Home Blog Pagina 8763

L’impianto di compostaggio a San Giovanni a Teduccio non sarà una passeggiata: solo a parlarne, già è dovuta intervenire la Polizia

Tempo di lettura: 4 minuti
NAPOLI – Emilia Leonetti: giornalista, presidente dell’associazione VivoaNapoli.
 
“Fin dalla sua fondazione, nel 2012. Una trentina di soci”.
 
Con quale scopo sociale?
 
“Accompagnare con la partecipazione dei cittadini le trasformazioni della città”.
 
Fare rete.
 
“Intendere la cultura come cura di sé e, di conseguenza, del territorio che abitiamo”.
 
Vita associativa.
 
“Organizziamo conferenze, incontri tematici. Cerchiamo di approfondire i temi e di fare da ponte tra la politica e la città”.
 
Esempi.
 
“Abbiamo fatto più incontri sul futuro dell’ex area Nato a Bagnoli, del molo San Vincenzo e del Pan, il museo per il quale abbiamo avanzato all’amministrazione un nuovo modello di gestione”.
 
Sabato 19 febbraio, invece, eravate a San Giovanni a Teduccio.
 
“Al Cultural Hub Art33, per parlare del futuro dell’area orientale”.
 
Fino a quando…
 
“Fino a quando hanno fatto irruzione in sala quattro, cinque rappresentanti del Comitato contro il biodigestore, tutti sulla cinquantina. E abbiamo dovuto interrompere la discussione”.
 
La libertà non è star sopra un albero/non è neanche il volo di un moscone/la libertà non è uno spazio libero/libertà è partecipazione.
 
“Quanto sono belli e veri questi versi di Giorgio Gaber”.
 
Sennonchè…
 
“Sennonchè, a Napoli, non si è molto abituati alla partecipazione”.
 
Che è successo?
 
“Per la prima ora dell’incontro è filato tutto liscio”.
 
Chi erano i relatori?
 
“Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità Portuale; Sandro Fucito, presidente della Municipalità San Giovanni, Barra, Ponticelli; Luigi Napolitano, della consulta delle associazioni e l’assessore all’ambiente, Paolo Mancuso”.
 
Tema dell’incontro?
 
Area orientale di Napoli: quale trasformazione. Il ruolo delle istituzioni e delle associazioni. Sala piena, nel rispetto delle norme anti-Covid”.
 
Alcune persone sono rimaste fuori.
 
“Sì, sotto il controllo di una pattuglia della Polizia. Ma, a un certo punto, gli agenti ci hanno fatto presente che era meglio far entrare in sala tutti quelli del Comitato contro il biodigestore”.
 
Alcuni già erano in sala.
 
“E si sono comportati benissimo: facendo domande e avendo risposte dall’assessore Mancuso a proposito dell’impianto di compostaggio che l’amministrazione ha intenzione di costruire a Ponticelli”.
 
I loro compagni, invece?
 
“Quando li abbiamo fatti entrare, hanno cominciato ad urlare e a fare in modo che la manifestazione che avevamo promosso si interrompesse”.
 
L’assessore Mancuso che ha fatto?
 
“Dopo un pò, è dovuto andare via. Ma siamo andati via tutti: noi organizzatori, i relatori e chi stava ascoltando”.
 
Vorrei essere libero come un uomo/come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia/e che trova questo spazio/solamente nella sua democrazia.
 
“E invece nessuna regola democratica è stata rispettata”.
 
Come è andata a finire?
 
“La Polizia ha portato i più esagitati di nuovo fuori dalla sala. Ma l’evento si è chiuso lì”.
 
Dopo i disordini per l’inceneritore di Acerra, dopo gli atti di teppismo di Pianura: anni dopo, si rischiano ancora le stesse scene.
 
“A Napoli non siamo abituati a un confronto civile”.
 
Secondo lei, ci possono essere pressioni della camorra per non costruire l’impianto di compostaggio nell’area orientale?
 
“Questo non lo so. Ma sabato c’era la Polizia e non credo che fossero persone pilotate. Del resto, l’incontro non era nemmeno incentrato tutto sul biodigestore. Ma sullo sviluppo del quartiere e della città”.
 
Ci è rimasta male.
 
“L’avevo detto all’inizio dell’incontro: era un’occasione, una prima occasione di confronto tra cittadini e istituzioni”.
 
Non è stata una cena di gala.
 
“Nell’area orientale di Napoli, il 31% dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni non studia né lavora”.
 
E lei cosa vorrebbe fare per loro?
 
“Con l’associazione ci proponiamo di agevolare nuove occasioni di sviluppo, nuove opportunità di lavoro”.
 
San Giovanni, con l’Academy, è il fiore all’occhiello di Manfredi rettore.
 
“Anche per questo abbiamo creduto giusto avviare un confronto. In quel quartiere, l’amministrazione punta a importanti trasformazioni urbane: l’apertura al mare, il recupero dell’ex Corradini…”
 
Tutte chiacchiere per i contestatori.
 
“Ho capito che hanno paura. Vedono solamente i pericoli cui possono andare incontro in un territorio già martoriato dal punto di vista ambientale: in tanti si sono ammalati”.
 
Il Comune ha assicurato che l’impianto di via De Roberto, come quello di via del Riposo, non sarà inquinante. Anzi: andrà a riqualificare un’area che ad oggi è nel degrado e sì pericolosa.
 
“Non si fidano”.
 
E come ci si può confrontare con chi non si fida?
 
“Io, anzitutto, rafforzerei il primo presidio istituzionale che le persone trovano sulla loro strada: la Municipalità”.
 
Lunga e tortuosa è la strada della democrazia.
 
“Bisogna moltiplicare i luoghi di confronto: è l’unica per uscirne vivi”. 

Il cuore grande di Pomigliano: gara di solidarietà per una famiglia afghana

Tempo di lettura: 5 minuti

Da qualche giorno vivono tutti a Pomigliano dopo una rocambolesca fuga dall’Afghanistan e l’intervento decisivo dell’amministrazione comunale locale che con la collaborazione della Farnesina per assolvere a tutte le pratiche burocratiche necessarie, è riuscita a portare in città, sani e salvi, un giornalista, scrittore ed attivista afghano e tutta la sua famiglia.

Esito felice di una vicenda che ha avuto inizio circa 6 mesi fa. Doveva infatti prendere parte lo scorso settembre al FLIP, il Festival della Letteratura Indipendente di Pomigliano d’Arco, ma in Afghanistan la situazione geo politica con l’arrivo dei talebani è precipitata e lui Najeeb Farzad, giornalista e scrittore afghano, attivista, responsabile della Asian Culture House, nonché tra i protagonisti del progetto Afghan Human Rights Home dal 2009, non solo non ha potuto prendere parte alla manifestazione letteraria in provincia di Napoli, ma si è dovuto nascondere dai talebani con tutta la famiglia: moglie, due figli e madre anziana.

Najeeb Farzad avendo aiutato negli anni i giovani attivisti e gli artisti di Kabul a continuare i loro sogni come creativi per sostenere la democrazia era ovviamente in forte pericolo di vita sia lui che la sua famiglia. Il suo grido d’allarme è stato raccolto proprio dagli organizzatori di FLIP ed in particolare da Ciro Marino, editore della casa editrice indipendente Wojtek Edizioni nata proprio a Pomigliano, e dalla locale amministrazione comunale che si è subito attivata con la Farnesina per avviare l’iter per portare in salvo in Italia e in particolare a Pomigliano d’Arco, Farzad e la sua famiglia.

«Appena Ciro Marino ci ha girato l’sos di Najeeb Farzad – racconta il sindaco di Pomigliano d’Arco, Gianluca Del Mastronon ci abbiamo riflettuto neanche un secondo ed abbiamo interessato immediatamente la Farnesina per fare in modo che lui insieme a tutta la sua famiglia potessero essere portati in salvo in Italia e noi li avremmo accolti volentieri nella nostra città». Najeeb Farzad, nel frattempo, dopo aver percorso a piedi centinaia di chilometri tra le montagne era riuscito da solo a raggiungere il Pakistan, per poter studiare una via di fuga sicura per poi portare in salvo tutta la sua famiglia. Tornato poi indietro in Afghanistan insieme a moglie, due figli e madre, percorrendo gli stessi sentieri è riuscito a trovare riparo in Pakistan. Qui dalla Farnesina era già stata attivata l’ambasciata italiana per far ottenere il visto per tutti e cinque i componenti della famiglia in modo da poter poi volare verso l’Italia.

«Anche in Pakistan – spiega Del Mastrola situazione non è stata semplice per loro che nel frattempo avevano trovato riparo in una città al confine con l’Afghanistan dove però non si sentivano ancora al sicuro. Riusciti a farli trasferire ad Islamabad li abbiamo messi in contatto con la nostra ambasciata». Nel frattempo, la macchina della solidarietà si muoveva a Pomigliano d’Arco. L’amministrazione comunale ha innanzitutto ottenuto attraverso il parroco della Chiesa di San Felice in Pincis di Pomigliano, Don Peppino Gambardella, la disponibilità di un appartamento della curia. Appartamento che è stato rimesso a nuovo con l’ausilio dell’ufficio tecnico comunale.. Sono stati anche attivati i servizi sociali in modo da poter predisporre tutto l’aiuto possibile e fare anche in modo che i due bambini al loro arrivo potessero frequentare la scuola con la collaborazione della dirigente dell’istituto comprensivo “D’Acquisto-Leone” di Pomigliano d’Arco, Tiziana Rubinacci.

«Ancora una volta Pomigliano – afferma l’Assessore alle Politiche Sociali, Salvatore Espositodimostra di avere un cuore grande nella speranza di un futuro di pace senza violenze e soprusi e di diritti uguali per tutti». Inoltre, Ciro Marino, l’editore di Wojtek Edizioni e proprietario della libreria Wojtek a Pomigliano ha dato la disponibilità per un lavoro con quest’ultima. «Abbiamo anche da subito avviato una raccolta fondi – racconta ancora il sindaco di Pomigliano d’Arco, Gianluca Del Mastroper poter acquistare i biglietti d’aereo per tutta la famiglia. E devo dire che anche in questo caso la città di Pomigliano d’Arco ha risposto alla grande, tanto che abbiamo raccolto il doppio dei soldi che servivano e racimolato quindi anche una somma di denaro utile per le prime esigenze della famiglia di Farzed una volta giunti qui a destinazione». 

E così pochi giorni fa, dopo aver superato ulteriori difficoltà di ordine burocratico, l’intera famiglia Farzad è arrivata a Pomigliano d’Arco, accolta in Municipio dal sindaco Del Mastro e da tutti coloro che hanno partecipato a questa gara di solidarietà. «Sono enormemente grato alla città di Pomigliano d’Arco ed alla Farnesina – le prime parole del giornalista-scrittore attivista Najeeb Farzad al sindaco Del Mastro – di aver salvato me e la mia famiglia. In Afghanistan rischiavamo seriamente la nostra incolumità, proprio per la mia opera di attivista nel Paese. Abbiamo ricevuto un’accoglienza calorosa e davvero non finiremo mai di ringraziare tutti per averci soccorsi ed aiutati come mai ci saremmo attesi».

Secondo appuntamento con il Carnevale Sannicolese: domani appuntamento a Pagliara

Tempo di lettura: 2 minuti

Torna domani dalle ore 15.00 alle ore 18.00 in Piazza
della Madonnina nella frazione di Pagliara con Rainbow Village e
l’animazione di Antonio Calabrese, il secondo appuntamento del Carnevale
Sannicolese organizzato dall’amministrazione comunale di cui è sindaco
Arturo Leone Vernillo che dichiara: “Abbiamo anticipato al giovedì grasso
l’appuntamento che si sarebbe dovuto tenere secondo programmazione nel
week end ma le previsioni meteo non sono favorevoli. Soddisfatto e felice del
successo ottenuto dal primo appuntamento di domenica scorsa in Contrada
Iannassi, che ha visto tanti partecipanti, tanti bambini in maschera che si
sono divertiti con giochi, gonfiabili, animazione, danze, musica, balli, tanti
dolciumi tutto nel Rainbow Village e con la Banda Musicale Mascherata
itinerante in tutte le zone limitrofe. La conclusione del Carnevale Sannicolese
si terrà in piazza Roma a San Nicola Manfredi (di fronte il Municipio) proprio il
giorno di Carnevale martedì 1 marzo dalle ore 15.00 alle ore 18.00 con
l’allestimento del Rainbow Village e con la Banda Musicale Mascherata
itinerante che girerà nelle varie frazioni del comune. Sarà inoltre premiata la
Maschera di Carnevale più Bella. Finalmente il territorio si anima con questi
eventi che abbiamo in programma tutto l’anno per celebrare le varie festività,
prossimo sarà quello della festa delle donne l’8 marzo, invito tutti a
partecipare”.

Omicidio Zeppetelli, quattro colpi per uccidere il 41enne di Cervinara

Tempo di lettura: < 1 minuto

Cervinara (Av) – Quattro i proiettili per uccidere Nicola Zeppetelli. E’ quanto emerge dall’autopsia svolta dal medico legale, Carmen Sementa sul 41enne di Cervinara  freddato a pochi passi dal suo circolo ricreativo in contrada Joffredo. Un colpo di pistola all’addome, alle gambe e all’inguine per finire Zeppetelli. Uno scenario che fa propendere gli inquirenti per un omicidio volontario, pianificato dai due indagati, Alessio Maglione , e Giuseppe Moscatiello. Dopo l’esame autoptico, la salma è stata rilasciata. Nella giornata di domani, ore 14.30 presso la chiesa di San Nicola Vescovo a Joffredo verranno celebrati i funerali.

Nicola compie 100 anni: è festa alla casa albergo di Colle Sannita (FOTO)

Tempo di lettura: 3 minuti

Lo raccontiamo così nonno Nicola. Era il 1922 l’anno di nascita, figlio di chi era sopravvissuto al Carso solo perchè una pallottola lo aveva attraversato senza ucciderlo.
Nonno non ha mai manifestato grande entusiasmo per la guerra e forse è per questo che come tanti non ha mai parlato con piacere dei sui anni giovanili.
“Ero bravo a scuola”.

“Le carocchiole, il maestro ci dava le carocchiole, qua al centro della testa. Vuoi vedere come?” e mimava il gesto con il pugno minaccioso senza mai realizzarlo.
Bambino intelligente e capace non poté proseguire gli studi per la scarsità di mezzi.
La camicia nera la indossava e andava alle adunanze fasciste.
“Che tempi! Puah”, è stato per anni l’unico commento a tante brutture vissute con la guerra.

Partito giovanissimo a 19 anni ritornò sei anni dopo carico di esperienze, sofferenze, umiliazioni e maltrattamenti che non raccontava ma lasciava intuire in frasi lasciate cadere. A Napoli aspettò come tanti ragazzi di andare chissà dove, mentre il Vesuvio fumava e si mangiava insalata di arance.
Il volo sul Mediterraneo in un aereo di latta con sconosciuti, rigidi di paura e di freddo, tra cielo e terra, tra aria e acqua, occhi negli occhi, muti per ore, pregando che l’unico rumore fosse quello del motore del loro aereo. Una trincea lontana dal campo di battaglia eppure così vicina al fronte da sentire tra i colpi le urla dei feriti.

Gli anni di prigionia nei campi degli inglesi con l’unica fortuna di poter essere sguattero in cucina e poter frugare tra gli avanzi perché a loro toccavano brodaglie di bucce di patate. “Che tempi! Puah!”. “One, two, three, four conta in inglese. Lo fai l’inglese a scuola? E le tabelline? Le sai le tabelline? Sette per otto, quanto fa?”

“Ah! Che ne sapete voi! Io ho fatto la guerra!”. Il ritorno vivo.
Una vita tranquilla nella sua “Chiusa”, dove c’è il bene di Dio: la sua terra, la sua vigna e i suoi olivi. La tranquillità di un paesaggio racchiuso in un vallone.
Una vita semplice, contraddistinta dalla curiosità e dal desiderio di conoscere il mondo, concedendosi qualche viaggio con la scusa di raggiungere i figli, senza avere mai la voglia di lasciare i suoi campi, la sua pace, “la casa mia”.

Sì, perché si può essere pieni di vita contando ogni giorno gli stessi passi, posando gli occhi sulle stesse cose, raccogliendo per l’ennesima volta, dalla stessa vite un grappolo che ti darà un buon bicchiere di vino, senza pensare che un altro anno è passato e si è rimasti fermi nello stesso luogo; l’importante sarà avere nei giorni di festa la famiglia raccolta alla stessa tavola.

Che insegnamento nonno!
Vivere senza bruciare né il mondo, né i sogni. “In Egitto, mi piacerebbe tornare in Egitto”.

Il nostro desiderio per te è che tu possa continuare a vivere in pienezza come hai fatto finora, con l’obiettivo di raddoppiare questo secolo raggiunto.

Carissimi auguri nonno Nicola.

FdI: “Sui locali del sottopiazza della Libertà un papocchio del Comune”

Tempo di lettura: < 1 minuto

Salerno– Sulla questione relativa al mancato insediamento delle attività commerciali nei locali del sottopiazza della Libertà interviene il partito di Fratelli d’Italia. “Ennesima farsa del Comune di Salerno: i locali commerciali del sottopiazza della Libertà non possono essere accatastati, e questo potrebbe esporre il Comune all’ennesima richiesta di risarcimento del danno”.

È quanto dichiara il Consigliere Comunale Mimmo Ventura. Spiega: “I locali del sottopiazza della Libertà non sono ancora stati accatastati: un danno che colpisce sia gli aggiudicatari del bando e sia, presumibilmente, i cittadini. Il mancato accatastamento è dovuto anche alla non installazione delle canne fumarie indispensabili per l’avvio di un’attività di ristorazione: una situazione paradossale che ovviamente espone le già limitate casse comunali. Siamo ai soliti errori di un’amministrazione-Brancaleone: nel frattempo farò un esposto alla Procura ed alla Corte dei Conti per tutelare e difendere i cittadini”. Qualche ora prima questo giornale aveva segnalato il progressivo degrado dell’area, di fatto utilizzata pochissimo rispetto sia alle potenzialità che alle intenzioni.

Apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo e intrattenimento: deferito gestore

Tempo di lettura: 2 minuti

Avellino – Il Comando Provinciale del Carabinieri di Avellino ha intensificato i controlli finalizzati sia alla verifica del rispetto delle misure imposte per il contenimento della diffusione del Covid-19 sia a garantire la sicurezza all’interno dei locali di pubblico intrattenimento, prevenendo condotte pericolose, illegali o che, comunque, possano pregiudicare il regolare svolgimento delle serate o degli eventi.

Sabato sera, nell’ambito di tali servizi, i Carabinieri della Stazione di Monteforte Irpino hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino il gestore di un locale pubblico per “Apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo e intrattenimento”.

Nella circostanza, i militari operanti hanno accertato che era in corso una serata danzante con ticket di ingresso, nonostante il locale fosse sprovvisto di autorizzazione di pubblico spettacolo.

Le verifiche hanno consentito altresì di riscontrare irregolarità sotto il profilo della formazione e della sottoposizione a sorveglianza sanitaria di alcuni dipendenti nonché violazioni delle norme antincendio e la somministrazione di bevande alcooliche a minori.

All’esito del controllo l’attività del locale è stata sospesa ed è stata avanzata proposta di chiusura.

I controlli da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, rivolti anche a dissuadere l’organizzazione di eventi occasionali senza le prescritte autorizzazioni, proseguiranno anche nei prossimi giorni nell’intera Irpinia.

Furto con scasso in un tabacchino della Valle Caudina: rubate due slot machine

Tempo di lettura: < 1 minuto

Airola (Bn)- Furto con scasso questa notte ad Airola in piazza Vittoria ai danni di un tabacchino. Sembra che ad agire sia stata una vera e propria banda di quattro persone che hanno operato con un furgone.

Ignoti, dopo aver sradicato la porta d’ingresso, sono penetrati all’interno dell’esercizio e hanno portato via due slot machine, una serie di gratta e vinci e stecche di sigarette per poi darsi alla fuga con grande calma. Le indagini sul furto sono in corso da parte dei Carabinieri della locale stazione che stanno cercando di acquisire immagini da parte delle telecamere di sorveglianze per giungere un’identificazione dei responsabili anche attraverso le tecnologie di riconoscimento digitale.

Nel frattempo circola in rete un video che riprende i malviventi che caricano le slot, lasciando il luogo del delitto con un furgone bianco.

 

Spalletti: “Col Barcellona gara da sogno, saremo come soldati in un videogioco”

Tempo di lettura: 4 minuti

Napoli – ”Chi è la squadra favorita tra Napoli e Barcellona? Non c’è. Questa partita porterà alla eliminazione di una delle più forti di questa competizione. Tutte e due le squadre cercheranno di non andare ai supplementari, nelle intenzioni sarà una bella partita”. Luciano Spalletti si aspetta un match di alto livello domani sera al Maradona e il Napoli farà la sua parte. ”Far vedere alle persone che ci guardano – dice in conferenza stampa – quanto per noi è importante questa vittoria dipenderà dal modo in cui ci comporteremo. Quella di Cagliari ha fatto vedere che c’era più fame di salvezza che non di lotta per lo scudetto”. ”Poi queste partite da sogno, come le abbiamo definite, sono in realtà le partite che aspettiamo – prosegue il tecnico del Napolifin dal momento in cui abbiamo avuto il primo pallone per giocare da bambini”.

Vedo una partita molto difficile. Dovremo provare ad essere come i soldati in un videogioco che veniamo mandati dove c’è da fare una battaglia per conquistare una postazione. O ti metti a sparare e ti fai spazio per poterti inserire o ti sparano gli altri e sei fregato“. Luciano Spalletti espone una strategia militare, quella che ha in mente per fronteggiare domani il Barcellona. “Noi – dice – dobbiamo far leva sulle nostre numerose qualità che ci hanno portato ad essere in queste posizioni di classifica e adesso a giocare con il Barcellona. Sicuramente dovremo provare a fare cose un po’ differenti viste a Cagliari dove non siamo stati bravi a prendere la partita per mano a portarla su un binario di leggerezza talentuosa”. ”Non siamo giocatori da contrasto fisico, da palla aerea, ma da palla a terra. Ci si può riuscire anche e l’avversario si chiama Barcellona, uno dei più forti al mondo. Gli manca Messi – aggiunge Spallettima è ugualmente una squadra forte come in quel periodo di Messi”.

Insigne partirà dall’inizio. Lui ha quel livello di personalità e qualità calcistica per dare una direzione anche ad una gara così delicata e importante come quella di domani sera con il Barcellona“. Sulla presenza in campo del capitano del Napoli, fermatosi a Cagliari per un problema di affaticamento, per l’Europa League Luciano Spalletti non fa pretattica. L’allenatore annuncia che, come avviene per tutte le partite di Coppa, giocherà Meret e non Ospina. ”Dopo la gara di Cagliari abbiamo avuto – spiega – una serie di indicazioni positive: l’aver recuperato Politano e che non abbia avuto complicazioni al ginocchio Osimhen. E poi Ruiz per il quale a Cagliari non si sia complicato l’indurimento muscolare che aveva. Una nota buona arriva anche per Di Lorenzo il quale ha assorbito il colpo subito alla testa, anche se di negativo c’è l’infortunio a Malcuit che per due o tre settimane non ci sarà”. ”Ma noi – sottolinea il tecnico del Napolisiamo a posto. Si ha possibilità di mettere in campo una squadra forte ed avere sostituzioni per dare aiuto a chi scende in campo”.

Maradona? Tiferà per noi“. Non ha dubbi Luciano Spalletti sul fantasioso coinvolgimento che il Pibe de Oro – morto nel 2020 e al quale è stato intitolato lo stadio San Paolo – potrebbe avere domani assistendo alla sfida tra il Napoli e il Barcellona, le due squadre più importanti nella quali ha militato nella sua carriera. “Ho letto molte cose su Maradona – dice Spallettilui non rimaneva quasi mai con un piede di qui e uno di là, lui sceglieva, non aveva problemi a schierarsi. Sono convinto che domani sera, visto anche il livello di qualità che ha il club catalano, proverà a stare bravo e buono e poi verrà dalla nostra parte“. “Non avremo dentro la partita – conclude Spallettiun calciatore di questo livello per rompere gli schemi, ma tutti insieme possiamo diventare una squadra degna di Maradona. E lui sarà lì, pronto ad applaudire le bellissime giocate, perché era abituato a fare quel calcio. Quelle giocate sensazionali le vorrà rivedere ed apprezzare, essendo domani sera spettatore”.

Cervinara e San Martino rialzano la testa: associazioni in piazza per messaggio di legalità

Tempo di lettura: 2 minuti

Avellino – A seguito degli ultimi tragici episodi verificatisi nei Comuni di San Martino Valle Caudina e Cervinara, le Associazioni e le Istituzioni presenti nei suddetti territori organizzano una manifestazione con lo scopo di suscitare una reazione all’interno delle due comunità colpite.

L’evento sarà strutturato in due tappe. La prima sarà una marcia silenziosa condotta dalle associazioni di entrambi i Comuni, che avrà luogo a Cervinara in data 27 febbraio 2022, e la seconda sarà un evento sulla legalità che si terrà a San Martino V.C tra il 20 e il 21 marzo 2022.
L’appuntamento per il corteo silenzioso del 27 febbraio è alle 17:30 davanti alla Villa Comunale di Cervinara (AV), da cui si darà il via alla marcia che percorrerà Via Roma, Piazza Trescine, Via Carlo Del Balzo, Via Renazzo, Via Ferrari, Piazza Elena e Via San Rocco, fino a giungere a Piazza Ioffredo dove si osserveranno 5 minuti di assordante silenzio. L’unico suono che accompagnerà il corteo sarà quello delle campane delle chiese incontrate nel percorso. I commercianti delle attività potranno mostrare segno di adesione ponendo un cero acceso davanti al proprio locale, così come i cittadini abitanti nelle case interessate dal percorso, che a loro volta potranno porre una candela o un cero dinanzi a porte e finestre.
Le associazioni scendono in piazza unite, compatte e decise ad impegnarsi affinché la cittadinanza dimostri che le due comunità coinvolte non sono quelle dipinte negli ultimi giorni, ma realtà intrise di fermento e voglia di ripartire. A seguito degli incontri avuti nei due comuni caudini con il Prefetto di Avellino, Paola Spena, e il Sottosegretario di Stato al Ministero degli Interni, Carlo Sibilia, le associazioni si sentono responsabili di dover avviare un percorso di progettazione di eventi culturali volti a sensibilizzare sul concetto di legalità soprattutto la fascia più giovane della cittadinanza e che veda nelle manifestazioni di febbraio e marzo il suo punto di partenza. Scopo dei due eventi è creare un legame tra chi opera sul territorio da un punto di vista sociale, culturale, sportivo e politico, che in prospettiva futura possa dare vita a progetti elaborati all’unanimità volti a recuperare quel tessuto sociale ultimamente troppo spesso colpito e sfilacciato. Uniti affinché si possa cominciare un percorso costruttivo per far sì che determinati episodi non accadano più. Due Comuni, un solo cammino.

- Pubblicità -



ARTICOLI IN PRIMO PIANO

ULTIMI VIDEO-ARTICOLI