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A far emergere il caso è stato il nuovo sistema di tesseramento online che rende tracciabili le operazioni. Sulla carta, si poteva (sino al 31 gennaio con proroga sino al 1 febbraio) sottoscrivere fino a tre tessere per volta con una unica carta di pagamento. “Ma c’è stato chi si è creduto più furbo usando carte che riconducevano a un unico conto fino a ottanta volte” dice qualcuno dall’interno.

Si parla di migliaia di sottoscrizioni a rischio d’invalidamento. A Napoli se ne contano un migliaio su circa sei mila tessere. Più difficile capire quali siano i numeri nelle altre province. “È un caos tale che non si capisce ancora quanto sia largo” spiega un parlamentare dem.

Un quadro confuso soprattutto a Salerno e Avellino, federazioni su cui si stanno concentrando in queste ore le verifiche. A far emergere il caso è stato il nuovo sistema di tesseramento online che rende tracciabili le operazioni.

A Caserta è stata Susanna Camusso (eletta in Campania) dal palco in un comizio a sostengo della Schlein, a tirare fuori la questione puntando il dito contro il presidente del consiglio regionale campano, Gennaro Oliviero, sostenitore di Stefano Bonaccini. “Ho letto che a Sessa Aurunca, proprio il paese natio di Oliviero, c’è stato un boom di tesseramenti”, ha detto Camusso. Oliviero si dice basito e lega l’aumento di tessere alla “speranza nella ventata di novità” rappresentata da Bonaccini. Ed ancora Sandro Ruotolo, coordinatore della mozione Schlein in Campania: “Siamo certi che il Presidente della commissione regionale Franco Roberti interverrà con fermezza affinché le regole vengano rispettate. In queste condizioni i congressi di circolo non possono celebrarsi”.

“Contro i ‘Signori delle tessere’ ho chiesto assoluta trasparenza”, ha sottolineato l’altro candidato alla segreteria Gianni Cuperlo: “Sono certo che Stefano Bonaccini, Elly Schlein e Paola De Micheli la pensano allo stesso modo. Discutiamo e votiamo. Ma difendiamo l’onestà di un partito che deve risalire il sentiero e costruire l’alternativa alla destra”.

Bonaccini, da parte sua, non si tira indietro. “Ci mancherebbe che non chiedessimo trasparenza e rigore. Se qualcuno sbaglia, bisogna essere capaci di intervenire in maniera radicale. Ci sono le commissioni preposte e laddove c’è qualche anomalia, quell’anomalia va immediatamente perseguita e risolta, non solo in Campania ma in tutta Italia”.

Nulla di rilevante, invece, da segnalare da Benevento, dove la notizia, in verità, è una ‘non notizia’. Infatti, la commissione provinciale riunitasi giovedì ha deciso di non decidere sulle circa duemila tessere sottoscritte. Nel senso che preso atto dei ‘problemi tecnici’, cioè che “i tabulati degli iscritti non erano completi e definiti nell’abbinamento tra nominativi e pagamenti effettuati” – come ha ammesso un componente della commissione – la commissione provinciale ha deciso di rinviare ogni definizione all’inizio della prossima settimana in una nuova seduta che si spera possa essere quella buona, ma senza alcuna certezza che lo sia.

Del resto a scorrere le cronache locali sarebbero molti i casi sospetti.