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La verità dei fatti sul piano di eradicazione della brucellosi bufalina in provincia di Caserta arriva in Senato, grazie all’audizione del commissario straordinario Luigi Cortellessa nella 9ª Commissione permanente. Coldiretti Campania plaude al lavoro e alla chiarezza che il generale dei Carabinieri ha rappresentato ai senatori della Repubblica, alzando un solido argine alla valanga di disinformazione che ha colpito gli allevamenti bufalini casertani, con il rischio di indebolire l’immagine della mozzarella di bufala, bandiera del made in Italy e quarta DOP italiana per fatturato aggregato.

Finalmente si sgombra il campo dalle falsità – commenta Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campaniaricostruendo, pezzo per pezzo, quanto è accaduto e quanto sta accadendo. La nostra organizzazione non è mai entrata nel merito tecnico delle scelte del piano, che competono alla parte scientifica, ma abbiamo evidenziato tre anni fa i nodi che oggi vengono al pettine. Il commissario Cortellessa, a cui va il nostro sentito ringraziamento per l’eccezionale operazione che sta portando avanti con il suo staff, ha chiarito con fatti ed evidenze i punti chiave per risolvere il problema, su cui Coldiretti aveva lanciato l’allarme: le inefficienze del servizio veterinario dell’ASL, la manutenzione delle reti idriche superficiali, la concentrazione degli allevamenti nell’area del Basso Volturno. L’intervento autorevole del Commissario, grazie ai pieni poteri che ha potuto esercitare, è stato risolutivo, in tandem con il supporto scientifico dell’Istituto Zooprofilattico guidato dal direttore Antonio Limone. Su questa strada bisogna andare avanti e risolvere definitivamente la minaccia della zoonosi.

Coldiretti Campania ha inviato al Commissario – di concerto con le altre organizzazioni agricole – un documento con ulteriori proposte, tra cui il maggior coinvolgimento degli allevatori attraverso l’introduzione dell’autocontrollo con il veterinario aziendale, la revisione dei parametri per consentire il ripopolamento agli allevamenti che si trovano nelle vicinanze di stalle che hanno impugnato gli abbattimenti, l’ampliamento del numero dei veterinari dell’ASL addetti all’attuazione del piano.