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Sequestrati 300 accessori per telefonia contraffatti: denunciato titolare di un negozio

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Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza dei Comando Provinciale di Salerno ha sottoposto a sequestro circa 300 accessori per telefonia, tra cui caricabatteria, cavetti usb ed auricolari, riportanti il marchio contraffatto del noto brand “Apple“, nei confronti del titolare di un esercizio commerciale ubicato nel centro cittadino. 

Considerata l’ottima fattura, si è reso necessaria una specifica perizia per constatare le sottili differenze con quelli originali, riferite alle modalità di packaging, cioè di confezionamento e di presentazione della merce, alla riproduzione del marchio e del logo.

I prodotti contraffatti sono stati sottoposti a sequestro ed è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Salerno per il titolare dell’attività commerciale per le ipotesi di reato di contraffazione e di frode nell’esercizio del commercio.

Scherma: il Posillipo brilla nelle qualificazioni per i campionati italiani di spada

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La gara di Salsomaggiore ha evidenziato, ancora una volta, l’ottimo lavoro dello staff tecnico della spada rossoverde, infatti gli atleti del Circolo Posillipo hanno ottenuto eccellenti risultati.
I migliori piazzamenti sono arrivati dagli atleti più giovani confermando la crescita tecnica dell’intero settore e il lavoro svolto negli anni proprio nelle categorie inferiori. Ottimo risultato di Giulia Rosiello che conquista il podio nella gara Under 17, molto bene Gaia Leonelli che conferma il suo stato di crescita dopo aver ottenuto, la settimana scorsa, il pass per i Campionati Italiani Assoluti di La Spezia. Molto positiva la gara di Angelo Errichiello nella categoria superiore alla sua, l’U20, mentre Aristide Tonacci nell’under 17 ed Adriana Manna hanno brillato dimostrando anche di aver raggiunto una buona maturità tattica.
Grazie ai risultati di questa seconda prova si sono qualificati per la fase finale dei Campionati Italiani Cadetti e Giovani di Padova di fine maggio i seguenti atleti:
  • Campionati Italiani Giovani (U20):
Erica Ragone (vincitrice della prima prova), Angelo Errichiello, Gaia Leonelli, Giulia Rosiello, Laura Chiacchio, Simone Gambardella.
  • Campionati Italiani Cadetti (U17): 
Giulia Rosiello, Aristide Tonacci, Adriana Manna e Mariachiara Bernardis.
 
Da segnalare anche la qualificazione alla fase finale degli assoluti di La Spezia di Gaia Leonelli ottenuta la settimana scorsa a Montesilvano. Gli spadisti rossoverdi sono stati seguiti da Aldo Cuomo, Francesca Cuomo e Lorenzo Buonfiglio. In questo fine settimana erano impegnate nelle gare di qualificazione a Lucca anche le sciabolatrici accompagnate da Raffaello Caserta.

Un partenopeo insegna a fare la pizza ai detenuti: “Li aiuto a trovare lavoro”

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Ciro Di Maio è un giovane pizzaiolo, classe 1990, originario di Frattamaggiore, nel Napoletano. Nel 2015, dopo aver lasciato gli studi all’Alberghiero, per trovare qualche nuova opportunità decise di trasferirsi in Lombardia. È così che è iniziata l’avventura di “San Ciro”, la sua pizzeria con sede a Brescia. Il nome del locale deriva da quello dei nonni, sia materno che paterno, di Ciro. Figure importanti nella sua vita, come quella del padre, che per rimediare al suo passato ha dedicato il suo tempo al volontariato e ad aiutare i giovani ad uscire dalla droga collaborando con una comunità per salvare i tossicodipendenti.  

Dalle difficoltà iniziali alla realizzazione lavorativa: Ciro oggi si considera un privilegiato e, dopo aver superato le difficoltà connesse alla pandemia e ai successivi rincari delle materie prime, ha deciso di donare a chi è meno fortunato la possibilità di trovarsi un lavoro. La pizza come forma di rinascita. Il lavoro come via di fuga dalla criminalità. 

Dal 28 febbraio, infatti, Ciro sta insegnando l’arte della pizza ai detenuti del carcere Canton Mombello di Brescia, grazie ad un progetto ideato in collaborazione con Luisa Ravagnani, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia, e sostenuto dalla direttrice del carcere stesso, Francesca Paola Lucrezi. Un progetto nato ancora nel 2019, poi sospeso per via del Covid, e che adesso può decollare. 

Per due mesi Ciro entrerà in carcere due volte a settimana, per realizzare lezioni di teoria e pratica su come si fa la pizza perfetta. Dal ruolo del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto e quelli legati al pomodoro. Alle lezioni presenzieranno sette detenuti, tutti accusati di reati minori e dunque pronti a scontare un (breve) periodo di detenzione in carcere. In tutto, quaranta ore di un corso professionale che userà le strutture del carcere (come il forno elettrico) e sarà supportato da “San Ciro”, almeno per la gestione dei primi impasti. 

Luisa Ravagnani è  garante dei diritti delle persone private della libertà personale a Brescia. “Imparare un mestiere in carcere rappresenta una concreta possibilità di utilizzare il tempo della pena per prepararsi a un futuro lontano dalle scelte devianti che in precedenza hanno condotto al carcere”, dice. “L’impegno di Ciro in questo progetto dimostra che la collettività esterna è in grado di abbandonare pregiudizi e stigma per trasformarsi in elemento fondamentale del percorso di reinserimento. Non resta che sperare che l’entusiasmo di Ciro contagi anche altri imprenditori che, come lui, sappiano credere nelle seconde possibilità”.

Francesca Paola Lucrezi è la direttrice del carcere. “Il corso di pizzaiolo nella Casa Circondariale di Brescia ha riscosso sin da subito moltissimo apprezzamento tra i detenuti che ne hanno chiesto, in numero di gran lunga superiore rispetto ai posti disponibili, la partecipazione”, dice. “L’attività professionalizzante, oltre a conferire competenze è particolarmente “appetibile” per la spendibilità nel mondo del lavoro. È senz’altro auspicabile la ripetizione dell’attività all’interno del carcere e sarebbe un importante risultato se altri pizzaioli accettassero la proposta di Ciro di consorziati in tal senso: fare sistema garantisce efficacia e tenuta nei risultati”.

Un ragazzo che finisce in carcere, magari per reati minori, poi ha una difficoltà enorme nel reinserirsi nel mondo lavorativo”, spiega Ciro. “Lo so per esperienza personale, ho visto molti amici finire male. Per questo ho deciso di impegnarmi in prima persona per aiutarli. In questo momento storico, tra l’altro, c’è una richiesta sempre maggiore di pizzaioli e di persone che si vogliano impegnare nell’ambiente della ristorazione. Abbiamo pensato di proporre un corso di questo tipo proprio per garantire in modo quasi automatico l’assunzione alle persone che seguiranno il corso”.

L’obiettivo nel medio periodo di Ciro è quello di creare una sorta di consorzio di pizzaioli che, come lui, vogliano dare una possibilità a chi ha sbagliato e contemporaneamente ricoprire quei ruoli che sono ancora vacanti. “Lancio un appello ai miei colleghi che lavorano nella ristorazione”, conclude Ciro. “Vorrei fondare un’associazione di persone che vogliano aiutare gli ex detenuti a reinserirsi con una nuova professionalità. In questo periodo nel quale mancano lavoratori è un modello positivo per tutti”. 

Va detto che Ciro non è nuovo ad iniziative benefiche. Qualche tempo fa, si era dedicato alla formazione anche nel Rione Sanità di Napoli, una zona che a lui ricorda la via dove è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L’istituto che ha abbracciato il suo progetto è stato quello alberghiero D’Este Caracciolo. Nello specifico, le classi che hanno seguito le videolezioni sono state quelle ad indirizzo enogastronomico e a indirizzo sala e accoglienza. 

A Milano per fare il rapinatore: sequestro per due milioni per un napoletano

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Un pregiudicato di 48anni, rapinatore ‘trasfertista‘ residente a Napoli, è stato sottoposto a un sequestro di prevenzione emesso dal Tribunale di Milano su proposta del Questore. Il provvedimento, secondo quanto riferito dalla Questura, ha colpito il patrimonio immobiliare ritenuto illecitamente accumulato negli anni grazie alle numerose rapine che l’uomo avrebbe commesso prevalentemente a Milano.
Come scrive la Sezione autonoma Misure di prevenzione di Milano – si legge in una nota – l’attività delittuosa posta in essere fin dal 1993 denota uno stabile radicamento dell’uomo in contesti dediti alla perpetrazione di delitti contro il patrimonio, grazie ai quali il medesimo, che non ha altri redditi, si è assicurato rilevanti profitti vivendo abitualmente grazie ai proventi delle attività illecite, a decorrere dal 2009, nonché negli anni 2016 e 2020, quando è stato riconosciuto responsabile di numerose rapine di orologi e beni di valore, commesse in modo sistematico” prevalentemente con il trucco della botta allo specchietto retrovisore esterno e poi dello strappo dal polso dell’orologio dal braccio del conducente mentre lo raddrizzava. Alcuni orologi di lusso valevano oltre 50mila euro.
Il sequestro eseguito dalla Polizia di Stato dopo le indagini della Divisione Anticrimine, riguarda diverse unità immobiliari, compresa un’attività commerciale, conti correnti e polizze, nonché il contenuto di una cassetta di sicurezza all’interno della quale è stata rinvenuta una somma in contante; il tutto per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

Doppio agguato con tentativo di omicidio per una moto: arrestato l’ultimo dei quattro imputati

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Dovrà rispondere di tentato omicidio in concorso, detenzione e porto abusivo di arma. E ancora di lesioni personali, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. In manette è finito, Ciro Marrazzo, 23enne di Napoli, in esecuzione di un provvedimento emesso lo scorso gennaio e che vide tra gli altri indagati Nicola e Ciro Minieri e Mario Giarnieri.

I carabinieri del nucleo investigativo di Napoli eseguirono il 26 gennaio scorso un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della direzione distrettuale antimafia partenopea. Marrazzo era detenuto all’estero, in un penitenziario in Grecia e il provvedimento non gli fu applicato. Almeno fino ad oggi. Grazie all’accoglimento della richiesta di estradizione, il 23enne è rientrato in Italia con un volo atterrato sulla pista dell’aeroporto di Fiumicino. I militari lo hanno preso in consegna e lo hanno portato nel carcere di Civitavecchia.

I fatti sono e sono riconducibili al danneggiamento di una moto e ai due tentati omicidi scattati a Napoli, il 28 novembre 2019, a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, che hanno visto protagonisti quattro giovani – tra i 22 e i 25 anni – appartenenti a gruppo malavitosi rivali. Tre degli autori del “botta e risposta” a colpi d’arma da fuoco erano già detenuti in Italia mentre il quarto era recluso all’estero, in Grecia, per l’appunto oggi tradotto anche lui nelle carceri italiane. Si tratta di giovani che hanno tentato di uccidersi in due diversi raid: il primo aveva come obiettivo Nicola Minieri, 22 anni, ferito a colpi d’arma da fuoco, secondo i militari e la procura antimafia, per avere danneggiato una moto. A passare all’azione sarebbero statui Ciro Marrazzo, 23 anni, (in manette quest’oggi all’aeroporto di Fiumicino) proprietario del motociclo e mandante dell’agguato, e il complice Mario Giarnieri, 25 anni, ritenuto l’esecutore materiale del tentato omicidio. Del secondo agguato, una vera e propria vendetta, ai danni di Antonio Giarnieri, fratello di Mario e soprattutto estraneo a contesti criminali sono invece accusati i fratelli Nicola e Ciro Minieri, 22 e 23 anni, il primo nella veste di mandante e il secondo in quella di esecutore materiale. La Procura di Napoli contesta, a vario titolo, i reati di tentato omicidio in concorso, detenzione e porto abusivo di arma, nonché lesioni personali, aggravati dal metodo mafioso.

Si sente male su volo per Palermo, aereo atterra a Napoli

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Un aereo proveniente da Venezia e diretto a Palermo è stato dirottato a Napoli per consentire ad un passeggero che ha avuto un malore di essere soccorso dai sanitari. Il volo della compagnia Ryanair, è partito dall’aeroporto della città lagunare alle 5.40. L’arrivo a Punta Raisi era previsto per le 7:20. Dopo il decollo, però, è scattata l’emergenza per la persona che si è sentita male. Il pilota ha così deciso di fare una deviazione verso Capodichino. L’aeromobile dopo è ripartito verso Palermo ed ha atterrato all’aeroporto Falcone e Borsellino alle 8.

Spaccio e furto, dieci misure cautelari in Irpinia

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Nelle prime ore di oggi, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, in varie località della provincia di Avellino e a Cerignola (FG), militari della Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano (AV), supportati da quelli del Nucleo Cinofili di Sarno (SA), hanno dato esecuzione a 10 misure cautelari personali – 6 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e 4 misure cautelari dell’ obbligo di dimora nel comune di residenza – emesse dal GIP presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti indagati, a vario titolo, per “spaccio di sostanze stupefacenti” e “furto aggravato” in concorso.
L’indagine, avviata dal gennaio 2021 dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mirabella Eclano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, ha consentito di acquisire gravi indizi in ordine:

  • allo svolgimento nella zona dell’Eclanese, con epicentro nel comune di Fontanarosa (AV), di un fiorente smercio al dettaglio di stupefacenti del tipo cocaina, eroina, crack, hashish, marijuana, nonché di metadone di provenienza illecita, con canali di approvvigionamento individuati anche fuori provincia;
  • al sistematico ricorso, da parte degli indagati, all’utilizzo delle piattaforme telematiche “WhatsApp” e “Telegram” per concordare gli acquisti ed indicare i luoghi dove sarebbe avvenuta la cessione di sostanze stupefacenti;
  • alla commissione – da parte di alcuni degli indagati – di un furto di materiali da lavoro avvenuto tra il 23 ed il 24 aprile 2021 in San Sossio Baronia (AV), con contestuale recupero e restituzione alla vittima dell’intera refurtiva.

Nel corso delle indagini sono state sequestrare partite di sostanze stupefacenti di varia tipologia Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

A fuoco scooter di un 15enne incensurato nel Napoletano

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Questa notte i carabinieri della stazione di Castellammare di Stabia sono intervenuti in Via Dante per l’incendio di uno scooter Piaggio Liberty in uso ad un 15enne incensurato di Gragnano. Le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco. Non ci sono feriti. Indagini in corso per chiarire origine e matrice.

Rapine negli uffici postali del Casertano: preso il terzo uomo della banda

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Un 23enne è stato fermato a Castel Volturno (Caserta) da Carabinieri e Polizia di Stato perché ritenuto responsabile di una rapina consumata il 25 gennaio, e di due tentate rapine ai danni di uffici postali commesse il 23 gennaio e il 7 febbraio scorsi a Caserta e Villa Literno in concorso con altre due persone, già arrestate il 10 marzo scorso. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e hanno permesso di identificare i banditi, che hanno agito con il volto coperto e la pistola, soprattutto attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza degli uffici dove sono avvenuti i raid.

Valle Telesina, ritrovato un uomo senza vita per un malore

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Ritrovato morto nella nottata appena trascorsa un 52enne di Frasso Telesino che non dava più notizie ai familiari da alcune ore. Il ritrovamento è stato effettuato dai Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita allertati dagli stessi familiari. L’uomo è stato ritrovato accasciato nelle immediate vicinanze dell’auto di sua proprietà, parcheggiata in un fondo agricolo della stessa Frasso Telesino. Secondo gli inquirenti e stando ai primi riscontri del medico legale intervenuto sul posto, non sarebbero stati rilevati segni di violenza fisica subita dall’uomo che dunque sarebbe deceduto in conseguenza di un malore, forse un infarto.  

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