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Anestesisti trasferiti. Azione attacca, PD difende: “Con noi Cava è in bone mani”

Ospedale Cava de' Tirreni
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Cava de’ Tirreni (Sa) – L’aumento del contagio ha determinato la riorganizzazione dei servizi ospedalieri. La conseguenza, quasi istantanea, è stata l’inasprimento dei toni della polemica politica. I consiglieri Comunali di Azione Federico de Filippis e Salvatore Balestrino, attaccano: “Ci risiamo! Ancora una volta i disservizi del sistema sanitario regionale ricadono sulla sanità cavese. A seguito dell’aumento del tasso di positività è stato predisposto il trasferimento temporaneo (?) dei sanitari del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale civile di Cava de’ Tirreni al Plesso ‘Giovanni da Procida’. Tale misura lascia, di fatto, il Presidio Ospedaliero cavese privo dell’organico specializzato capace di garantire adeguata assistenza sanitaria.
Dove sono tutti i sanitari che, come si è vantato il Governatore, sono stati assunti in questi ultimi due anni?
Dobbiamo prendere atto che, a fronte di tante vanterie, nulla di incisivo per la sanità campana e nello specifico per il Presidio Ospedaliero Santa Maria Incoronata Dell’Olmo di Cava de’Tirreni, è stato finora realizzato. Il faraonico progetto finanziato del nuovo ospedale di Salerno, con 1200 posti, sostituirà il plesso del Ruggi d’Aragona facendo venir meno la necessità dei posti letto dell’ospedale di Cava de’ Tirreni che quindi verrà definitivamente chiuso.
Se questo è il programma, nelle more della sua attuazione, cosa si pensa di fare concretamente per Cava de’ Tirreni, città di 60mila abitanti il cui ospedale è punto di riferimento anche dei circa 20 mila abitanti della vicina costiera che nel periodo estivo aumentano di migliaia e migliaia?
Perché ogni qual volta si presenta una carenza sanitaria ci si rivolge a Cava de’ Tirreni?
I cittadini cavesi, e campani dovrebbero aprire gli occhi e smettere di essere una sconfinata prateria che si percorre solamente al momento delle elezioni.
Noi diciamo basta a questa modalità di politica che non ci appartiene e che abbiamo sempre combattuto in nome di una società più giusta e solidale.
Proponiamo ai vertici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di far effettuare, a rotazione tra i 55 anestesisti in servizio presso i tre plessi ospedalieri aziendali, dei turni aggiuntivi tali da garantire la piena funzionalità ed operatività del reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Cava de’ Tirreni.
Del resto con deliberazione n. 880 del 30.12.2021 lo stesso Direttore Generale de Ruggi Vincenzo D’Amato, nel rideterminare i budget complessivi di ore di prestazioni aggiuntive, per il mese di gennaio 2022, ha incrementato le ore dell’U.O.C. Anestesia e Rianimazione Ruggi a 1488 e dell’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione e Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Santa Maria dell’Olmo a 450.
Ci auguriamo che quanto proposto venga seriamente valutato dai vertici dell’Azienda Ospedaliera che già più volte in passato, con le proprie scelte, hanno mortificato la città di Cava”.

A stretto giro di posta risponde il Segretario cittadino del PD, Massimiliano De Rosa: “Tranquilli: Cava è in buone mani. Il Partito Democratico ha a cuore la salute dei cavesi. Sappiamo bene quanto la presenza di un presidio ospedaliero efficiente sia fondamentale per la nostra città ed i territori limitrofi. Sono anni che in silenzio e con umiltà, ma instancabilmente, ci battiamo per difendere il nostro ospedale. In questi giorni difficili, in cui la pandemia ha ripreso a correre e la sanità regionale dovrà inevitabilmente subire momentanee riorganizzazioni, avremmo potuto fare come tutte le altre forze politiche: lamentarci, urlare, assecondare il comprensibile malcontento della popolazione che, sfiancata da una pandemia che dura da due anni, chiede alla politica certezze. Sarebbe stato facile, ma lasciamo ad altri questo modo di fare politica. Noi ci siamo messi subito al lavoro per trovare con la Regione e la direzione del Ruggi adeguate soluzioni. La situazione è drammatica, la variante Omicron sta mettendo in ginocchio la nostra penisola, il personale sanitario sta svolgendo un lavoro eroico. Purtroppo i casi gravi di Covid, che, ricordiamo, riguardano quasi totalmente persone non vaccinate, possono esser curati solo in ospedali specializzati. È inevitabile dunque che in momenti di particolare crisi tutte le forze di un territorio vengano concentrate su di essi, soprattutto riguardo a categorie di cui si ha disponibilità limitata come medici anestesisti e di rianimazione. 

Ciò nonostante Cava ha il diritto ed il dovere, nei confronti dei territori limitrofi, di avere anche in questo momento un Ospedale efficiente. Con il sostegno dell’On. De Luca e dei dirigenti Pd provinciali, ci siamo fatti dunque promotori di un incontro tra i dirigenti del Ruggi e il Sindaco Servalli. Sono state poste le seguenti sollecitazioni: verifica delle possibilità organizzative ulteriori per la rianimazione anche in questa fase di emergenza; garantire l’esecuzione degli interventi possibili in lista d’attesa; ripristinare il pieno funzionamento dell’ospedale con immediatezza al termine dell’emergenza straordinaria; avviare quanto prima, già nel mese di gennaio, i lavori di ampliamento e sviluppo tecnologico dell’ospedale.

L’incontro si è svolto in un clima di collaborazione e serenità, per quanto il tragico momento permetta. Attendiamo fiduciosi risposte nei prossimi giorni. 

Vogliamo rassicurare la cittadinanza: mentre le altre forze politiche non fanno altro che fomentare paura ed incertezza, il Partito Democratico è al lavoro. A queste richieste, fatte per fronteggiare questo momento di emergenza, ne seguiranno altre per la rivalutazione e sviluppo del nostro nosocomio. Cava è in buone mani”.

Scuole, in otto comuni irpini non riapriranno neanche le superiori

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Avellino – Otto comuni della provincia di Avellino decidono di tenere chiuse le scuole di ogni ordine e grado a partire da lunedì quando è prevista la ripresa dell’anno scolastico. In questo senso vanno le ordinanze emanate dai sindaci di Bisaccia, Casalbore, Grottaminarda, Lauro, Pago Valle Lauro, Marzano di Nola, Montemiletto e Domicella, alcune delle quali hanno preceduto l’annuncio del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, di non far riprendere le attività scolastiche delle scuole materne, elementari e medie.

A partire dalle prossime ore, l’elenco dei comuni che non faranno ripartire le attività scolastiche potrebbe allungarsi ulteriormente. I primi cittadini irpini hanno motivato la decisione per fronteggiare un tasso di incidenza del contagio che nei rispettivi territori sfiora il 20%, otto punti in più rispetto alla media regionale. In alcuni comuni, come quello di Grottaminarda, il sindaco Angelo Cobino ha disposto un mini-lockdown, con la chiusura dei luoghi a rischio assembramento e, a partire dalle ore 21:00, di tutte le attività commerciali, bar e ristoranti compresi.

Lo stop alla riapertura delle scuole, da comune a comune, va da una settimana fino al 29 di gennaio. In provincia di Avellino alla data di ieri si contavano 8.206 positivi e dall’inizio dell’anno sono stati registrati sei decessi. L’ultima vittima del Covid un 90enne di Sant’Angelo all’Esca deceduto ieri in ospedale ad Ariano Irpino dove era stato ricoverato in terapia intensiva. 

Uccise e fece a pezzi la madre: muore dopo un’aggressione in cella

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Napoli – Eduardo Chiarolanza, l’uomo affetto da problemi psichiatrici che lo scorso settembre ha ammesso di avere ucciso e fatto a pezzi la madre 84enne, Eleonora Di Vicino, nel quartiere Pianura di Napoli, è deceduto la scorsa notte nell’ospedale Cardarelli dove era ricoverato.

Chiarolanza era finito in ospedale in seguito ad una aggressione subita dieci giorni fa nel carcere di Poggioreale per mano dell’altro detenuto psichiatrico con il quale condivideva la cella. La morte di Chiarolanza, sebbene avvenuta in un reparto Covid del nosocomio napoletano, sarebbe, secondo quanto si è appreso, riconducibile alla profonde lesioni al capo provocate da un corpo contundente, sembrerebbe uno sgabello. Più volte i sindacati della Polizia Penitenziaria si sono pronunciati contro la gestione molto problematica nelle carceri di detenuti afflitti da problemi psichiatrici.

Pd Sannio, niente tessera ai deluchiani di Essere Dem: fuori Del Vecchio, Insogna e altri 7

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Tutto rinviato. Salvo ulteriori imprevisti – mai da escludere di questi tempi – l’assise del Pd si celebrerà tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo. A fermare le bocce è stato il commissario Enrico Borghi che nella giornata di ieri (leggi qui) ha comunicato la decisione di differire di un mese tutte le scadenze congressuali.

La più imminente, tra l’altro, era in programma per lunedì prossimo 10 gennaio quando sarebbero scaduti i termini per la presentazione delle candidature alla segreteria provinciale. Se ne riparlerà tra una trentina di giorni.

Dalla sede di corso Garibaldi, però, è filtrata nelle ultime ore un’altra notizia di interesse per la comunità Dem beneventana. Si è riunita nei giorni scorsi, infatti, la Commissione Provinciale per il Congresso. Tra gli argomenti all’ordine del giorno figurava anche la verifica dei requisiti per l’iscrizione al partito per l’anno 2021. Tema decisamente caldo considerata la scelta dell’area deluchiana di partecipare autonomamente – e in aperta contrapposizione al Pd ufficiale – sia alle elezioni comunali nella Città Capoluogo che alle provinciali di dicembre.

Ebbene, come da previsioni, la Commissione ha respinto la richiesta di iscrizione al Partito Democratico presentata da coloro che nelle sfide per palazzo Mosti e per la Rocca dei Rettori hanno gareggiato sotto le insegne di ‘Essere Democratici’. Nello specifico, stando ai soliti beneinformati, sarebbero 9 le tessere bocciate dalla Commissione. Porte chiuse – per il 2021 e per il 2022 – per Raffaele Del Vecchio e Giuseppe Lamparelli, fondatori di ‘Essere Democratici’ così come per Rossano Insogna che figurava anche tra i presentatori della lista Ed alle provinciali.

Stesso esito negativo hanno avuto le procedure di iscrizione di Cosimo Lepore, Mario Landolfi, Alfonso Topputo, Elia Francesca Pacelli, Alfonso Ciervo e Domenico Vessichelli (sindaco di Paduli): Lepore si era candidato alle comunali, gli altri hanno concorso alle provinciali con Ciervo che è risultato anche eletto.

A tutti è contestata la violazione dello Statuto Nazionale del Pd che impone agli iscritti e alle iscritte il dovere di sostenere lealmente i candidati di partito alle varie cariche istituzionali.

Partita chiusa? Vedremo. Non è affatto da escludere un ricorso da parte dei diretti interessati. Prima ancora, però, bisognerà attendere le decisioni di Borghi e degli organi competenti nazionali a cui sarà sottoposto l’intero deliberato.

Vaccini a Castelvenere, nuovo open day per gli studenti

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Castelvenere (Bn) –  “La realtà dimostra che l’unica arma contro il Covid è il vaccino. Per uscire definitivamente dal tunnel della pandemia occorre dunque l’impegno e la volontà di tutti noi, a cominciare dal rispetto delle regole e vaccinandoci. Per questi motivi, dopo le vaccinazioni di massa  del 2 e 6 gennaio, l’amministrazione comunale ha deciso di organizzare un open day vaccinale per i nostri studenti che frequentano le scuole elementari e medie di Castelvenere. È l’occasione per mettere al sicuro la  salute dei nostri figli e nipoti, e di quella dei loro cari”. 

Con questo appello il sindaco di Castelvenere, Alessandro Di Santo, che è anche Medico di Medicina Generale, invita i giovani studenti che frequentano le scuole elementari e medie del paese, ad effettuare la vaccinazione anti Covid“La nostra comunità – evidenzia il primo cittadino – sta resistendo alla pandemia, facendo registrare pochi casi di positività. Ma questa situazione non deve farci rilassare: il Covid, con le sue varianti, è sempre in agguato. Per questo dico ai miei concittadini: aiutaci a rendere la scuola sicura facendo vaccinare tutti i nostri bambini e ragazzi”, conclude Di Santo.

COVID in Irpinia, il bollettino dell’Asl di Avellino: numeri alti in città e Valle Caudina

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L’Azienda Sanitaria Locale comunica su 2659 tamponi effettuati sono risultate positive al COVID 561 persone:

– 9, residenti nel comune di Aiello del Sabato;

– 5, residenti nel comune di Altavilla Irpina;

– 4, residenti nel comune di Ariano Irpino;

– 20, residenti nel comune di Atripalda;

– 26, residenti nel comune di Avella;

– 93, residenti nel comune di Avellino;

– 1, residente nel comune di Bagnoli Irpino;

– 12, residenti nel comune di Baiano;

– 1, residente nel comune di Candida;

– 3, residenti nel comune di Capriglia Irpina;

– 4, residenti nel comune di Castelfranci;

– 2, residenti nel comune di Castelvetere sul Calore;

– 41, residenti nel comune di Cervinara;

– 1, residente nel comune di Cesinali;

– 5, residenti nel comune di Chiusano di San Domenico;

– 3, residenti nel comune di Contrada;

– 1, residente nel comune di Flumeri;

– 5, residenti nel comune di Fontanarosa;

– 5, residenti nel comune di Forino;

– 1, residente nel comune di Frigento;

– 7, residenti nel comune di Grottaminarda;

– 4, residenti nel comune di Grottolella;

– 1, residente nel comune di Guardia Lombardi;

– 3, residenti nel comune di Lacedonia;

– 6, residenti nel comune di Lapio;

– 7, residenti nel comune di Lauro;

– 2, residenti nel comune di Lioni;

– 5, residenti nel comune di Luogosano;

– 2, residenti nel comune di Manocalzati;

– 25, residenti nel comune di Mercogliano;

– 5, residenti nel comune di Mirabella Eclano;

– 1, residente nel comune di Montecalvo Irpino;

– 8, residenti nel comune di Montefalcione;

– 26, residenti nel comune di Monteforte Irpino;

– 2, residenti nel comune di Montefredane;

– 1, residente nel comune di Montefusco;

– 2, residenti nel comune di Montella;

– 2, residenti nel comune di Montemarano;

– 17, residenti nel comune di Montemiletto;

– 19, residenti nel comune di Montoro;

– 2, residenti nel comune di Moschiano;

– 12, residente nel comune di Mugnano del Cardinale;

– 1, residente nel comune di Nusco;

– 3, residenti nel comune di Ospedaletto d’Alpinolo;

– 6, residenti nel comune di Pago del Vallo di Lauro;

– 1, residente nel comune di Parolise;

– 4, residenti nel comune di Pietradefusi;

– 1, residente nel comune di Pietrastornina;

– 8, residenti nel comune di Prata PU;

– 11, residenti nel comune di Pratola Serra;

– 10, residenti nel comune di Quadrelle;

– 7, residenti nel comune di Quindici;

– 1, residente nel comune di Roccabascerana;

– 26, residenti nel comune di Rotondi;

– 1, residente nel comune di San Mango sul Calore;

– 11, residenti nel comune di San Martino Valle Caudina;

– 3, residenti nel comune di San Michele di Serino;

– 2, residenti nel comune di San Potito Ultra;

– 2, residenti nel comune di Santa Lucia di Serino;

– 4, residenti nel comune di Santa Paolina;

– 1, residente nel comune di Sant’Angelo a Scala;

– 5, residenti nel comune di Sant’Angelo dei Lombardi;

– 1, residente nel comune di Santo Stefano del Sole;

– 10, residenti nel comune di Serino;

– 2, residenti nel comune di Sirignano;

– 16, residenti nel comune di Solofra;

– 17, residenti nel comune di Sperone;

– 3, residenti nel comune di Summonte;

– 2, residenti nel comune di Venticano.

L’Azienda Sanitaria Locale ha avviato indagine epidemiologica sui contatti dei casi positivi.

Vaccini anti-Covid, Drive through per gli over 50: aperta la piattaforma per le prenotazioni

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Da lunedì 10 a mercoledì 12 gennaio saranno attivi i Drive through dell’Asl di Avellino per la vaccinazione Anti-covid-19. A seguito dell’estensione dell’obbligo vaccinale ai cittadini che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età, la prenotazione sarà riservata ai cittadini a partire dai 50 anni di età che potranno prenotarsi, per la prima e terza dose “booster” o “addizionale” sino ad esaurimento posti disponibili, presso i Drive through attivi accedendo – a partire dalle ore 9 del 9 gennaio 2022 – al link https://opendayvaccini.soresa.it/

I Drive trough saranno attivi dalle ore 9 alle ore 18 secondo il seguente calendario

Lunedì 10 gennaio a Sant’Angelo dei Lombardi (Strada provinciale 29);

Martedì 11 gennaio ad Avellino (Pianodardine), Ariano Irpino (località Orneta), Moschiano (Piazza IV Novembre);

Mercoledì 12 gennaio ad Avellino (Pianodardine).

Addio a Michele Ammendola, pizzaiolo campano simbolo dell’antimafia

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Bologna – E’ morto Michele Ammendola, animatore della pizzeria-etica ‘Porta Pazienza’ (ex ‘Masaniello’) del quartiere Pilastro di Bologna. Origini napoletane, avrebbe compiuto 46 anni il 17 gennaio. Simbolo dell’antimafia, nel suo locale ha sempre dato lavoro ai più fragili, usando prodotti che provenivano dalle terre confiscate alle organizzazioni criminali.

Il sindaco Matteo Lepore ha espresso il suo cordoglio alla famiglia e alla comunità della pizzeria ‘Porta Pazienza’. “Che brutto scherzo ci hai fatto Michele. Tu che ogni giorno pubblicavi le foto dei tuoi bimbi. Tu che mi hai bombardato con il tuo carisma e i tuoi fritti anti camorra, anti violenza, anti fascismo”, ha scritto Lepore. “Tu si una cosa grande Miche’! E Bologna starà accanto ad Alessandra, Francesco e Luca. È l’impegno che ci prendiamo con te. Che la terra ti sia lieve, compagno”, ha detto infine il sindaco di Bologna.

Un naufrago della Concordia: “Schettino non è un mostro né l’unico responsabile”

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Napoli – “Per due o tre anni ho provato una grande rabbia verso Schettino. Ma ora, leggendo anche le parole della figlia, provo un po’ di dispiacere anche per il comandante. L’intera colpa non può ricadere su di lui, c’era anche l’equipaggio che doveva gestire le cose”. A dieci anni di distanza dal naufragio della Costa Concordia, la compassione ha preso il sopravvento sul rancore nelle parole di Umberto Trotti, ristoratore quarantaquattrenne di Ferentillo, tra i sopravvissuti alla tragedia. “Di errori – dice all’Ansa – ne ha fatti come altri, servirebbe meno accanimento. Il vero dolore è quello delle famiglie delle vittime, ma sono vicino anche a quella del comandante, perché non penso sia un mostro come è stato definito da tante persone”.

Trotti la notte del 13 gennaio 2012 era sulla nave in viaggio di nozze con la moglie Fjorda, oggi trentatreenne, e i due figli Valentina e Carlo, che allora avevano rispettivamente due anni e sei mesi. “Ogni anno per noi è sempre il primo – spiega -, dimenticare quei momenti è impossibile anche se il dolore diventa più ‘morbido’. Ora prendono il sopravvento le cose belle, come i legami con chi ci ha salvato e soccorso”.

Trasporti, ristoranti, sport e attività: tutte le nuove regole per i non vaccinati

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Se prima le loro opportunità di azione erano limitate, da lunedì per i non vaccinati italiani inizierà un piccolo lockdown. Stanno infatti per scattare un’infinità di divieti che vanno dai trasporti alla ristorazione, passando per la frequentazione di ambienti ricreativi e sportivi. Abbiamo riassunto tutti i provvedimenti adottati dal governo, regole che scatteranno a partire da lunedì 10 gennaio. Quello in corso è infatti l’ultimo weekend in cui il cosiddetto “green pass base” avrà validità per un determinato tipo di attività. 

Per iniziare: cos’è il Super Green Pass?
A differenza del Green Pass base, il Super Green Pass (o green pass rafforzato) viene rilasciato solo in caso di vaccinazione o guarigione. Non include, dunque, l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare, condizione che consente il rilascio del “green pass base” anche a persone non vaccinate

Le attività che non potrà più fare chi non è vaccinato
I non vaccinati non potranno mangiare al ristorante o sedersi al tavolo di un bar o do un locale, neppure all’aperto. Non potranno inoltre accedere a palestre e piscine al chiuso, praticare sport di squadra, visitare mostri e musei. Non sarà consentito inoltre frequentare centri benessere, centri termali (salvo che per i livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), parchi tematici e di divertimento. Anche per i centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia) sarà obbligatorio il Super Green Pass. Stesso discorso per sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò, alberghi e altre strutture ricettive compresi i servizi di ristorazione prestati all’interno degli  stessi hotel, anche se riservati ai clienti ivi alloggiati. I non vaccinati non potranno prender parte a feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, sagre e fiere, centri congressi, servizi di ristorazione all’aperto, né accedere a impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici.

Trasporti locali e nazionali
Da lunedì chi non è vaccinato non potrà viaggiare sui mezzi pubblici di trasporto sul suolo nazionale. Per salire su un aereo, un treno, un bus, o per prendere la metro sarà obbligatorio avere un Green Pass rafforzato, che viene rilasciato solo a chi è in regola con le vaccinazioni anti-covid o è guarito dal Covid. Il Super Green Pass è richiesto solo ai cittadini di età superiore ai 12 anni, fino a quell’età non sarà necessario neppure il tampone. Resta l’obbligo di indossare una mascherina Ffp2. 

Trasporti internazionali
Leggermente diversa la situazione per chi vuole andare all’estero. In Europa infatti non è richiesto il Super Green Pass (misura italiana) ma basta il Green pass semplice, ovvero quello che può essere concesso anche ai non vaccinati, a patto che presentino la certificazione di un tampone negativo da 48 o 72 ore. Le disposizioni variano di Paese in paese in quanto in alcune nazioni è richiesto un periodo di quarantena per chi non è vaccinato. I non vaccinati che arrivano in Italia, ad esempio, sono tenuti ad osservare cinque giorni di quarantena. Dunque, in ogni caso, un non vaccinato che volesse andare all’estero nel far rientro in Italia dovrebbe sottoporsi a questa misura. 

Scuolabus vietati ai non vaccinati over 12
Gli studenti che hanno più di 12 anni potranno usufruire del servizio scuolabus solo se in possesso di Super Green pass, non basterà più il tampone negativo. Per gli under 12 il servizio sarà disponibile senza l’esibizione di alcuna certificazione. 

Spostamenti con auto privata
I cittadini non vaccinati (esattamente come i vaccinati) potranno spostarsi liberamente con auto o qualsiasi altro mezzo privato, purché gli spostamenti avvengano in zone senza limitazione. In zona arancione ai cittadini non vaccinati sarà vietato uscire dal proprio Comune, se non per motivi di salute o urgenza. Nella stessa auto può viaggiare solo il conducente e sui sedili posteriori non più due persone, che siano o meno vaccinate non fa differenza. 

Validità del Green Pass in Italia e all’estero
C’è una discrepanza nella validità del Green pass tra l’Italia e il resto dell’Unione Europea. Dal prossimo 1 febbraio il periodo di validità del Green Pass si accorcerà a 6 mesi dalla seconda dose, mentre negli altri Paesi dell’Unione Europea sarà di 9 mesi. Se un cittadino italiano che ha fatto la seconda dose di vaccino da più di sei mesi volesse andare all’estero, vedrebbe nel Paese Ue di destinazione il suo green pass ancora valido. Viceversa, uno straniero che arriva in Italia con seconda dose inoculata da più di sei mesi vedrebbe il suo green pass scaduto. 

Taxi e noleggio bus privati
Le persone non vaccinate, da lunedì non potranno noleggiare autobus e pullman privati, che secondo la normativa sono assimilabili ai mezzi di trasporto pubblico. Solo chi ha il Super Green Pass potrà provvedere al noleggio. Discorso differente per taxi o automobili a noleggio con conducente: fino a 8 persone non sarà richiesto neanche il Green pass base. 

 

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