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Carceri, la Lega sul carcere di Salerno: “Situazione insostenibile”

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La segreteria regionale della Lega Campania esprime solidarietà agli agenti di Polizia Penitenziaria e definisce “insostenibile” la situazione nel carcere di Salerno “Purtroppo, nonostante le numerose sollecitazioni – afferma la Lega -, persistono notevoli disagi per gli operatori di Polizia: scarse dotazioni di difesa, unità organiche insufficienti alla copertura dei turni, mancanza di un ufficiale di comando effettivo in pianta stabile”.

“Presenteremo atti ispettivi idonei alla definizione della situazione attuale e chiederemo interventi concreti all’Amministrazione”, conclude la Lega.

Covid Campania: incidenza al 14.8%, 20 vittime in 48 ore

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Napoli – Sono 16.380 i nuovi positivi al Covid in Campania, su 110.674 test esaminati. Il tasso di incidenza risale al 14,8% (ieri 12,91). Il bollettino dell’Unità di crisi censisce oggi 38 nuove vittime, di cui 20 decedute nelle ultime 48 ore e 18 risalenti ai giorni precedenti ma registrate in ritardo. In lieve incremento l’occupazione dei posti letto, che sono 102 nelle intensive (+2) e 1.394 in degenza (+3).

Santa Maria a Vico, annullate le cartelle dopo incontro con Amministrazione

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Santa Maria a Vico (Ce) – Si è svolto questa mattina l’incontro promosso dal Comune di Santa Maria a Vico in persona del Sindaco Andrea Pirozzi con nota prot. 1631 del 21 gennaio 2022, con i vertici del Consorzio Idrico Terra di Lavoro a seguito delle anomale cartelle ricevute dai cittadini dalla medesima società.
Dopo un’ampia discussione che ha visto protagonisti il Sindaco Andrea Pirozzi, il Segretario
Comunale Claudia Filomena Iollo, il Responsabile Finanziario del Comune Vincenzo Morgillo, il Presidente di C.I.T.L Pasquale Di Biasio, il Direttore Generale di C.I.T.L Maurizio Desiderio ed il Responsabile Affari Generali del C.I.T.L. Giancarlo Giudicianni, in riferimento all’emissione dei ruoli dei canoni di depurazione e fognatura riferiti alle annualità 2018, 2019 e 2020, si è convenuto:
1) Il C.I.T.L. annullerà le bollette\cartelle emesse
2) La verifica e l’approvazione da parte dell’amministrazione dei ruoli e delle quote 2018-2019-2020
3) L’emissione di nuove cartelle e la possibilità di un’ampia rateizzazione, atteso che si tratta di 3 annualità.
4) Il trasferimento in compensazione sulla nuova emissione per i pagamenti già effettuati dai cittadini.
Siamo soddisfatti di aver raggiunto un ottimo risultato che certamente contribuisce a dare
respiro e serenità a tantissimi nostri concittadini – Commenta il Sindaco Andrea Pirozzi.
Inoltre, siamo altrettanto lieti di aver trovato comprensione e spirito collaborativo nei vertici del consorzio, che ringraziamo da parte di tutta la cittadinanza. Una volta eseguite le opportune verifiche tutti i cittadini che usufruiscono di questo servizio, saranno poi tenuti a versare quanto spettante, con la possibilità di una ampia rateizzazione, trattandosi di tre annualità. Per coloro che invece hanno già provveduto al pagamento sarà eseguita apposita compensazione sulle prossime fatture”.

Bollettino del San Pio: sale il numero dei ricoverati, ci sono tre decessi

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Benevento – Sale il numero dei ricoverati al San Pio di Benevento: dai 73 di ieri si passa ai 75 degenti di oggi. Dal bollettino dell’azienda ospedaliera sannita emerge anche il numero dei dimessi e sono tre. Purtroppo si registrano altri tre decessi: si tratta di un 80enne di Salerno, una donna di 66 anni di Paduli e una 86enne di San Giorgio del Sannio.

 

Al Teatro Lazzari Felici l’ultima replica della Tombola Vajassa

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Napoli – E dato il grande successo e le richieste da parte del pubblico Sabato 29 Gennaio si torna a ridere con l’ultima replica della Tombola Vajassa al Teatro Lazzari Felici.
Per chi non la conoscesse la Tombola Vajassa è un vero e proprio fenomeno di massa, citato nei libri e consigliato nelle guide turistiche, adottando tutte le misure previste dalla normativa anti-covid. Si tratta della spettacolarizzazione del gioco della tombola così come viene giocato nei “bassi” dei quartieri più popolari ( e per questo più coloriti ) di Napoli esclusivamente da femminielli e donne ( anche se alla Tombola Vajassa possono partecipare anche gli uomini).   
Il femmenello estrae i numeri dal panaro proclamando ad alta voce il loro significato secondo la smorfia napoletana. E qui sta il divertimento: man mano che i numeri escono, li associa creando una storia che si forma dalla casualità del sorteggio e dalla sua fantasia!
Il linguaggio utilizzato è quanto di più fantasioso e colorito si riesce a immaginare, senza alcun pelo sulla lingua e ovviamente senza limiti alla fantasia ma soprattutto alla volgarità …. E’ la tombola dei femminielli! Ovviamente nel caso della Tombola Vajassa i doppi sensi e le continue allusioni sessuali rimangono ma il Femminiello riesce a farlo senza mai scadere nel volgare esprimendosi  in un dialetto napoletano che risulta comprensibile a tutti, perfino da stranieri! I Napoletani e i turisti scelgono la tombola vajassa di Insolitaguida proprio per questo: sano divertimento unito all’allegra compagnia ed un’organizzazione impeccabile.
Ogni spettacolo riserverà sorprese uniche in quanto molto dipende dal pubblico in sala e soprattutto dai numeri che verranno estratti dallo scoppiettante femminiello! Non sono previsti premi in denaro ma solo tantissime risate e premi peperini.
Location dell’evento il caratteristico Teatro dei Lazzari Felici, a Vico Santa Maria dell’Aiuto 17 in pieno centro storico e adeguato alla normativa anti-covid vigente.
Trattandosi di una cena spettacolo a numero chiuso è obbligatoria la prenotazione tramite il sito istituzionale dell’evento www.tombolavajassa.it oppure chiamando/whatsappando il 350 012 1224

Stipendi gonfiati all’Asl, Borrelli: “Adesso i licenziamenti”

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Napoli – Nel marzo 2021 resi noto che 12 dipendenti sanitari del’Asl Napoli 1 si erano ‘gonfiati’ gli stipendi fino a 9.000 euro al mese (uno di loro era arrivato a 35.000 euro) per un totale di circa 150mila euro in più su alcuni mesi. Si trattava dei dipendenti di alcuni ospedali napoletani, in particolare del Loreto Mare e dell’Ospedale del Mare. L’Azienda sanitaria avviò l’iter per il recupero delle somme percepite in maniera indebita con trattenute sullo stipendio“. Lo ricorda, in una nota, il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.
I presunti beneficiari, – continua Borrelli – insieme con chi predisponeva e consentiva tutto, furono denunciati dalla direzione, le parole espresse da Francesco Emilio Borrelli consigliere regionale di Europa Verde e membro della commissione Sanità. A quanto sembra il fenomeno era molto più esteso di quello che era apparso in un primo momento – prosegue Borrelli – adesso occorrerà procedere le sospensioni e anche con i licenziamenti. Sono condotte inammissibili e vanno punite con il massimo della durezza. Intanto stiamo ancora attendendo il processo per i furbetti del cartellino al Loreto Mare. Il riferimento è a quanto avvenuto nel 2017, quando 87 tra infermieri, impiegati e medici dell’ospedale Loreto Mare vennero rinviati a giudizio per assenteismo; dipendenti che usavano il badge con disinvoltura, così da risultare presenti mentre invece erano distanti dal posto di lavoro”, conclude il consigliere regionale.

L’Asl Napoli 1 ha reso noti i profili professionali, non i nomi, degli indagati dalla Procura di Napoli per l’inserimento negli stipendi di surplus di denaro non dovuti. Si tratta di otto profili amministrativi, sei infermieri, due tecnici di radiologia, un operatore sociosanitario e quattro autisti, di cui tre per ambulanze, più un esterno non dipendente.
L’Asl rende anche noto di avere degli atti in via di emanazione nei confronti di queste persone. Con decorrenza immediata si va da tre sospensioni dal servizio per un anno, come da ordinanza, a cinque sospensioni dal servizio per 30 giorni nelle more dell’esito del provvedimento disciplinare, un trasferimento d’ufficio ad altra articolazione aziendale.
Verranno poi messi in campo 18 avvisi di provvedimento disciplinare (per quattro non è possibile in quanto già collocati in quiescenza), e 15 decreti ingiuntivi per recupero somme ad integrazione di richieste già avviate nei mesi precedenti.

Hashish ‘legale’: cos’è e quali caratteristiche presenta

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L’hashish è uno dei principali derivati delle infiorescenze di cannabis. Si presenta come una resina di colore scuro, dalla consistenza vagamente gommosa, ed è ricco di cannabinoidi, i composti organici che caratterizzano la composizione fitochimica della canapa. Nello specifico, l’hashish – quello che in gergo viene anche chiamato ‘fumo’ – viene ricavato dai tricomi che ricoprono le infiorescenze femminili delle piante di cannabis. I tricomi sono appendici a forma di fungo caratterizzati da un’elevata concentrazione di THC e CBD, i due principi attivi maggiormente presenti nella canapa. Ragion per cui, nell’hashish se ne riscontrano percentuali più elevate rispetto a quelle della marijuana. In Italia sono entrambe considerate sostanze stupefacenti, in attesa di possibili aggiornamenti normativi.

Nel frattempo, da alcuni anni, per effetto dell’entrata in vigore della Legge n. 242 del 2016, si è creata una nicchia di mercato di derivati ‘light’ della cannabis, incluso l’hashish. Di seguito, vediamo tutto quanto c’è da sapere in merito.

Cosa significa “hashish light”

L’hashish legale viene spesso indicato anche come “light” in quanto presenta una concentrazione di THC (tetracannabinolo) molto bassa; nello specifico, stando a quanto stabilito dalle normative in vigore, la quantità massima consentita è di 5 mg/kg (ossia lo 0,5%). I derivati della cannabis con un tasso di principio attivo così basso sono sostanzialmente innocui, poiché non determinano effetti psicotropi né causano dipendenza. È per questo motivo che vengono chiamati anche ‘light’, ossia leggeri.

La già citata legge n. 242 del 2016 stabilisce che l’unica varietà di canapa liberamente coltivabile in Italia è la cannabis sativa Linneus, a patto che le coltivazioni utilizzino semi certificati (ossia con un contenuto di THC innocuo). Da tale varietà è possibile ricavare, mediante appositi processi di lavorazione, anche l’hashish light, separando la resina dai fiori essiccati. Esistono diverse tecniche per implementare questo procedimento; quella più comune a livello industriale prevede l’immersione delle piante di canapa in acqua per poi estrarre la resina mediante pressione meccanica. L’hashish light è in vendita presso negozi fisici autorizzati oppure online, su e-commerce specializzati come Prodotti Cannabis.

Le caratteristiche dell’hashish legale

A differenza di quello comune (contraddistinto da rilevanti effetti psicoattivi), l’hashish light non è in grado di agire come sostanza psicotropa. Al contempo, conserva tutte le note aromatiche tipiche della resina di cannabis: il profumo è intenso e pungente, al punto da risultare persino leggermente acre. In base alle varietà di cannabis utilizzata, il prodotto presenta note vegetali e fruttate, con accenti dolciastri e speziati che di solito si abbinano ad un retrogusto terroso e di essenze legnose.

Per quanto riguarda eventuali effetti, va anzitutto considerata la ‘tolleranza’ e la sensibilità del singolo individuo, che può determinare reazioni più o meno significative. In linea di massima, però, si tratta di una sostanza innocua, il cui cannabinoide prevalente è il CBD; quest’ultimo non provoca effetti psicoattivi ma pare possa apportare alcuni benefici, grazie ad un’azione analgesica, antidolorifica e antipsicotica. Naturalmente, molto dipende dalle condizioni generali della persona, tenendo presente che le proprietà benefiche del cannabidiolo sono ancora oggetto di studio da parte della ricerca scientifica.

Per questo, è bene anzitutto rivolgersi a canali di vendita trasparenti e certificati per un eventuale acquisto, così da poter contare sulle necessarie garanzie in merito alla sicurezza del prodotto e la relativa conformità. Inoltre, nonostante i potenziali effetti benefici, è bene non considerare l’hashish light quale possibile alternativa alle comuni terapie farmacologiche. Questo prodotto, infatti, è ben diverso dalla cannabis terapeutica (il cui contenuto di THC può arrivare all’8%), prodotta dallo stabilimento farmaceutico militare di Firenze autorizzato dall’AIFA; questa, infatti, può essere assunta solo dietro prescrizione medica in presenza di un quadro clinico segnato da dolore cronico o altre condizioni patologiche.

Giustizia: tribunale Napoli intitolato a Criscuolo

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Napoli – Da oggi il palazzo di Giustizia di Napoli è intitolato ad Alessandro Criscuolo, giurista di lungo corso, già presidente della Corte Costituzionale tra il 2014 e il 2016 di cui è stato giudice dal 2008, scomparso a marzo di due anni fa. “Un protagonista dell’intera esperienza giudiziaria italiana – lo ricorda il Guardasigilli Marta Cartabia che lo stesso Criscuolo volle vicepresidente ai tempi della Consulta – e che aveva una dote rara: era un uomo che sapeva cedere il passo. Non solo non amava i protagonismi e la ribalta, volentieri cedeva il passo ad altri, con i suoi modi sempre eleganti, sempre raffinati, ispirati forse proprio da quella naturale nobile umiltà che lo caratterizzava”.
Sandro Criscuolo – ha ricordato Cartabia – fu eletto alla Corte Costituzionale dalla Corte di Cassazione ed è uno di quei rarissimi casi, non so se l’unico, di eletto al primo turno con un consenso unanime. Qual era il segreto della sua personalità? Sicuramente c’è l’insigne giurista della grande scuola napoletana, ma non meno decisive sono le virtù dell’uomo, capace di diventare un modello e un maestro”.
Inevitabile il ricordo personale frutto delle comuni esperienze alla Consulta.
Ebbe nei miei confronti un gesto molto generoso – ha sottolineato il ministro nel corso della cerimonia all’aperto – quando mi volle alla Corte Costituzionale, una scelta quasi eversiva, anche perché io ero arrivata da poco e appartenevo a una generazione diversa, anche una formazione diversa, venivo dall’accademia, ma per me fu un vero privilegio. E mai mi fece sentire la distanza in alcun modo. Il rapporto con lui era facile e naturale, aveva un animo davvero mite, quante volte diceva ‘non mi piace comandare’. Quando presiedeva la Corte qualche comando lo doveva pur impartire, ma la sua era una autorità che si faceva ascoltare senza mai imporsi, con interventi sempre misurati ma sempre incisivi. Lo considero un modello, per tanti giudici, per tanti giovani che guarderanno questo nome come un faro di un percorso da seguire”.

Luigi Riello, oggi procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli, di Criscuolo è stato un allievo. “Era il magistrato per eccellenza, il giudice che sapeva ascoltare, e infatti lo ricordo in una posa particolare, pollice e indice sul volto nell’ascoltare in religioso silenzio e rispetto il suo interlocutore. In questo momento così delicato e lacerante, che magistrati e avvocati insieme all’unisono abbiano pensato di intitolargli il palazzo di Giustizia di Napoli trovando l’entusiastica adesione della ministra, fa pensare a un momento di ricostruzione, a una voglia di andare avanti. Ripartiamo da Alessandro Criscuolo – l’invito – dalla sua figura, dall’esempio che ha dato e che ha testimoniato ogni giorno nella sua vita da magistrato”.Alessandro Criscuolo – ha osservato il presidente del tribunale Elisabetta Garzo – è stato soprattutto per noi giovani magistrati un faro perché era una persona di grandissimo spessore, umanità e preparazione.
Ogni volta si chiedeva un consiglio a Sandro, era sempre disposto a darci una mano. Aveva una vivacità infinita e una saggezza grandissima. Negli anni in cui è stato presidente dell’Anm ne ho apprezzato la sua disponibilità in tutte le battaglie che la magistratura affrontava”. Parla di “riconoscimento alla grande tradizione giuridica napoletana, e a un uomo che è stato uno dei più grandi esponenti di quella tradizione”, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

Come scegliere la clinica per il trapianto di capelli: i consigli

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L’alopecia, ovvero la caduta di capelli prematura, interessa in Italia circa il 40% degli uomini. Quando ci si rende conto di avere un’importante perdita di capelli, sono molteplici i fattori di disagio che subentrano. Infatti oltre all’imbarazzo di natura estetica causato dal problema in sé, spesso chi interessato da alopecia viene travolto anche da paure di natura sociale. Il timore di diventare calvi può far vivere male la quotidianità non solo con sé stessi, ma anche con familiari, amici e tutto l’ambiente circostante. La calvizie diviene così ansia di non essere più accettati e considerati come prima. Non è raro che circostanze di questo tipo vadano a originare un senso di inadeguatezza, il quale alle volte può influire anche nei rapporti col partner. Ovviamente il fattore psicologico è molto soggettivo e dipende dalla personalità di ogni individuo, tuttavia i dati statistici ci indicano quanto sia molto comune che la calvizie venga vissuta male da chi ne è interessato, diventando un reale disagio psicologico.

 

La salute è importante, affidarsi a medici laureati

Il trapianto di capelli è sicuramente la più efficace soluzione al problema, però spesso su questa pratica medica c’è davvero tanta confusione. E’ frequente ricevere consigli di ogni genere e non di rado vengono proposte cliniche straniere per i loro servizi all inclusive a prezzi concorrenziali. Tuttavia è importante capire che quando ci si sottopone ad un trapianto di capelli ci si prepara ad affrontare un vero e proprio intervento chirurgico, che come tale deve essere effettuato da un medico, laureato in Medicina e Chirurgia, il quale operi in un ambulatorio specializzato. Risulta dunque di notevole importanza informarsi sulla clinica alla quale si decide di affidarsi. Spesso, soprattutto quando ci si rivolge all’estero, si sente parlare di tricologo o esperto in trapianti, figure che tra l’altro non di rado operano anche in assenza di un ambulatorio professionale. Un trapianto è il trasferimento di piccole porzioni di pelle e relativi bulbi piliferi, da zone più folte ad altre più diradate, tuttavia le tecniche di intervento possono essere diverse e cambiare in base a vari fattori, quali lo stato di avanzamento o la storia clinica del paziente. Dunque è di considerevole rilevanza che il medico al quale ci si rivolge analizzi accuratamente tutti questi elementi.

 

Perchè preferire cliniche italiane

In Italia abbiamo cliniche all’avanguardia e ottimi professionisti, dove è possibile ricevere la corretta informazione per sottoporsi all’eventuale trapianto in maniera informata e consapevole. Bisogna sapere che per una corretta riuscita del trapianto, non è importante solo il momento dell’intervento, ma sono decisivi soprattutto i mesi a seguire. Per evitare la fuoriuscita delle unità follicolari trapiantate è necessario ad esempio evitare urti e lividi, o ancora sottrarsi all’esposizione solare, piuttosto che assumere determinati medicinali. La consulenza post chirurgica è fondamentale e risulterà molto più efficiente, se eseguita da un medico a cui sarà sempre possibile rivolgersi per il necessario supporto, anche dopo avere effettuato l’intervento. Ovviamente per questo tipo di operazioni è bene informarsi e cercare il miglior chirurgo italiano trapianto capelli. Soltanto in questo modo si può essere davvero sicuri del risultato. Affidarsi a cliniche italiane garantirà professionalità certificata e una più facile comunicazione tra medico e paziente, elementi che di certo renderanno meno probabile l’eventualità di incorrere in spiacevoli esperienze.

Violenze in carcere: a febbraio decisione su parti civili

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Santa Maria Capua Vetere (Ce) – Si saprà nell’udienza del prossimo 3 febbraio quante saranno le parti civili – oltre 90 le richieste inoltrate – ammesse al processo sui pestaggi ai danni dei detenuti avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 6 aprile 2020; 108 gli imputati tra agenti della Polizia penitenziaria e funzionari del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria). Il giudice per l’udienza preliminare Pasquale D’Angelo, dopo aver raccolto le eccezioni avanzate dagli avvocati degli imputati, ha deciso nell’udienza di oggi di prendersi una settimana per sciogliere la riserva. Sono ottantasei i detenuti vittime dei pestaggi – sui circa duecento individuati dalla Procura – ad aver chiesto di costituirsi parte civile nel processo; gli ultimi sei si sono aggiunti stamani, ma gli altri hanno tempo fino all’inizio del dibattimento. Il 3 febbraio il giudice dovrà decidere anche se ammettere al processo quattro associazioni, enti come l’Asl di Caserta e il ministero della Giustizia, e il garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello, che con le sue denunce ha dato il via all’indagine sulle violenze commesse nel carcere casertano; sulla richiesta di ammissione presentata da Francesco Piccirillo, legale di Ciambriello, gli avvocati di molti imputati hanno sollevato delle eccezioni, chiedendo al giudice di non far entrare nel processo il garante. Altre eccezioni hanno riguardato la richiesta avanzata dalle associazioni, di cui è stata contestata la genericità. Il gup dovrà inoltre dirimere la questione tecnico-giuridica relativa al Ministero di Grazia e Giustizia, che alcuni detenuti vogliono citare come responsabile civile, per cui il Dicastero di Via Arenula potrebbe trovarsi nella doppia veste di parte civile contro gli agenti imputati e di responsabile per le condotte degli stessi, chiamato dunque tanto a chiedere i danni ai poliziotti quanto a risarcire quelli provocati dagli stessi nelle esercizio delle loro funzioni.

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