venerdì, Settembre 12, 2025
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Napoli, Kim Min-Jae domani in Italia per le visite mediche: i dettagli dell’accordo col Fenerbahce

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Kim Min-Jae è sempre più vicino a vestire la maglia del Napoli. Il difensore coreano è atteso in Italia nelle prossime ore. Tra Napoli e Fenerbahce restano da definire gli ultimi aspetti burocratici e se tutto dovesse concludersi oggi, il calciatore potrebbe arrivare già domani per le visite mediche. 

Kim ha giocato nell’ultima stagione nel Fenerbahce e gli è bastato un anno per mostrare all’Europa la sua abilità: pagato tre milioni dai turchi per comprarlo dal Pechino Gouan ad agosto 2021, stavolta al Napoli costa i venti milioni della clausola di rescissione. Una cifra che è però un investimento sul futuro prendendo un 25enne che ha dimostrato le perfette abilità nel campionato turco e in Europa League, pronto per sbarcare nel calcio che conta. Da radiomercato arrivano anche le voci sul contratto che parte da 2,5 milioni e sale di anno in anno nel quinquennale, con una possibile clausola di rescissione di 40 milioni di euro. L’annuncio è atteso nel weekend.

 

La Juvecaserta continua la campagna acquisti: ha firmato Biagio Sergio

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Caserta – «È un lungo dalla doppia dimensione, che abbina grinta ad un’elevata conoscenza tecnica del gioco e del campionato. Viene da noi per essere un punto di riferimento, anche emotivo, per tutti i compagni». Così coach Sergio Luise presenta Biagio Sergio, che ha sottoscritto un accordo di collaborazione biennale con la Juvecaserta. Nato a Maddaloni il 16 giugno 1986, è cresciuto nel settore giovanile della locale formazione con cui ha esordito in B2 nella stagione 2006/2007. Un biennio a Campobasso con promozione dalla C alla DNB, poi, Benevento, due stagioni a Vasto, rientro a Maddaloni e quindi a Siena nella Mens Sana del 2014/15 di serie B. Categoria che lo ha visto negli anni successivi protagonista a Scafati, Cassino, Milano e, nel 2018/19, a Caserta con la maglia della Juvecaserta. I due campionati successivi li ha disputati con la Partenope Napoli, mentre l’anno scorso, sempre in serie B. ha fatto parte dello starting five del Taranto con cui ha disputato 33 partite con una media di 9,6 punti, 6.2 rimbalzi e 2,5 assist a partita con il 59% da 2, il 31% da 3 ed il 78% ai liberi.

Trent’anni di violenze su moglie e figlia, ora scatta il divieto di avvicinamento

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Benevento – Violenze, per quasi trenta anni, sulla moglie e sulla figlia anche quando questa era minorenne. Botte, minacce, umiliazioni. Tutto è emerso nel corso di una indagine che è ancora in corso e che ha portato al divieto di avvicinamento per un uomo nel Sannio.

Secondo quanto accertato da una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, e condotta dal personale della Squadra Mobile, l’uomo è gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia commesso a partire dal 1993 fino ad oggi, anche nei confronti della figlia che, all’epoca dei fatti, era minorenne e anche quando quest’ultima era in tenera età. Le gravi violenze verbali e fisiche, nonché le umiliazioni, le offese e le percosse generate anche da futili motivi, sono state reiterate negli anni ai danni di entrambe e si sono acuite gravemente quando la moglie ha deciso di lasciarlo.

La Squadra mobile di Benevento ha dato esecuzione ieri alla misura cautelare, decisa dal giudice, che prevede il divieto per l’uomo di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie e dalla figlia, con l’obbligo di mantenere una distanza da loro di almeno 500 metri. Il provvedimento è stato disposto al termine di un’indagine coordinata dalla procura di Benevento che ha alzato il velo su anni e anni di maltrattamenti e violenze cui le due donne sarebbero state sottoposte: un calvario cominciato addirittura 30 anni fa e che, alla fine, ha portato la moglie dell’uomo a chiederne la separazione. Una decisione che ha portato ad una escalation di condotte aggressive, minatorie ed umilianti, “ponendo la donna – spiegano gli investigatori – in uno stato di sofferenza morale e psicologica, tale da renderle la vita impossibile”

Delusione abbonamenti, Iervolino tira dritto: “Piatek era nostro, Mazzocchi vuole andare via”

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Salerno – Lunga intervista quella concessa da Danilo Iervolino a Radio Bussola. Il numero uno della Salernitana ha parlato soprattutto del calciomercato della società granata, soffermandosi poi sulla grana abbonamenti. 

Mercato – Ci sono reali possibilità di prendere Piatek, mi piace ma seguo anche altri top player. Verrebbe volentieri a Salerno, non è un problema di ingaggio ma di atteggiamento da parte dell’l’Herta Berlino che sta facendo ragionamenti di vario genere per rientrare dell’investimento fatto. Sembrava tutto fatto a inizio settimana, ero pronto a firmare i contratti e poi c’è stato l’inserimento di un’altra società C’è un modo di portare avanti gli affari difficile da comprendere. I calciatori sono spesso guardinghi, spesso arrivano proposte e non scelgono in base a progetti calcistici o di vita. Vorremmo mettere a disposizione del mister il maggior numero di rinforzi già per le prime partite.

Bonazzoli – L’ho sentito, l’ho telefonato e gli ho trasmesso la mia stima. Lo vorrei fortemente a Salerno, per lui credo si possa fare un sacrificio. Qualsiasi sia la sua decisione, posso assicurarvi che è un ragazzo d’oro, resterà nel mio cuore. Vogliamo prendere a titolo definitivo, non in prestito.

Verdi – Nulla è scontato, un pensierino lo stiamo facendo. Nicola sta testando la squadra in base ai suoi moduli, c’è grande sintonia con De Sanctis. Vediamo cosa accadrà nei prossimi giorni.

Abbonamenti – Non mi va di fare polemiche, parliamo di una piazza che ha fornito un contributo fondamentale per il conseguimento degli obiettivi. rimedio. Tutto è accettabile, ma sono onesto intellettualmente. Abbiamo visto i prezzi medi dell’ultimo anno e dell’anno precedente, abbassandoli del 15-20%. Non riesco a capire perché ora puntano l’indice nei confronti della società quando prima hanno pagato di più. Ho adoperato una scelta logica e razionale. Ho investito nella società 30 milioni e ne spenderò altri 30, nessun presidente della Salernitana ha mai dimostrato questo amore. Mi sembrano strane queste polemiche.

Curva Nord – Vorrei accontentare tutti. Fino a sei mesi fa ero tifoso e non presidente, ora capisco le difficoltà che ci sono. Non dipende da me, ma da Comune e Prefettura. C’è un gruppo di professionisti che lavora ogni giorno su tutti i fronti, compreso sullo stadio. Ci hanno promesso una parziale apertura in vista dell’inizio del campionato.

Infermeria – Lovato è il difensore italiano più forte. Siamo dispiaciutissimi e dobbiamo prendere un altro difensore, oltre a due attaccanti e due centrocampisti. Okoli è il nostro obiettivo, ci piacerebbe tanto averlo ma credo che l’Atalanta voglia trattenerlo.

Centrocampo – Su Djuricic sono in corso valutazioni. I tifosi sanno che non possiamo permetterci di sbagliare, non dobbiamo prendere gente che non rientra in un modello tattico adatto a Nicola.

Mikael – Deluso? Non avete idea quanto. Un professionista non può arrivare a Salerno in quelle condizioni. Stiamo parlando di un calciatore forte, che ha fatto ottime cose in Brasile. Forse non ha la mentalità da vero professionista, glielo abbiamo detto e c’è stato un ammonimento scritto. In tre settimane ha messo tanti chili, evidentemente non ha rispetto del suo lavoro, dei compagni, della società che lo paga e di sé stesso.

Yazici – Il presidente del Lille è un caro amico. Ne abbiamo parlato qualche settimana fa, ora il discorso si è interrotto. Se si libera un posto da extracomunitario ed è ancora disponibile vedremo.

Mazzocchi – E’ una vicenda molto singolare. Gli abbiamo fatto una proposta economica interessante, ci ha chiesto di andare via ma spero ci possa ripensare. Non abbiamo ricevuto nessuna proposta formale, mi auguro che il direttore possa parlare con il ragazzo convincendolo a restare.

È già toto-candidature: primi rumor sulla De Girolamo che sui social tifa Giorgia

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La sensazione è che il suo nome sarà una presenza costante nel toto-candidature che ci accompagnerà fino al 21 e 22 agosto, giorni in cui andranno consegnate le liste presso le corti d’appello.

Lontana dai palazzi romani dal 2018, quando una “manina” azzurra ne pregiudicò le speranze di elezione, Nunzia De Girolamo in questi cinque anni si è riscoperta personaggio televisivo. Prima le ospitate fisse nell’Arena di Giletti, poi l’esperienza di Ballando con le stelle e infine la conduzione di Ciao Maschio: dal piccolo schermo la De Girolamo ha ricevuto tanto in termini di popolarità. Ne è consapevole lei così come lo sono diversi leader politici. Nota a tutti è l’amicizia che lega Matteo Salvini all’ex ministro per le Politiche Agricole. Ma anche con Giorgia Meloni i rapporti sono solidi e di stima, reciproca. E dal Carroccio e da Fratelli d’Italia- assicurano i beneinformati – qualche sondaggio è già partito. Nunzia apprezza, ascolta e riflette. Interrompere ora il discorso con Rai Uno le dispiacerebbe non poco.

Ma rientrare in politica dalla porta principale è una prospettiva che la stuzzica. E dai social qualche segnale arriva. Magari attraverso una canzone. ‘Che ti piaccia oppure no certe donne brillano” – le parole di Ligabue prese in prestito dalla De Girolamo per rispondere a chi questa mattina le chiedeva un parere sulla Meloni presidente del Consiglio. ‘Piccoli miracoli’ dei Tiromancino è invece il brano utile a replicare a uno dei tanti inviti a rientrare in politica giunti via Instagram. Sono solo canzonette, per ora. Per sapere se la questione si farà più seria bisognerà attendere almeno il suo rientro dalle vacanze australiane. Chi invece ha dovuto rifare in fretta i bagagli e prendere il primo volo disponibile è stato Francesco Boccia. Altro nome che un ruolo nelle candidature sannite, sponda Pd, pure lo giocherà. Ma questa è un’altra storia. Ne parleremo più in là.

Il Palamaggiò all’asta, c’è l’offerta per “riportare il basket nel tempio casertano”

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Caserta – Finito all’asta per il fallimento della società che ne deteneva la proprietà, e dopo ben 17 sedute andate deserte che ne hanno fatto crollare il prezzo d’acquisto, il Palamaggiò, “tempio” del basket casertano, testimone del primo storico scudetto vinto da una squadra del Sud – la Juvecaserta, allora Phonola Caserta, nel 1991 – ha trovato finalmente un acquirente e si avvia verso una nuova concreta prospettiva di vita, con il probabile ritorno del basket e degli eventi.

L’imprenditore di Casapulla (Caserta) Giuseppe Caruso, patron della holding Mondo Camerette Spa (commercializza camerette per bimbi con 32 punti vendita in Italia) e dell’omonima squadra che milita nella serie C di basket, ha infatti presentato alla curatela fallimentare, tramite il suo avvocato Luigi Bosco (ex consigliere regionale), un’offerta da due milioni di euro per rilevare il palazzetto dello sport situato nel comune di Castel Morrone, pochi chilometri dal capoluogo Caserta, e “ridargli quella centralità che merita“, dopo che dal 2020, ovvero dal cambio di proprietà della Juvecaserta e dalla mancata iscrizione del club all’A2, l’impianto è stato abbandonato finendo nel più totale degrado, tra furti, raid vandalici e anche incendi, come quello avvenuto nel giugno 2021.

Una nuova vita dunque per il palazzetto che il cavaliere Maggiò, ex patron del team scudettato, realizzò in appena tre mesi nell’estate del 1982. L’acquisto deve essere però ultimato con l’aggiudicazione definitiva che dovrà essere disposta dalla curatela, quindi partiranno i lavori, e l’idea di Caruso è di farvi giocare, appena l’impianto sarà pronto – si spera nel giugno 2023 – la propria squadra di C (la Mondo Camerette Casapulla), tanto che il palazzetto si chiamerà “Mondo Camerette Arena“, e di aprirlo poi anche ad altre formazioni, prima tra tutte la Juvecaserta, che negli ultimi due anni ha giocato in C Gold con il nome di Ble JuveCaserta Academy, ma che proprio in questi giorni, con la promozione in B, ha cambiato nome tornando a quello storico: si chiamerà infatti Juvecaserta 2021, un buon inizio per tornare in quello che fu il tempio della squadra di Maggiò.

Ma il palazzetto sarà il centro di un progetto più ampio – spiega Caruso – che vedrà nella stessa area sorgere uno ‘Sport&familyVillage’, un luogo per famiglie dove sarà realizzata una struttura con campi di padel, piscine, un ristorante, una pizzeria. Solo con il basket e gli eventi non è possibile sostenere un impianto come il Palamaggiò; chiediamo poi il sostegno delle istituzioni, ovviamente quello amministrativo visto che dal punto di vista economico l’investimento è totalmente privato. Auspico però che i Comuni di Castel Morrone e Caserta, la Provincia e la Regione, ci stiano vicino e non mettano paletti alla nostra attività“.

Il Palamaggiò era finito all’asta dopo il fallimento nel 2004 della società proprietaria facente capo proprio ai Maggiò, la Vittippi, con una base di 20milioni di euro (poi abbassatasi di molto visto che tutte le sedute sono andate deserte).

Gdf Ancona confisca negozio e appartamento per 300mila euro

Guardia di Finanza
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Ancona – I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Ancona hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dalla Corte di Appello di Catania, con il quale è stato disposto il sequestro e la confisca di due immobili del valore complessivo di circa 300mila euro ubicati nelle province di Fermo e di Napoli, nella disponibilità di un uomo di origini campane, già condannato in via definitiva a 7 anni e quattro mesi di reclusione per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. La misura cautelare è stata richiesta dalla Procura Generale della Repubblica di Catania a seguito di approfondite indagini patrimoniali svolte dai finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ancona che, grazie alla analitica analisi di ogni singola transazione economica e finanziaria effettuata dall’uomo e dal suo nucleo familiare, hanno permesso di scoprire l’esistenza di disponibilità economiche e patrimoniali decisamente sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati, presumibilmente frutto dei reati per i quali lo stesso è stato condannato. L’attuale legislazione antimafia consente di poter richiedere la confisca dei beni o di qualsiasi altra utilità di cui il condannato per gravi reati, tra cui appunto l’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, non possa giustificare la provenienza e di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risulti essere titolare o avere la disponibilità a qualsiasi titolo, qualora il valore di tali beni sia sproporzionato in relazione alla capacità reddituale dichiarata. La sinergia tra i finanzieri del Comando Provinciale di Ancona e la Procura Generale di Catania ha consentito la realizzazione di un impianto accusatorio totalmente condiviso dalla competente Sezione Penale della Corte di Appello catanese, che ha disposto la confisca degli immobili (un locale adibito a negozio e un appartamento), che verranno assegnate all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, per il loro reimpiego in finalità istituzionali e di utilità sociale.

Firma la presenza ma in sala operatoria non c’è: arrestato chirurgo

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Napoli – Gli interventi chirurgici si erano svolti e sulla documentazione c’era anche la sua firma, ma della sua presenza in sala operatoria non è stata trovata traccia. E’ quanto la Procura di Napoli contesta a un medico al quale oggi i carabinieri del NAS del capoluogo campano, al termine di indagini che hanno preso spunto da alcune denunce, hanno notificato un provvedimento cautelare agli arresti domiciliari emesso dal gip. Il medico, specializzato in cardiologia, è gravemente indiziato di concorso in falso ideologico e materiale, violenza privata e violenza o minaccia per costringere a commettere un reato.

Questi ultimi reati gli vengono contestati in quanto avrebbe costretto alcuni suoi collaboratori a menzionare la sua presenza nell’equipe malgrado in sala operatoria non ci fosse entrato. Secondo il NAS e la Procura avrebbe falsificato varie cartelle cliniche, attestando di aver eseguito, presso una clinica di Napoli, operazioni chirurgiche di routine al cuore (sostituzioni di valvole, installazione di stent coronarici, etc. etc.) che in realtà non si erano svolte con il suo diretto intervento. I carabinieri hanno interrogato le equipe mediche che hanno eseguito le operazioni e i componenti hanno confermato la sua assenza in sala operatoria. Ma la sua firma sulle cartelle cliniche c’era.

Camorra: nuove accuse per elemento di vertice gruppo malavitoso

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Napoli – Nuove accuse per Antonio Calone, 39 anni, ritenuto dalla DDA di Napoli, elemento di vertice del gruppo malavitoso del quartiere Pianura di Napoli costituito dalle famiglie Esposito, Marsicano e Calone. Gli inquirenti della Squadra Mobile della Questura partenopea gli hanno notificato, in carcere, dove è detenuto dopo il recente arresto del 14 luglio scorso, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip per il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Secondo le indagini della Polizia di Stato, infatti, Calone avrebbe cercato di estorcere denaro, lo scorso 15 giugno, a un rivenditore di articoli casalinghi del quartiere Pianura.

Duplice omicidio a Napoli: killer fa ritrovare arma e si “pente”

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Napoli – Ha consentito di ritrovare l’arma del delitto ed ha avviato un percorso di collaborazione, come riporta Repubblica, Antonio Pipolo, il 27enne reo confesso del duplice omicidio avvenuto mercoledì scorso nel rione Fiat di Ponticelli dove sono stati uccisi a colpi di pistola Carlo Esposito, assassinato da Pipolo in un “basso” insieme con l’operaio Antimo Imperatore, che per conto di Esposito stava eseguendo dei lavori in quell’abitazione, come già aveva fatto, su delega del clan, anche in altri alloggi occupati abusivamente dalla camorra. La voce del suo “pentimento” era circolata nei giorni scorsi ma gli inquirenti finora hanno preferito mantenere il massimo riserbo anche per tutelare la famiglia del sicario. Pipolo, mercoledì, dopo un passaggio dalla Polizia, dove si è consegnato, ha chiesto di essere accompagnato in procura dove, davanti agli inquirenti, ha vuotato sul sacco e anche affermato di voler avviare un percorso di collaborazione con la Giustizia. Quella stessa sera la DDA ha emesso nei suoi confronti un provvedimento di fermo contestandogli io reati di detenzione e porto abusivo di arma da fuoco e di duplice omicidio. In questi giorni i suoi familiari sono stati accompagnati in località lontane dal quartiere di Ponticelli dove il pericolo di ritorsioni era concreto. Pipolo, come Esposito, l’obiettivo designato dell’agguato di mercoledì mattina, è legato ai De Micco-De Martino: l’omicidio di Esposito fa ritenere sussistente, a questo punto, che l’alleanza tra le due famiglie, una volta unite negli affari criminali e nella contrapposizione armata contro il clan rivale dei De Luca Bossa Minichini, sia ormai terminata.

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