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Napoli, Zielinski positivo e in quarantena: era in campo con la Juve

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Napoli – Piotr Zielinski è affetto dal covid. È quanto è emerso oggi dai tamponi che il Napoli ha fatto a tutti i suoi giocatori. Zielinski era già nella lista in quarantena dell’Asl Napoli 2 Nord perché era stato in contatto con persone ammalate e non aveva ancora il super green pass, ma ha giocato a Torino con la Juve giovedì scorso e si è allenato con i compagni a Castel Volturno. Zielinski, comunica il Napoli, è ora in isolamento. Il Napoli alla vigilia della sfida domani con la Sampdoria ha positivi Meret, Malcuit, Lozano, Osimhen, Koulibaly, Mario Rui, oltre all’allenatore Spalletti.

Scuola, l’annuncio del ministro Bianchi: “Impugneremo ordinanza Campania”

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Roma – “Il Governo deve garantire la legalità. Il presidente De Luca ha avanzato un’ordinanza per chiudere le scuole in Campania ma è in esplicito contrasto con la norma oggi vigente in Italia, pubblicata già nell’agosto scorso. E’ fatto divieto di prendere decisioni generalizzate sul territorio. Stiamo studiando il provvedimento del governatore della Campania che impugneremo“. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenuto a Sky Tg24.

Parlando della decisione della Sicilia di fare slittare l’inizio delle lezioni, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha affermato che rispetto alla Campania la situazione è “diversa“. “Il calendario scolastico dipende dalle regioni. Si deve andare a scuola 205 giorni all’anno. In Sicilia era stato programmato tenendo fuori 4 giorni da poter spendere quando si riteneva e questo ha fatto“, ha detto nel corso di una intervista a Sky Tg 24.

Perchè la Metropolitana di Napoli è un’opera infinita? Intervista all’esperto, dopo il crollo di Poggioreale

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NAPOLI – Roberto Calise: napoletano classe 1987, laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali “fra”, come indica il suo cv, Napoli (L’Orientale), Parigi (Sciences Po) e Roma (Luiss), responsabile delle relazioni istituzionali di una multinazionale di trasporto passeggeri. Una passione per i treni.

“Non sarò particolarmente originale: nata col primo trenino Lego che mi fu regalato”.
 
Una passione per la politica.
 
“Anch’essa da sempre. Prima da rappresentante d’istituto al liceo, poi sul campo da semplice militante di partito”.
 
Una passione per Napoli.
 
“Per il territorio e la sua fruizione, specificherei”.
 
Una passione per l’Europa.
 
“L’unica ottica in cui può essere inquadrata la nostra città. Mi sono occupato di fondi europei al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. E ho lavorato al centro studi della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo”.
 
Se si digita www.robertocalise.it, c’è una sezione intitolata “Con Trasporto”.
 
“Il sito vuole essere un tentativo di parlare di Napoli con passione, ma evitando quella auto-osservazione esasperata senza un riferimento problematico al mondo esterno, per dirla con l’antropologo Vito Teti: puntualmente sfocia nella demagogia pizza-sole-mandolino”.
 
Quindi ha scritto un libro che si intitola “La metropolitana europea.
 
“Che parla della Linea 1 e del sistema della metropolitana di Napoli nell’ottica della Politica Comunitaria dei Trasporti”.
 
“Metropolitana”, che bella parola!
 
“Pur avendoci scritto un libro, cerco di prenderla il meno possibile. Uso le funicolari o la Linea 2 di Trenitalia: si attende di meno”.
 
E’ un miracolo prendere un treno della Linea 1.
 
“Perché l’Unione Europea si ferma sull’uscio”.
 
In che senso?
 
“La finanzia. Ma, naturalmente, non ha voce nel capitolo della gestione”.
 
Un peccato.
 
“Bruxelles ha detto ogni bene di quest’opera. Ma, già nel 2018, ha avvisato che, gestendola in maniera così deficitaria, si mette a rischio il beneficio complessivo che quest’opera porta alla città”.
 
Prima ancora del 2018, era intervenuta la Corte dei Conti Europea e poi quella italiana.
 
“Finora, per realizzarla, ci sono voluti 4 miliardi di euro”.
 
E quanti anni?
 
“Stiamo in ballo dal dicembre 1976, quando fu inaugurato il primo cantiere”.
 
Si capisce allora perché cita Flaiano: “In Italia, la linea più breve tra due punti è l’arabesco”.
 
“Più precisi, con la burocrazia che ci ritroviamo, non si poteva essere: Flaiano, un genio”.
 
Ma la Metropolitana di Napoli è un’opera per geni, la più difficile del mondo?
 
“Indubbiamente difficilissima, studiata in ogni dove”.
 
La geografia, la geologia, la storia, la sociologia, la finanza, la politica: tutto lo scibile umano gioca contro?
 
“La metropolitana di Napoli è una continua sfida non solo perché la città, nei secoli, è stata costruita svuotando il suo sottosuolo per le cave di tufo o perché, scavando, riemergono continuamente resti archeologici. Ma anche perché qui c’è il mare. E almeno quello, a Roma o Atene, se lo risparmiano”.
 
Enzo Amendola, nella prefazione del suo libro, spiega comunque che “il futuro di Napoli passa dal binario che la collega con Bruxelles”.
 
“Infatti, la sfida, sotto l’aspetto finanziario, finora, è stata vinta solo grazie all’Europa che ha sborsato più di 1 miliardo di euro”.
 
Un miliardo di euro? “Oh, anime del…“: viene da citare il milione del suocero di Bellavista, è la stessa cifra del Salva-Napoli.
 
“Senza voler far sobbalzare nessuno, il Comune ha acceso dei mutui per integrare quelle somme”. 
 
Tuttavia, passando a Vittorio Del Tufo: “A Napoli, la metropolitana non si prende, si contempla”.
 
“I fondi per la gestione sono pochi. Per questo i treni e le corse sono così diradati”.
 
E’ un pozzo senza fondo o c’è un colpevole?
 
“E’ un tema di visione, di credere nel trasporto pubblico. Qui, soprattutto negli anni di De Magistris, le istituzioni nemmeno si sono parlate. Si sono persi 10 anni”.
 
La stazione di Poggioreale avrebbe dovuto essere aperta nel 2022.
 
“Previsioni che non riflettevano l’effettivo avanzamento dei lavori”.
 
Dice che era un sogno già prima del crollo avvenuto nel cimitero?
 
“Secondo quanto previsto dal progetto del 2012, Poggioreale doveva essere l’ultima stazione ad aprire della tratta Centro Direzionale – Capodichino”.
 
A Chiaia, il crollo del 4 marzo 2013 del palazzo Guevara – anch’esso causato da infiltrazioni d’acqua – fermò il cantiere della Linea 6 per due anni.
 
“E’ in campo la magistratura, non so quanto tempo ci vorrà per Poggioreale. In ogni caso, si era ben lontani da un’inaugurazione”.
 
Colpa del Sebeto (come al solito), il fiume sotterraneo che attraversa Napoli, come ha scritto Pietro Gargano?
 
“Si sapeva della presenza del fiume nella zona, tant’è che i lavori di impermeabilizzazione della contigua e già esistente stazione della Circumvesuviana sono stati affidati proprio al Consorzio che sta scavando la Linea 1”.
 
Nulla di nuovo.
 
“Beh, questo, avendo a che fare col sottosuolo di Napoli, non direi. In quell’area, è riemersa anche la galleria della vecchia linea Napoli – Foggia, aperta nel 1867”.
 
Il Paese era molto giovane/I soldati a cavallo era la sua difesa/Il verde brillante della prateria/dimostrava in maniera lampante l’esistenza di Dio/del Dio che progetta la frontiera e custodisce la ferrovia.
 
“Più o meno l’epoca di Bufalo Bill, sì”.  
 
Quando si chiude l’anello della linea 1?
 
“Quando anche la Regione completa le parti di sua competenza: il tratto Piscinola-Capodichino va alquanto a rilento. O, quantomeno, si hanno poche notizie”.
 
Magari i De Luca boys lavorano sottoterra e sotto silenzio. Chi lo sa?
 
“In realtà, quello della comunicazione è un altro grande problema della metropolitana di Napoli. A Torino, per i lavori della Linea 1, fecero un sito che informava in tempo reale dello stato dei lavori: vinse un premio come miglior sito internet d’Italia. E parliamo di 15 anni fa. Qui, non si è mai investito nell’informazione ai cittadini”.
 
Tuttavia, il sindaco Manfredi è stato chiaro e preciso per la linea 6: “Quest’anno, signori in carrozza”.
 
“L’infrastruttura è pronta. Ma mancano proprio le carrozze: i treni. Nonché il loro deposito”.
 
L’Europa non smette di crederci: col Corridoio 9 Scandinavia-Mediterraneo, Napoli è stata destinata a rivestire un ruolo strategico.
 
“La metro serve a collegare le diverse porte d’accesso alla città: l’aeroporto, la stazione centrale e il porto. Quindi è perfettamente inserita nel ragionamento che si fa a Bruxelles”.
 
Che si dice a Bruxelles?
 
“Che se ne fanno i cittadini di un treno super veloce che collega Stati diversi se poi impiegano ore a raggiungere la stazione della loro città?”.
 
Da qui alla fine, le domande che le farebbe un bambino di Milano.
 
“Vediamo se ho una risposta”.
 
Perché a Milano si è inaugurata la Linea 5 – quella che collega San Siro – e a breve apre la Linea 4 – che collega Linate – entrambe automatizzate, senza macchinista, e a Napoli no?
 
“Per un scelta progettuale. Tuttavia, l’assessore Edoardo Cosenza vorrebbe automatizzare – giustamente – la linea 6”.
 
Per le altre?
 
“E’ molto difficile. Finora l’ha fatto solo Parigi, riconvertendo la sua linea 1. Dovrebbe decidere la politica”.
 
Perché i treni della Linea 1 di Napoli fanno tanto rumore?
 
“Per vari motivi. Perché i binari, spesso, hanno raggi di curvature stretti e quindi le ruote impattano di più sul ferro. Perché le gallerie sono più strette, spesso a canna unica, e il rumore rimbomba di più. E poi perché sono in uso treni vecchi. Senza insonorizzazione e col ricambio d’aria naturale: non c’è aria condizionata e i finestrini devono rimanere aperti”.
 
Perché i telefoni non hanno linea?
 
“Perché fa parte della tortura dell’attesa infinita di aspettare il treno”.
 
Buona questa.
 
“Scherzi a parte. Perché le stazioni sono molto profonde: anche 40 metri. E sarebbe occorso un capitolo di spesa ai progetti intitolato: “Ripetitori”. Non è facile, ma non so se onestamente ci abbiano mai realmente pensato”.
 
Sarebbe utile anche per una questione di sicurezza.
 
“A dire la verità, nella tube di Londra hanno disattivato appositamente il campo per evitare che malintenzionati e terroristi possano comunicare e/o che qualcuno possa diffondere fake news capaci di generare panico”.
 
Non a caso gli inglesi hanno il senso di marcia a sinistra.
 
“In effetti, questo di Londra è l’unico esempio”.
 
Tornando a Napoli. Perché è difficile fare anche il biglietto?
 
“Per una programmazione e una politica sbagliata. E pensare che Napoli è stata la prima a mettere in campo il Biglietto Unico e a banda magnetica.
 
Ha fatto la fine del bidet inventato dai Borbone.
 
“Bassolino creò il Consorzio Unico Campania, indicato nel 2001 come buona pratica dal Libro Bianco dei Trasporti della Commissione Europea”.
 
Poi cosa è successo?
 
“Caldoro, una volta in Regione, introducendo i biglietti aziendali, ha di fatto depotenziato il Biglietto Unico con il plauso delle varie aziende che trovano più conveniente vendere ognuna per sé il biglietto per la propria tratta anziché mettere i soldi in un salvadanaio comune e poi vederseli ripartire”.
 
Crediamo di essere sempre i più furbi di tutti.
 
“Fu una scelta per le società/gestrici e contro i cittadini/utenti”.
 
Detta così…
 
“Il Biglietto Unico, comunque, c’è ancora. Non lo sa quasi nessuno, ma c’è ancora”. 
 
Perché c’è la linea 1, la linea 2 e poi si salta alla linea 6? Le altre che fine hanno fatto?
 
“In effetti questa numerazione andrebbe superata: riflette il Piano Comunale dei Trasporti del 1997 ed è fallita: non è nel sentire comune degli utenti. Lancio una proposta per una nuova denominazione”.
 
Prego.
 
“Napoli, in realtà, ha solo 3 linee metropolitane vere. La 1, quella del grande anello ma che ad oggi collega fino a Piscinola, che dovrebbe rimanere Linea 1. La Linea 2, che dovrebbe essere la Piscinola-Aversa. E la Linea 3, che dovrebbe essere l’attuale 6″.
 
E quella che è oggi la linea 2?
 
“Quella non è una metro in senso stretto. E’ un passante ferroviario, che andrebbe potenziato per migliorare il collegamento con la provincia”.
 
Perché, ad ogni fermata, non si sente la speaker che avvisa della stazione in cui si è giunti in quel momento e la prossima?
 
“Perché per farla funzionare occorrerebbe una tecnologia integrata che ad oggi Napoli non ha. In cambio, ha 4 diversi gestori dei suoi trasporti: Eav, Anm, Ctp e Trenitalia”.
 
Auguri.
 
“Ne occorrono”.
 
Magari per diventare come…
 
“Medellin”.
 
Medellin?!
 
“Sì. La seconda città della Colombia ha un trasporto pubblico efficiente ed interconnesso con tanto di funivie urbane”.
 
Giù il cappello.
 
“In questo modo, sono riusciti a rompere anche l’isolamento delle favelas, un tempo il regno dei narcos: ora anche un bambino può muoversi facilmente da un capo all’altro della città”.
 
Il trasporto pubblico non sposta solo persone, sposta destini.
 
“E Napoli deve tendere a modelli simili. Ma serve coraggio e visione politica”.

Gigi D’Alessio è guarito dal Covid: “Sono negativo, finalmente posso festeggiare”

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Napoli – “Capodanno l’ho festeggiato in casa, ma oggi festeggio per davvero: finalmente sono negativo!”. Gigi D’Alessio, attraverso la sua pagina Facebook, annuncia la bella notizia. “Grazie per tutti i messaggi che mi avete mandato in questi giorni, come sempre mi siete stati vicini come una famiglia. Ci vediamo presto”. Il cantautore partenopeo era risultato positivo prima della fine dell’anno. Sempre attraverso i suoi profili social aveva raccontato che dopo 5 tamponi antigenici risultati negativi aveva deciso di fare un tampone molecolare. Questa volta risultato positivo ma con una carica virale molto bassa. Oggi il responso tanto atteso: “negativo”. 

Ricorso contro chiusura scuole: Tar della Campania chiede documenti alla Regione

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Napoli – Il Tar della Campania ha chiesto alla Regione di presentare ulteriori documenti per poter decidere sul ricorso presentato da alcuni genitori contro l’ordinanza del presidente De Luca con la quale si dispone la sospensione dell’attività didattica in presenza per infanzia, primaria e medie a causa del Covid. L’integrazione dovrà essere presentata ai giudici amministrativi entro le 11 di lunedì. La decisione è stata assunta dai giudici della Quinta sezione che chiedono di avere una integrazione degli atti prima di esprimersi sul ricorso d’urgenza dei ricorrenti, assistiti dagli avvocati Giacomo Profeta e Luca Rubinacci.

Scherma: coppa del mondo under 20, Giovannella Somma domani a Udine

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Posillipo (Na) – Si svolgerà domani, domenica 9 gennaio a Udine, la tappa italiana della Coppa del Mondo Under 20 di spada maschile e femminile.

L’atleta rossoverde Giovannella Somma salirà in pedana domani alle 9:30 per difendere i colori della nazionale italiana e del Circolo Posillipo e, insieme alle altre atlete azzurre, sfiderà le 161 spadiste under 20 provenienti da tutto il mondo e sarà seguita dal tecnico del Posillipo Francesca Cuomo.

Napoli ancora in emergenza: con la Sampdoria gli stessi di Torino

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Napoli – Il pareggio con la Juventus ha riscaldato gli animi, ma si rimane in piena emergenza. Domani al Maradona contro la Sampdoria non ci sarà Spalletti, bloccato dal Covid, e mancheranno ancora nove giocatori della rosa (Meret, Malcuit, Mario Rui, Osimhen e Lozano alle prese con il virus, Koulibaly, Anguissa e Ounas, impegnati in Coppa d’Africa e Ruiz infortunato).

In campo dovranno andare giocoforza gli stessi undici scesi in campo a Torino, a meno che Spalletti non decida di utilizzare subito il nuovo arrivato Tuanzebe che oggi ha conosciuto i compagni di squadra con i quali si è allenato per la prima volta (”Ciao a tutti i tifosi del Napoli – ha detto in un video pubblicato sul canale Twitter della Società – sono Axel Tuanzebe. Sono molto felice di essere qui e non vedo l’ora di vedervi allo stadio”).

Giocheranno dunque Ospina, Di Lorenzo, Rrhamani, Juan Jesus e Ghoulam in difesa, Demme e Lobotka a centrocampo, con Politano, Zielinski e Insigne a sostegno dell’unica punta, Mertens. A disposizione in panchina ci saranno i portieri Marfella e Idasiak, i difensori Zanoli, Tuanzebe, Spedalieri e Costanzo, i centrocampisti Vergara ed Elmas e la punta Petagna.

Allo stadio ci saranno pochi tifosi, si stima non più di seimila, presumibilmente per il condizionamento che esercita il rischio di contagio. C’è attesa comunque per verificare l’accoglienza che sarà riservata a Lorenzo Insigne, dopo l’ufficializzazione del suo ingaggio da parte del Toronto che sul proprio account Twitter ha mostrato il momento delle firma e una breve dichiarazione del calciatore che, rivolto ai suoi nuovi tifosi, ha detto: ‘‘Ciao, sono Lorenzo Insigne, volevo salutare tutti i tifosi del Toronto e sono molto contento per la nuova avventura, voglio ringraziare la società e ci vediamo a luglio. All for one!”.

In campo ci sarà sicuramente anche Faouzi Ghoulam, autore due giorni fa con la Juventus di un’ottima prestazione dopo la lunghissima assenza dovuta a ripetuti infortuni. ”A Torino – ha detto oggi l’algerino ai microfoni di Radio Kiss Kiss – potevamo anche vincere. Siamo contenti per la prestazione ma dispiaciuti per non aver colto il successo se guardiamo l’andamento della gara. Sicuramente come gioco e prova di squadra siamo molto soddisfatti”.

Personalmente – ha aggiunto – esco da un momento difficile ed aver disputato la gara è stata una gioia. La parte più difficile per me non è stato l’infortunio, ma non avere la possibilità di aiutare la squadra. Adesso che sono rientrato spero di poter essere utile ai miei compagni”.

Ringrazio i tifosi azzurri per essermi stati sempre vicino. Noi calciatori – ha concluso il difensore algerino – siamo dei privilegiati anche dinanzi alle emergenze come il Covid. Dobbiamo essere un esempio soprattutto come uomini. Io spero di essere sempre nel cuore dei napoletani prima come uomo e poi da calciatore. Questo per me è il desiderio più importante’‘.

Scuole in Dad, protesta davanti alla Prefettura di Salerno

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Salerno – Domani, domenica 9 gennaio ore 10.30 dinanzi alla Prefettura di Salerno in piazza Amendola  a Salerno si terrà un presidio di cittadini per esprimere il proprio dissenso verso la decisione del presidente della Regione Campania di non riaprire in presenza le scuole e per sollecitare il Governo nazionale sulla paradossale situazione campana. L’iniziativa, nata spontaneamente in queste ore, è promossa dal Coordinamento Scuole aperte Campania e Salerno, dal Sindacato Cobas Scuola e dall’Associazione Hormè. 

Salernitana: tamponi ok, domani la partenza per Verona

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Salerno – La Salernitana partirà domani mattina alle 9 dall’aeroporto di Napoli per raggiungere Verona dove scenderà in campo alle 20.45. La squadra campana in mattinata ha effettuato un nuovo ciclo di tamponi per verificare lo stato della situazione Covid: sono ancora positivi otto calciatori che non potranno prender parte alla trasferta in terra veneta. Esito negativo, invece, per tutti gli altri componenti del gruppo squadra. Nel pomeriggio, quindi, la Salernitana ha svolto la seduta di rifinitura. Sul charter che porterà i campani a Verona saliranno 18-19 elementi della prima squadra ai quali si aggiungeranno 4-5 calciatori della formazione Primavera che garantiranno qualche soluzione in più al tecnico Stefano Colantuono.

Tre nuovi calciatori contagiati nella nazionale senegalese: positivo Koulibaly

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Kalidou Koulibaly è risultato positivo al covid. La notizia è rimbalzata dal ritiro della nazionale senegalese in vista dell’imminente inizio della coppa d’Africa che si terrà in Camerun. 

Il difensore del Napoli ha contratto il virus che ha falcidiato tutta la delegazione senegalese. Sono nove i contagiati, gli ultimi tre positivi, oltre all’atleta partenopeo, sono il portiere del Chelsea Edouard Mendy, l’attaccante dell’ Alanyaspor Famara Diedhiou.

La federazione procederà con ulteriori giri di tamponi in vista della sfida inaugurale contro lo Zimbabwe, al momento Koulibaly resterà nel suo paese in attesa di negativizzarsi. 

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