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I carabinieri del reparto Tutela Agroalimentare di Salerno e gli agenti della Sezione Polizia Giudiziaria della procura di Nocera Inferiore hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari personali e reali con custodia agli arresti domiciliari a carico di A.P.M.T e la misura cautelare del divieto di dimora a carico di A.D.M., soci contitolari ed amministratori di un’industria conserviera operante nel settore agro alimentare del territorio nocerino-sarnese. 

L’operazione ha avuto origine nelle pregresse investigazioni che avevano già condotto in data 26 maggio 2021 al sequestro preventivo d’urgenza di un ingente quantitativo (800 tonnellate) di concentrato di pomodoro di origine egiziana contenente pesticidi sopra le soglie consentite ed in parte già distribuito sul mercato, con richiamo all’italianità del prodotto, generando negli acquirenti l’idea che l’intera filiera produttiva, a partire dalla materia prima, fosse di origine italiana. 

Le attività investigative – comprendenti l’escussione di persone informate, l’acquisizione e l’analisi di tabulati di traffico telefonico, servizi di osservazione, perquisizioni, intercettazioni, accertamenti bancari – hanno riscontrato la corruzione di D.R.V., funzionario pubblico responsabile dell’I.C.Q.R.F. (Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi) dei Prodotti Agroalimentari di Salerno. In particolare gli imprenditori, dal 2018, ricevevano da D.R.V. informazioni in relazione alle attività investigative volte a riscontrare la salubrità dei prodotti conservieri commercializzati su larga scala in molteplici Stati esteri dalla S.p.a. oggetto di investigazione, pattuendo in corrispettivo l’assunzione per la figlia del predetto – con erogazione di correlati benefici economici – e del medesimo funzionario D.R.V., da compiersi all’atto del suo pensionamento. 

Alla luce delle rivelazioni compiute dal funzionario dell’ufficio sui controlli in corso relativi alla campionatura del prodotto conserviero, è stata accertata la sostituzione, da parte degli imprenditori arrestati, del concentrato di pomodoro prelevato da analizzare contenente pesticidi sopra la soglia consentita, con altro appositamente predisposto dagli imprenditori controllati, con un’operazione di disturbo al tracciamento di prodotti nocivi per la salute pubblica. 

Nel corso delle attività investigative è emersa anche la responsabilità per gli amministratori, titolari dell’industria conserviera, unitamente al dipendente D.M., attinto dalla misura cautelare del divieto di dimora, per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, poiché con condotte vessatorie impiegavano lavoratori in condizioni di sfruttamento generando un forte timore negli stessi in relazione alla loro condizione di vulnerabilità. 

In particolare, le vessazioni nei confronti dei lavoratori sottopagati in nero, che percepivano 4,35€ all’ora, si sono anche concretizzate in turni massacranti di 43 ore continuative di lavoro, con osservazione, videosorveglianza e controllo continuo anche del tempo di permanenza in bagno che, se ritenuto eccessivo, portava alla decurtazione della paga fino ad annullare il pagamento per l’intera giornata lavorativa. In relazione a tali condotte è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla conquista di 979.803 euro quale profitto del reato in relazione al risparmio dei costi d’impresa accertati e documentati dalle indagini. Contestualmente, l’Inps di Salerno ha provveduto ad elevare sanzioni amministrative per 275.600 euro