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Clan Riviezzi, ai domiciliari imprenditore di San Gregorio Magno accusato di estorsione e associazione mafiosa

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San Gregorio Magno (Sa) – È accusato di concorso in associazione mafiosa dedita alle estorsioni, con le circostanze aggravanti, in concorso con il clan mafioso lucano Riviezzi, l’imprenditore Pierangelo Piegari, 47enne residente a San Gregorio Magno, titolare di un allevamento di animali in Basilicata e proprietario di diverse attività di commercio carni e di ristorazione tra la cittadina del Tanagro e la Piana del Sele, arrestato ieri mattina, insieme ad altri 14 persone, dagli agenti della Squadra Mobile -sezione criminalità organizzata, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza. Il blitz degli agenti si inserisce nell’ambito di una maxi inchiesta dei magistrati lucani sulla mafia potentina. A finire sotto la lente d’ingrandimento della Dda, il clan mafioso lucano Riviezzi.

Indagine che ieri ha portato all’applicazione di otto misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Michele Riviezzi, Vito Riviezzi, Domenico Lamaina, Maurizio Pesce, Massimo Aldo Cassotta, Felice Balsamo e Francesco Faraone e sette misure di arresti domiciliari nei confronti di Rocco Nolè, Marco Triumbari, Pierangelo Piegari, Nicola Romano, Giovambattista Moscarelli, Adriane Pasoiu e Pompilio Pasoiu, accusati a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione tentata e consumata, aggravate dall’agevolazione e dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di arma da fuoco, violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale, false informazioni al pubblico ministero.

Gli arresti, avvenuti tra il Vallo di Diano, la Valle del Sele e la Basilicata, sono scattati a seguito dell’interrogatorio di un collaboratore di giustizia e da una serie di intercettazioni telefoniche che hanno consentito agli inquirenti di riscontare degli indizi di reato a carico del sodalizio criminale mafioso con base a Pignola, in provincia di Potenza. Al centro delle indagini, il recupero crediti con minacce e uso di armi da fuoco, nei confronti di imprenditori e commercianti, avvenute nel 2020.

Recupero crediti di cui una percentuale, pari alla metà degli introiti, sarebbe stata incassata dal clan. Tra le vittime delle estorsioni del clan, i gestori di una concessionaria di auto attiva tra le provincie di Potenza e Salerno, il gestore di un bar di Potenza, un marmista operante a Matera, gli esercenti di un agriturismo a Tito e un imprenditore operante nel settore della macellazione delle carni, quest’ultimo raggiunto da una misura di arresti domiciliari a suo carico per reticenze e false dichiarazioni rese alla Procura della Repubblica che secondo gli inquirenti lucani, sarebbero state rese per sviare le indagini e non infrangere i dettami omertosi della criminalità organizzata a cui sarebbe vicino.

Ad incastrare l’imprenditore di San Gregorio Magno, un recupero crediti di 270mila euro per una fornitura di carni avvenuta presso un negozio siciliano. Crediti che l’imprenditore, secondo gli inquirenti, avrebbe tentato di recuperare da un intermediario della vendita, attraverso un suo collaboratore vicino al clan lucano e di altri soggetti attivi in altri clan mafiosi, i quali con l’uso di armi da fuoco e minacce, avrebbero recuperato solo 5mila euro.
Soldi che però, non sarebbero mai stati incassati da Piegari e che l’imprenditore avrebbe dovuto dividere, in percentuale, con il clan lucano.

Piegari, difeso dall’avvocato cassazionista, Vincenzo Morriello, resta ora ai domiciliari in attesa dell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip che si terrà nelle prossime ore.

Giorno della memoria, l’amministrazione di Marcianise e The Spark lanciano contest per le scuole

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Marcianise (Ce) – L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonello Velardi il prossimo 27 gennaio, in occasione del ‘Giorno della Memoria’, ricorrenza in cui vengono ricordate le vittime della Shoah, in collaborazione con ‘The Spark Creative Hub’, spazio polifunzionale dedicato al mondo dei libri, del design e della manifattura avanzata, promuove il secondo contest di scrittura per le scuole secondarie presenti sul territorio di Marcianise, intitolato “Il giorno della memoria, scritti per non dimenticare’’.

Gli studenti dovranno confrontarsi sui temi legati alla conoscenza storica e al suo rapporto con la memoria. Il progetto prevede che i due ambiti vengano interpolati ed affrontati nella loro dimensione individuale, quindi quella più strettamente connessa con la memoria, e quella storica, universalmente condivisa.

Le studentesse e gli studenti analizzeranno il rapporto tra storia e memoria e la funzione che entrambe hanno avuto e continuano ad avere nel tempo.

“In una fase in cui pericolosamente si afferma in più ambiti  la cultura del negazionismo – ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Federica Porzio – abbiamo sentito il dovere di  ribadire con questa iniziativa il valore della Storia e della Memoria per una società fondata sul rispetto, sul dialogo e sulle pari dignità, compiendo con gli studenti una profonda riflessione per costruire una memoria condivisa con le nuove generazioni che non hanno vissuto né in prima né in seconda persona quegli atroci crimini”.

Gli elaborati dovranno essere inviati entro e non oltre il 9 marzo 2022, secondo le modalità indicate nel regolamento.

Il premio consiste in un voucher acquisto di 100 euro presso la libreria “The Spark Creative Hub”, sita in piazza Borsa 33, Napoli. La premiazione avverrà in data da stabilirsi.

Per la terza edizione di “I-Factor – Fattore Impresa” 500 studenti in competizione

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Benevento – Il prossimo 1 febbraio prende il via la terza edizione del progetto “I – FACTOR – Fattore Impresa” ideato ed organizzato dal  Gruppo Giovani di Confindustria Benevento e dall’Università Giustino Fortunato. Il progetto coinvolge le scuole superiori di secondo grado di tutta Italia ed è strutturato sotto forma di un concorso per le migliori idee imprenditoriali degli studenti in grado di favorire un percorso operativo di acquisizione di competenze trasversali.

“Sono particolarmente legato al progetto I-Factor – spiega il presidente di Confindustria Giovani Biagio Flavio Mataluni – per due motivi, profondamente diversi tra loro. Innanzitutto puntare sulle scuole superiori, rappresenta un cardine delle mie idee per mettere i giovani al centro, fornire competenze vere, stimolare i ragazzi a ragionare in concreto, più che puntare su un mero nozionismo è di sicuro uno step da fare per dare un orizzonte ai nostri ragazzi. Ma al di là del punto di vista imprenditoriale c’è quello umano, che credo sia primario: ho avuto modo nelle edizioni precedenti di confrontarmi coi ragazzi, sentire il loro entusiasmo, guardare i loro occhi luccicare di fronte a un’idea: e credo che questo sia il vero nocciolo della questione, il punto focale. Vedere i ragazzi sognare: aiutarli a continuare i loro sogni”

“Per Giuseppe Acocella Rettore di Unifortunato: L’unico capitale vero del Sud è costituito dai suoi giovani, da una scolarizzazione all’altezza dei tempi (che le sue qualificate istituzioni formative ed accademiche possono assicurare, se messe in condizioni di esercitare la loro nobile funzione), ma rischia di rimanere sprecato, costretto ad emigrare, rivolgendo altrove le proprie attese e le proprie capacità per la carenza ed i ritardi che registra il sistema produttivo ma soprattutto economico sociale del Mezzogiorno. Nasce così, da questa consapevolezza, il progetto I-Factor: l’alta scolarizzazione può tradursi in offerta di lavoro qualificato se vengono valorizzate nuove idee e le competenze che ne possono derivare Inutile fare della eccellente formazione, se poi i giovani trovano il deserto sociale ed economica all’uscita dagli studi, e questa iniziativa mira a rendere protagonisti i giovani che frequentano il sistema scolastico e li attiva – mettendo alla prova la loro capacità progettuale – nella direzione di partecipare al processo di sviluppo delle nostre aree”.

Obiettivo del Gruppo giovani è quello di fornire l’orientamento sia  nella scelte future che attraverso l’aiuto di coach esperti affinchè i giovani possano comprendere le proprie attitudini e assecondare le proprie inclinazioni.

Anche quest’anno – aggiunge Paolo Palumbo Delegato Unifortunato alle attività di orientamento e placement – l’iniziativa ha riscosso grande interesse da parte delle scuole italiane. Saranno rappresentate 9 regioni e parteciperanno al percorso circa 500 studenti che non solo avranno la preziosa occasione di formarsi con esperti, imprenditori e docenti nel­l’am­bi­to del­l’au­toim­pren­di­to­ria­li­tà ma saranno sostenuti dai tutor, messi a disposizione da Unifortunato e  Confindustria, per accrescere la propria attitudine imprenditoriale, sviluppando la capacità di agire per passare da un’idea ad un progetto imprenditoriale. I Factor rafforza il legame tre università e mondo dell’impresa ma soprattutto tra università e mondo della scuola, in cui il self employment è sempre più una skill ed un’attitudine di approccio al mondo del lavoro fondamentale per i giovani”.

I progetti vincitori delle due edizioni precedenti si sono trasformati rispettivamente in area laboratoriale attrezzata per gli studenti ed in start-up, quest’ultima grazie all’intervento di un fondo di investimento.

L’iniziativa ha assunto una valenza nazionale ed ambizione dell’iniziativa è quella di trasformare i progetti vincitori in best practices da trasferire, sull’intero territorio, garantendone la replicabilità.

“Per Domenico Ialeggio coordinatore dell’iniziativa, I-Factor è un programma che sta crescendo insieme al Gruppo Giovani e all’Università G. Fortunato. E’ una occasione di confronto per  tutti gli attori coinvolti ed i risultati delle 2 edizioni precedenti lo confermano. Il Gruppo Giovani, da sempre impegnato nella diffusione di cultura imprenditoriale, vuole quest’anno estendere il supporto alle scuole a livello nazionale, anche con il coinvolgimento di altri giovani imprenditori delle altre territoriali. Siamo consapevoli che l’attività di affiancamento e di tutoring per lo sviluppo dei progetti nati tra i banchi di scuola sia fondamentale per far germogliare il seme delle idee e ci auguriamo che gli studenti si appassionino a tal punto da coinvolgerci anche oltre il progetto, magari con l’obiettivo di trasformare la propria idea in impresa. Noi siamo a disposizione!”

Il funzionamento e l’organizzazione dell’iniziativa saranno presentate il primo febbraio a partire dalle ore 15.30, in modalità on line, al fine di avviare ufficialmente la prima fase del progetto, quella formativa.

Il programma delle lezioni sarà così strutturato:

FASE I – FORMAZIONE

1 febbraio: 15.30 – 17.30: LEZIONE 1 –  Impresa, Imprenditore, etica, Valenza sociale e di come nasce un’idea di business.

14 febbraio: 15.30 – 17.30: LEZIONE 2 –  dalla soluzione all’idea di Business: Vision, Mission, Value Proposition.

28 febbraio: 15.30 – 17.30:LEZIONE 3 – validazione dell’idea (Swot + business model Convas)

 (analisi di mercato /competitors);
1 marzo: 15:30 – 17:30:LEZIONE 4  –  Il team: i ruoli ed executionplan (go to market strategy);

14 marzo: 15:30-17:30: LEZIONE 5 – Financials /Struttura Costi, Conti Economico, Revenue model, ipotesi di finanziamento;
28 marzo: 15:30-17:30:LEZIONE 6 – Pitch session/stesura di un Business plan;

FASE II: L’IDEA/ATTIVITÀ NEI TEAM DI SUPPORTATI DAI TUTOR

26 aprile

VIII Giornata della Giovane Imprenditoria del sud Italia – Presentazione delle idee

FASE III – DALL’IDEA AL PROGETTO

Nel mese di maggio ci sarà la presentazione dei progetti e la premiazione dei due vincitori.

Il percorso del progetto I Factor prevede varie fasi: costituzione dei team da parte della scuola; formazione, testimonianze imprenditoriali e manageriali da parte di imprenditori e docenti, presentazione delle idee e premiazione finale.

Il progetto si concluderà entro il mese di maggio con la premiazione dei migliori due progetti (premio finale del valore di 500 euro per team).

Salerno Pulita assume 25 persone, i dubbi del consigliere comunale Roberto Celano

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Salerno – Dopo aver chiesto la sospensione del bando per affidare i servizi di manutenzione del verde  pubblico nel comune capoluogo, condividendo la richiesta con tutta l’opposizione, il consigliere comunale di Forza Italia, Roberto Celano ha scritto oggi un ‘interrogazione al sindaco per fermare un’altra procedura. Si tratta della selezione con la quale Salerno Pulita ha avviato la  ricerca per assumere 25 persone nel settore della pulizia. Ma il bando secondo Celano presenta dei punti criticabili.

Ecco quanto rilevato: la selezione prevede delle limitazioni che impediscono la partecipazione ai cittadini in cerca di occupazione che hanno più di 36 anni o che sono stati espulsi di recente dal mondo del lavoro; tali limitazioni appaiono un impedimento intollerabile per tanti salernitani che hanno figli e famiglia ed hanno serie difficoltà di natura economica e sociale; sembrerebbe che la Salerno Pulita abbia, anche in passato, spostato personale dal settore delle pulizie a quello del ciclo integrato dei rifiuti.

Da notizie assunte sembrerebbe che nel prossimo futuro altri lavoratori delle pulizie sarebbero impiegati nello spazzamento e nella raccolta dei rifiuti; tale procedura appare elusiva della norma (L.r. 14/2016) che imporrebbe la mobilità a vantaggio dei lavoratori espulsi dagli altri enti del ciclo integrato ed in cerca di nuova collocazione ; dalla suddetta “elusione” della norma conseguirebbero evidenti danni erariali per le pubbliche Amministrazioni in quanto i lavoratori espulsi dal ciclo ed inseriti nelle liste di mobilità risultano impegnati in progetti socialmente utili remunerati; le nuove assunzioni appaiono ancor più inopportune in un momento in cui decine di lavoratori impegnati nel recente passato nella manutenzione del patrimonio cittadino risultano attualmente senza lavoro ed in attesa di serie determinazioni dell’Amministrazione.

Celano cha chiesto al sindaco Napoli di sapere  quanti lavoratori della Salerno Pulita SpA dal 2016 (da quando è in vigore la L.r 14/2016) ad oggi sono stati trasferiti dal settore delle pulizie a quello del ciclo integrato dei rifiuti (con specifica indicazione delle date per ciascuno di essi); se è vero che si stia pensando di trasferire ulteriore personale dalle pulizie allo spazzamento ed alla raccolta con evidente elusione della L.r. 14/2016 e di quanto da essa previsto in tema di ricollocazione lavorativa del personale già dipendente dei Consorzi di Bacino e degli enti partecipati; se l’Amministrazione intenda o meno intervenire per fermare la selezione in premessa sia per i motivi di inopportunità sociale indicati in premessa, sia per evitare danni erariali derivanti dalla mancata applicazione della normativa precedentemente richiamata.

Noi di Centro, costituito gruppo consiliare a Caserta: l’augurio di Mastella

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Benevento – “Unitamente al segretario regionale, Luigi Bosco, alla consigliera regionale, Maria Luigia Iodice, ed al segretario provinciale Orlando De Cristofaro, porgo i miei migliori auguri di buon lavoro al neo costituito gruppo consiliare di Noi di Centro in Provincia di Caserta, composto dai consiglieri Liliana Trovato, Giovanni Iovino e dal capogruppo Pasquale Salzillo, certo dell’attenzione che rivolgeranno alle problematiche di Terra di Lavoro e dell’impegno che profonderanno nel risolverle“. Lo ha dichiarato il segretario nazionale di Noi di Centro, On. Clemente Mastella.

Assegno di cura, quanti sono coloro i quali ne avrebbero diritto ma ad oggi sono lasciati soli

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NAPOLI – “La Regione stanzi più fondi per i disabili costretti a letto: solo a Napoli città, ad oggi, ben 304 non ricevono l’assegno di cura”. E’ la richiesta che arriva da Forza Italia per voce della capogruppo Iris Savastano e dei consiglieri comunali Salvatore Guangi e Domenico Brescia.

La questione-assegni è stata sollevata in commissione politiche sociali di Palazzo San Giacomo: “E’ inaccettabile che siano dimenticati o, peggio ancora, tenuti ostaggio da mere procedure burocratiche centinaia di malati che non sono più autonomi e hanno bisogno di cure e assistenza ventiquattro ore al giorno – fanno presente i rappresentanti azzurri nella Sala dei Baroni – Già da mesi la situazione è precipitata perché i 304 casi che l’Asl e gli assistenti sociali hanno classificato come gravi non percepiscono più l’assegno. La Regione, finora, sta garantendo un aiuto solo ai casi cosiddetti gravissimi, che ammontano a 740. Ma spesso, si tratta di una discriminazione senza senso: ci sono stati segnalati molti casi di persone che sono in condizioni irreversibili a cui spetterebbe un aiuto uguale al loro”.
 
L’invito rivolto all’assessore alle politiche sociali della Regione Lucia Fortini, quindi, va nella doppia direzione di ampliare il fondo a disposizione e di avviare ispezioni sanitarie più accurate: “Aggiornando la situazione in cui versano decine di malati, ci renderemo conto di quante famiglie hanno ad oggi un diritto negato”, è la conclusione dei consiglieri forzisti.

Il direttore del Loreto Mare: “Corsie piene, pazienti covid meno gravi”

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Napoli – “Siamo alla terza esperienza di trasformazione in ospedale covid e abbiamo da subito le corsie piene, i 50 posti di degenza al via dal 5 gennaio sono stati subito occupati“. Massimo Ferrara descrive all’ANSA la nuova veste dell’ospedale Loreto Mare, di cui è direttore santitario, che dal 5 gennaio è tornato ad essere un ospedale nel centro di Napoli completamente dedicato al covid.

I contagi della quarta ondata salivano e così il nosocomio ha subito messo in campo i 50 posti di degenza e le otto postazioni di terapia intensiva che con la variante Omicron che spadroneggia vengono questa volta meno occupate: “Ieri ne avevamo occupate in terapia intensiva cinque su otto – spiega Ferrarama stamattina si sono liberati due posti, quindi ne restano tre occupate e non ho nuovi trasferimenti al momento. si va avanti così, con miglioramenti o peggioramenti“.

Dai dati emerge la conferma che la variante attacca su larga scala, anche i vaccinati, ma non ha conseguenze gravi per loro. “Sui 50 posti letto degenza – spiega Ferrarac’è sempre una richiesta importante ma il turn over è maggiore rispetto alla precedente ondata. Stiamo reggendo: ne ho dimessi tre stamattina ma nel pomeriggio si occupano immediatamente. In generale c’è un minore impegno sui problemi broncopolmonari; rispetto alle ondate precedenti, ci sono, ma minori. Sui pazienti c’è anche un ottimo lavoro esterno dell’Usca: arriva qui solo chi ha bisogno di cure complete all’ospedale, se le cure si limitano al controllo sul territorio l’Usca lo fa in maniera ottima, anche meglio di prima, sono ormai esperti del covid“.

Ma le persone fragili restano e sono anche le persone a cui si comincia a pensare per una quarta dose: “Le persone fragili – spiega Ferrara dall’esperienza in corsia – sono più attaccabili dal covid e hanno conseguenza maggiore. C’è una forte impronta di malattie a cui si unisce il covid, penso alle malattie rare ma anche al diabete, alle patologie broncopolmonari, alle malattie cardiache, tutte già precedentemente esistenti“. Ferrara è impegnato anche a preservare lo staff dal contagio: “Attualmente – spiega – il conteggio su medici, infermieri e Oss che hanno preso il covid è intorno al 10%, inferiore alla media dei tamponi positivi in Italia che è sul 13%. C’è grande attenzione ed è molto raro che sia preso nell’ospedale, qualcuno se lo becca per situazioni di covid familiari“.

Il lavoro continua e alla terza trasformazione in ospedale covid, Ferrara aspetta buone notizie: “Mi auguro – dice – che il Loreto Mare possa tornare un ospedale normale. Se ha ragione l’Oms quando dice che a marzo la pandemia sarà finita penso che il Loreto Mare tornerà a lavorare come ospedale del territorio. La nostra presenza è sentita molto dal territorio, dalla popolazione del centro di Napoli. Siamo per il covid per la terza volta, se pensassi a un premio per la veloce trasformazione non mi verrebbero in mente lavori all’edificio o alla logistica ma solo il ritorno alla nostra assistenza normale di primo livello“.

Nocera Inferiore, in prefettura il piano contro gli atti di violenza (VIDEO)

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Salerno –  Il  Comune di Nocera inferiore si costituirà parte civile nei procedimenti a carico degli autori degli episodi di violenza a danno della città che proprio in virtù della crescita e dell’allarme per un susseguirsi di atti violenti ha portato il sindaco Manlio Torquato e l’assessore alla legalità Sara Ascione ad incontrare questa mattina il prefetto di Salerno Francesco Russo ed i vertici delle forze dell’ordine. Una riunione che il sindaco ha definito in primo luogo confermativa dell’attività delle forze dell’ordine che ha consentito alla polizia di  individuare tutti i  partecipanti alla rissa di via d’Alessandro e ai carabinieri di risalire all’identità di quattro dei partecipanti alla aggressione avvenuta sabato sera davanti al bar Roma di via Garibaldi.

Ma il sindaco di Nocera inferiore resta preoccupato e al prefetto di Salerno Francesco Russo ha chiesto anche di fare luce sulla bomba carta di via Solimena. All’incontro hanno preso parte il Questore di Salerno, Maurizio Ficarra, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Gianluca Trombetti, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Oriol De Luca.

Per il comune di Nocera Inferiore – il cui eccellente sistema di videosorveglianza ha consentito di identificare tempestivamente alcuni degli autori di episodi violenti dei giorni scorsi – le forze dell’ordine hanno ribadito la massima collaborazione a potenziare i controlli, anche predisponendo servizi straordinari ed una postazione mobile dei carabinieri nei punti più critici della città. Il Prefetto di Salerno, nell’esprimere apprezzamento per le intese raggiunte, ha ribadito che “per la risoluzione delle problematiche di ordine pubblico è necessaria un’azione sinergica di tutte le forze di polizia impegnate sul campo, al fine di implementare al massimo la percezione della sicurezza nei cittadini”.

Capri: pm chiede 6 anni per l’ex responsabile dell’ufficio edilizia

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Capri (Na) – Il pm ha chiesto condanne da 4 a 6 anni 6 anni nel processo a carico dell’ex responsabile dell’ ufficio urbanistica ed edilizia privata del Comune di Capri, architetto Massimo Stroscio, del costruttore Biagio Gargiulo e dell’imprenditore Silverio Paone, titolare di “Kiton“. I tre sono accusati di concorso in frode e depistaggio, attestazione falsa nella relazione di avvenuto ripristino di un abuso edilizio, e falso. Gargiulo e Paone anche di reati edilizi ed urbanistici. Per Stroscio il pm ha chiesto 6 anni di reclusione, per Gargiulo 5, per Paone 4 anni e 6 mesi di reclusione. Il legale del Comune di Capri, costituitosi parte civile, Luciano Fotios Meletopoulos, ha chiesto la condanna degli imputati e il risarcimento del danno per i reati urbanistici e per quelli d’immagine. Il processo è scaturito da un esposto anonimo ai Carabinieri sul ripristino di un abuso edilizio, che sarebbe stato invece un falso. La prossima udienza del processo è fissata il 1° febbraio, con le arringhe dei legali degli imputati Bruno von Arx, ed Alessanbdro D’Angelo.

Scandalo patenti, sale il numero degli indagati: coinvolte 68 persone

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Napoli – Complessivamente sono 68 le persone indagate dalla Procura di Napoli e dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria che stamattina hanno notificato complessivamente 20 misure cautelari (9 arresti ai domiciliari, 6 divieti di dimora e 5 sospensioni). Alle persone individuate dagli inquirenti come i responsabili dei reati di corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato veniva chiesto, di volta in volta, l’indebita restituzione di patenti di guida ritirate sulle quali gravavano provvedimenti di sospensione o revoca; la falsificazione materiale della patente di guida o di altri provvedimenti autorizzatori; l’illecita richiesta del duplicato di patenti benché le stesse fossero già gravate da provvedimenti ostativi; il rinnovo delle patenti senza lo svolgimento delle previste visite mediche; la restituzione di punti decurtati dalle patenti per infrazioni al codice della strada in assenza dell’effettiva frequenza dei previsti corsi; la predisposizione di falsa documentazione abilitativa alla guida temporanea in presenza di sospensione o revoca; l’occultamento delle pratiche amministrative e dei verbali trasmessi in Prefettura dagli organi accertatori, con lo scopo di evitarne la trattazione, facendo decadere i termini di prescrizione previsti per l’emissione dei decreti sanzionatori. Tali illeciti, – spiegano gli investigatori – che sarebbero stati realizzati previa remunerazione dei pubblici ufficiali coinvolti, avrebbero pertanto consentito ai soggetti sanzionati di continuare a circolare nonostante le gravi violazioni al codice della strada. Le attività di riscontro sul territorio per verificare l’utilizzo di falsi permessi di circolazione sono state effettuate dai “Baschi verdi” del Gruppo Pronto Impiego di Napoli, deputati al controllo del territorio, che hanno proceduto al sequestro dei medesimi documenti a conferma delle ipotesi investigative.

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