pericolosità in cui versa la strada provinciale SP91 che da località Ponte Temete, raggiunge la Sella di Conza, collegando il salernitano con l’Irpinia.

“La situazione precaria in cui versa la strada- spiega D’Elia-continuamente interessata da piccole frane di terreno e massi che invadono la carreggiata e caduta di arbusti, mette in pericolo la sicurezza degli automobilisti. Ad essere penalizzati maggiormente da questa situazione -aggiunge il consigliere comunale- sono gli operai che ogni giorno devono recarsi a lavoro, gli autotrasportatori e i conducenti dei mezzi pubblici che effettuano il trasporto giornaliero sul territorio, soprattutto quello degli studenti che ogni giorno si recano a scuola. Fatti sui quali bisogna intervenire – chiosa D’Eliae porre rimedio in tempi brevi, garantendo sicurezza stradale e tranquillità agli automobilisti”

Clan Mallardo, i carabinieri eseguono cinque fermi per estorsione (Video)

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Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia a carico di cinque persone, in quanto gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di tentata estorsione continuata e di ricettazione, aggravate dal cd. metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’organizzazione di stampo camorristico denominata clan Mallardo, operante sul territorio di Giugliano in Campania.

In particolare, le condotte estorsive sarebbero state poste in essere -tra i mesi di marzo ed aprile 2023- in danno di vari imprenditori edili nei confronti dei quali, mediante minacce, gli indagati avrebbero preteso il pagamento di tangenti per consentire la prosecuzione dei lavori intrapresi nel suddetto Comune.

A tale scopo, per recarsi presso i cantieri, venivano utilizzati dagli indagati motoveicoli cui erano apposte targhe in precedenza sottratte ad altri veicoli. Il provvedimento eseguito è una misura pre-cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, che sarà trasmessa al giudice per la convalida e l’emissione di ordinanza cautelare, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari del decreto di fermo sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

“Andatevene, vi do dieci minuti poi ripasso, dite al mastro (il titolare) che si deve presentare… lui sa dove”. Sono alcune delle minacce che i cinque presunti appartenenti al clan Mallardo, componente “di rango” della triade malavitosa che costituisce la cosiddetta Alleanza di Secondigliano, hanno rivolto agli operai di una ditta impegnati in un cantiere edile a Giugliano in Campania. Sono cinque le tentate estorsioni nei confronti di altrettante imprese contestate dai carabinieri, commesse nell’arco di un mese, tra il 21 marzo e il 20 aprile scorsi, tutte connotate da minacce proferite ai lavoratori mentre gli indagati con il volto coperto da caschi erano in sella a scooter con targhe rubate. Ed è proprio per quest’ultimo particolare che viene contestata anche la ricettazione insieme con la tentata estorsione aggravata. A dare una mano agli investigatori anche le immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza installati nei cantieri. I destinatari dei provvedimenti di fermo sono Ernesto Cecere, 45 anni; Gennaro Maraniello, 44 anni, Gaetano Mele, 37 anni, Giuseppe Mele, 42 anni e Nicola Sarnataro, 56 anni.

Ucciso e sciolto nell’acido 10 anni fa, tre arresti a Napoli

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Ucciso e sciolto nell’acido perché aveva allacciato una relazione sentimentale con la moglie di un affiliato detenuto: è stato questo il movente dell’omicidio di Salvatore Totoriello, soprannominato ‘Tototiello’, scomparso (il corpo non è stato mai ritrovato) il 27 settembre 2013, un cold case risolto dai Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Napoli. A decidere la sua morte fu il suo stesso clan, in particolare tre persone ritenute di vertice del clan Licciardi a cui adesso i militari dell’Arma e la Direzione distrettuale antimafia contestano i reati di associazione mafiosa, estorsione, omicidio, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, aggravati in quanto commessi per agevolare il clan Licciardi e l’Alleanza di Secondigliano.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Esposito fu vittima di una “punizione d’onore”: venne attirato in una zona boschiva e impervia di Napoli, nel quartiere Chiaiano, dove ci sono diverse cave di tufo abbandonate, ucciso a colpi d’arma da fuoco e il suo cadavere sciolto nell’acido da alcuni affiliati al clan Polverino-Simioli, costola del clan Nuvoletta, che usarono tecniche di ‘lupara bianca’ apprese dalla mafia palermitana.

Si tratta – è stato appurato grazie a intercettazioni, pedinamenti e pentiti – delle stesse pratiche di occultamento dei cadaveri per scioglimento nell’acido utilizzate da Cosa Nostra nel 1984 per far sparire per conto del boss Lorenzo Nuvoletta i cadaveri di Vittorio e Luigi Vastarella, Gennaro Salvi, Gaetano Di Costanzo e Antonio Mauriello. Per gli omicidi di quelle cinque persone, avvenuti a Marano di Napoli il 19 settembre 1984 nell’ambito della guerra di camorra tra le famiglie malavitose Gionta-Nuvoletta e Alfieri-Bardellino, è stato condannato in via definitiva nella veste di mandante il superboss Salvatore Riina.

Aggiornamento: Insidiava la nuora del capoclan Gennaro Licciardi, quest’ultimo soprannominato “la scimmia”, e per questo venne ucciso e sciolto nell’acido nel 2013, dopo essere stato attirato in una trappola. A fare luce sul “cold case” sono stati i carabinieri del Ros di Napoli, insieme con i pm antimafia Loreto, Serio e Carrano (coordinati dal facente funzioni di procuratore Rosa Volpe) che hanno ricostruito tutta la vicenda. Il delitto è stato commesso per tutelare l’onore di Giovanni Licciardi, figlio del boss Gennaro, che il quel frangente era detenuto. Salvatore Esposito (e non Salvatore Totoriello come precedentemente riportato), venne attirato a casa di uno dei tre assassini arrestati oggi dai carabinieri: si accorse anche che gli stava per succedere qualcosa di terribile, iniziò anche a sudare abbondantemente (e per questo motivo venne anche preso in giro dai suoi aguzzini) ma non riuscì a divincolarsi dalle trame che avevano tessuto per ucciderlo. Con la scusa di andare a trovare il marito di Maria Licciardi (sorella del boss Gennaro) che stava trascorrendo la latitanza a Marano di Napoli, il commando omicida deviò il percorso per recarsi nella zona delle cave di Chiaiano, una zona impervia e isolata, dove venne consumato l’assassinio a colpi di pistola e la distruzione del cadavere. Una mossa studiata per non insospettire la vittima visto che Chiaiano è sulla strada per Marano. L’arresto di oggi riguarda tre affiliati al clan Licciardi – Paolo Abbatiello, Gianfranco Leva e Raffaele Prota – a cui viene contestato, insieme con Giuseppe Simioli, il ruolo di mandanti. A uccidere materialmente Esposito e a distruggerne il cadavere, secondo gli investigatori, invece, furono Carlo Nappi, Crescenzo Polverino, Giuseppe Ruggiero e Alessandro De Luca. Tutti sono in carcere ma per un altro omicidio

Pontelandolfo, Parciasepe (PD): “Con l’elezione di Testa ha vinto il cambiamento”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Antonio Parciasepe, componente del direttivo PD e responsabile del dipartimento Cultura, sull’elezione di Ovidio Valerio Testa alla carica di sindaco di Pontelandolfo. Di seguito il testo: 

“Ovidio Valerio Testa con il 54, 45 per cento delle preferenze è il nuovo sindaco di Pontelandolfo con la lista “Pontelandolfo Rinasce”. Giovanissimo e brillante medico oculista, figlio del compianto amico e compagno Cosimo, già sindaco del comune sannita e consigliere provinciale, tra i fondatori del PD nel Sannio. Con lui ha vinto una squadra coesa, forte e meravigliosa. Ha vinto il cambiamento. Ha vinto Pontelandolfo. Da subito, ho creduto nel suo progetto ed ho sostenuto, nel mio piccolo, questo gruppo di giovani che si sono messi al servizio, con tanto amore, della comunità di Pontelandolfo. Passione e voglia di rinascita dopo una lunga agonia durata dieci anni. Ho già avuto modo di esprimere al neo sindaco e a tutto il suo gruppo le mie personali congratulazioni e augurio di buon lavoro.

Congratulazione ai consiglieri Angela Albini, Virginio De Michele, Rocco Diglio, Americo Garofano, Corrado Guerrera, Giulia Guerrera, Patrizio Luigi Guerrera, Nicola Perugini, Rossella Perugini e Nicola Petronzio.  Da pontelandolfese che ha sempre creduto nelle grandi potenzialità del nostro territorio, ho offerto la mia piena disponibilità alla nuova amministrazione se lo ritenesse necessaria ad una proficua collaborazione esclusivamente per il bene del paese e dei suoi cittadini”.

 

“Ti amo da vivere”, venerdì la presentazione del libro di Lucia Caruso

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Venerdì 19 maggio alle ore 17 presso la Sala Antico Teatro di Palazzo Paolo V, verrà presentato “Ti amo da Vivere” della scrittrice beneventana Lucia Caruso. Nell’arco di pochi anni la professoressa Caruso ha pubblicato ben quattro libri. L’esordio con il giallo “Quello che non ti ho potuto dire“ risale al 2021 e poi non si è più fermata, fino ad arrivare al Salone Internazionale del libro di Torino, un anno fa.

Ancora non ho ben realizzato come ci sia riuscita. E nell’arco di pochi anni. – ha dichiarato -. Come è successo e succede a tanti, la scrittura è una passione che mi accompagna da tutta la vita. Diciamo che l’ho dominata per assecondare interessi più impellenti, come l’insegnamento.

La professoressa Caruso, infatti,  dopo aver frequentato il liceo Giannone, si è laureata in Lettere Classiche a Pisa e poi si è trasferita in Lombardia. “Volevo insegnare a tutti i costi e nel beneventano la situazione era satura. Al nord cercavano insegnanti e, ob torto collo, sono partita. Con il sostegno della mia famiglia e soprattutto di mia madre che, pur essendo rimasta vedova in giovane età, ha fatto mille sacrifici perché le sue figlie realizzassero i loro sogni. Il mio era quello di insegnare e l’ho fatto”.

“Il bisogno della scrittura – ha continuato –  nasce soprattutto dalla passione incontrollabile, è proprio il caso di dirlo, per la lettura. Fin da bambina leggevo di tutto e il mio primo ricordo d’infanzia è legato a un libro che poi ho riletto innumerevoli altre volte, cogliendo in esso sempre nuovi significati. “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupèry. Un’autentica miniera. Nei miei libri spazio in vari generi: probabilmente un inconscio tentativo di mettermi alla prova in diversi ambiti. Tuttavia alcuni fedeli lettori mi hanno fatto notare che c’è un fil rouge che li lega tutti o meglio tematiche che tornano ma sviluppate da diverse angolazioni”.

Spiega: “Consideriamo innanzitutto il tema della incomunicabilità. A partire dal primo libro per finire all’ultimo, nonostante i personaggi siano calati nel nostro tempo, un tempo in cui le parole si sprecano e inutilmente si invoca il silenzio, esprimono laloro personale difficoltà a farsi comprendere. Il titolo più emblematico in questo senso è “Quello che non ti ho potuto dire”. Idem per il tema dell’amore declinato, nei libri che ho scritto, in molte delle sue varianti, a cominciare da quello per la natura”.

Nel volume  “Ti amo da vivere”, il mio libro più recente,  il tema dell’amore si manifesta in varie modalità,e soprattutto quello che nasce, e in modo indissolubile, tra Lilli, abbandonata sotto un cespuglio di lillà, e la madre adottiva. Un tema di grande attualità, come altri, che quasi ogni giorno troviamo nelle cronache dei quotidiani e che non anticipo per rispetto di chi non lo ha ancora letto. Per l’evento di venerdi 19 mi preme ringraziare la Biblioteca Comunale di Benevento che mi ospita nell’ambito della manifestazione “Letture a Palazzo Paolo V edizione – Maggio dei Libri 2023”.  È altrettanto sentito il mio ringraziamento alla professoressa Adriana Pedicini e all’associazione che presiede, Auser- Uselte di Benevento”, ha concluso Caruso.

Mare in tempesta, cambia l’arrivo alla Stazione Marittima: c’è lo scalo della Riviera

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Il maltempo di questi giorni ha stravolto la primavera, modificando la bella stagione che a maggio ha sempre fatto capolino sul nostro Belpaese e sulla splendida Salerno. Le piogge intense e il mare previsto in tempesta hanno costretto a modificare anche il calendario di arrivi alla Stazione Marittima Zaha Hadid.

Oggi era in programma l’arrivo della Costa Toscana: al suo posto si registra invece lo scalo della Riviera, nave da crociera della “Oceania Class”, appartenente alla compagnia statunitense Oceania Cruises dell’holding Norwegian Cruise Line. È la nave che ha aperto il calendario crociere del 2023 e che con questo brand è presente nel calendario degli arrivi alla Stazione Marittima con 8 scali. Varata nel luglio 2011, la nave extralusso Riviera ospita fino a 1250 persone in 625 suites.

La costante presenza sul mercato internazionale e la continua azione commerciale fanno sì che il calendario di Salerno sia sempre in divenire: già quest’anno sono state accolte al Molo Manfredi navi non in agenda, come la Emerald Azzurra, nave extra lusso ormeggiata ad aprile, arricchendo così un calendario già corposo. L’appeal del terminal di salernitano e quello di Salerno continua a crescere con un lavoro continuo e costante, divenendo punto di riferimento per i brand di crociera internazionali. Domani (18 maggio) è confermato l’attracco della “Ocean Odyssey”, nave da crociera del segmento extralusso.

 

Auto in sosta in fiamme nella notte, indagano i Carabinieri

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Sono in corso indagini per un incendio divampato ieri sera a Volturara Irpina. Le fiamme hanno interessato un Nissan Terrano parcheggiato in via Pasquale De Feo. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Solofra.

Basket, play off serie B: la Juvecaserta fa sua gara 2 contro Teramo

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La Ble Decò Juvecaserta non fallisce l’appuntamento con la vittoria in gara2 dei playoff per l’ammissione alla serie B nazionale del prossimo anno. Decisamente diversa la Teramo a spicchi scesa in campo al palaPiccolo rispetto a gara1, ma questo non ha impedito ai padroni di casa di guidare quasi ininterrottamente per tutta la durata della partita, anche se non ha mai potuto ritenere acquisito il risultato finale.

Che fosse un incontro diverso rispetto a gara1 lo si è visto sin dalle prime battute quando la formazione abruzzese ha sempre mantenuto il contatto con i padroni di casa, passati per la prima volta in vantaggio sul 9-7 con Sperduto dopo 3’57”. Un Perin particolarmente ispirato ha realizzato 5 punti consecutivi ed ha consentito il sorpasso alla squadra teramana (10-12), ma è stato un vantaggio che è durato poco perché Caserta ha reagito con un controbreak di 10-2 con un Mei quanto mai preciso dalla lunga distanza. Alla prima sirena i padroni di casa hanno chiuso in vantaggio per 25-19.

L’avvio della seconda frazione è stato tutto di marca teramana con un parziale di 6-0 firmato da Cianci e Perin che hanno riportato la gara in perfetta parità. Teramo ha profittato di alcuni errori offensivi dei padroni di casa per riportarsi in vantaggio (27-29) prima del controsorpasso firmato Drigo-Sperduto (30-29). Lucas e Cortese hanno ampliato il divario e mantenuto costante il comando della gara grazie anche alle realizzazioni di Sperduto e Lucas. Alla sirena la Ble Decò ha chiuso sfiorando la doppia cifra di vantaggio (47-38).

È stato Visentin con canestro e fallo a dare la doppia cifra di vantaggio ai padroni di casa (50-40) nella terza frazione di gara. Ndoja e Sperduto hanno colpito dalla distanza e coach Gabrielli è stato costretto a fermare il gioco trovandosi sotto di 16 lunghezze (64-48). Teramo ancora una volta ha reagito bene con Sacchi, Cianci ed il solito Perin ed ha sfruttato gli errori in attacco dei bianconeri per dimezzare il divario e chiudere la terza frazione con due soli possessi da recuperare (67-61).

Nell’ultima frazione di gara, dopo poco più di 3 minuti la partita è stata completamente riaperta da Calbini che ha realizzato il -2 (69-67). Drigo ha trasformato un assist di Mei ed è stato ancora Calbini a riportare la sua squadra ad un solo possesso di distacco (71-69). Ndoja, Drigo e Lucas hanno riportato Caserta sul +9 ed a quel punto la partita è finita saldamente nelle mani dei padroni di casa, che hanno vanificato anche il fallo sistematico degli abruzzesi grazie alla precisione dalla lunetta di Drigo, Lucas e Mei.

Ble Decò Juvecaserta – Teramo a Spicchi 2K20 91-82 (25-19, 47-38, 67-61)

Ble Decò Juvecaserta: Lucas 19 (6/10, 1/3), Ndoja 15 (2/5, 2/3), Drigo 13 (3/4, 1/6), Romano 12 (2/3, 2/2), Mei 12 (0/0, 2/4), Sperduto 9 (3/6, 1/4), Visentin 5 (2/3, 0/0), Mastroianni 4 (2/4, 0/2), Cortese 2 (1/1, 0/0), Cioppa, Pisapia ne, D’aiello ne. Allenatore: Luise

Teramo a Spicchi 2K20: Perin 31 (7/10, 3/11), Calbini 14 (5/9, 1/4), Casoni 10 (2/3, 2/4), Sacchi 10 (0/0, 3/4), Guastamacchia 6 (1/1, 1/3), Cianci 6 (3/5, 0/1), Galipò 3 (1/4, 0/2), Melchiorri 2 (1/1, 0/4), Di Donato, Di Febo. Allenatore: Gabrielli

Arbitri
: Colombo di Cantù (CO) e Marenna di Gorla Minore (VA)

Caserta:
tiri liberi: 22/28 – Rimbalzi: 33 8 + 25 (Ndoja, Drigo 7) – Assist: 20 (Sperduto 6)

Teramo:
tiri liberi: 12/15 – Rimbalzi: 23 5 + 18 (Galipò 6) – Assist: 19 (Galipò 8)

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