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Sono sempre di più, per fortuna, gli imprenditori che hanno compreso l’importanza di essere presenti online in maniera efficace. Tra gli aspetti su cui concentrarsi rientra l’apertura di un e-commerce. Dati alla mano, nel 2020 il giro d’affari delle vendite online è cresciuto di oltre il 27% rispetto all’anno precedente.

Nei casi in cui si decide di lanciarne uno da zero, è opportuno fare attenzione ad alcuni consigli. Quali, di preciso? Nelle prossime righe, ne abbiamo elencati alcuni.

 

I costi

Chi si approccia da zero al mondo dell’e-commerce, si fa, per forza di cose, domande sui costi. La prima cosa da dire in merito è che non esiste un riferimento univoco. Tutto, infatti, dipende dalla tipologia e dal numero di prodotti. Di certo c’è che, nel momento in cui si chiamano in causa i costi per la realizzazione di un e-commerce, si ha a che fare con cifre diverse rispetto a quelle che sono necessarie per la realizzazione di un sito vetrina.

Come già detto, bisogna realizzare delle schede di prodotto. Inoltre, è necessario trovare un hosting sufficientemente performante e un gestionale. Tutto questo, ribadiamo, ha un costo differente rispetto a quello di un sito vetrina e, se si punta a evitare problemi tecnici, è il caso di diffidare delle offerte a prezzo stracciato. Pagare un e-commerce 2000 euro, giusto per dare un numero, vuol dire trovarsi, dopo poco tempo, con problematiche come il caricamento lento.

 

I settori più redditizi

Anche se l’e-commerce è cresciuto tanto nel corso dell’anno caratterizzato dall’emergenza pandemica, non tutti i settori sono redditizi in egual modo. Studiare bene il mercato è quindi fondamentale per avere successo da questo punto di vista. Farlo significa, per esempio, essere consapevoli dei numeri importantissimi del settore abbigliamento, un vero evergreen.

Durante i mesi delle restrizioni più rigide, ha concretizzato fatturati eccellenti anche quello della cannabis light legale. Commercializzabile nel nostro Paese dal 2017, si contraddistingue per un basso contenuto di THC. Nell’ambito dei prodotti più venduti, troviamo senza dubbio l’olio di CBD (o cannabidiolo), ma anche tutto quello che ruota attorno alla fibra tessile, caratterizzata da un livello di sostenibilità unica nel suo genere. Parliamo infatti di una pianta che richiede pochissime risorse idriche e che cresce anche in condizioni che risultano difficili per altre specie.

 

Il valore del customer care

Quando si parla di e-commerce di successo, tra i primi aspetti da prendere in considerazione rientra la qualità dei prodotti. Se, però, alla base manca un adeguato customer care, il successo è molto più difficile da raggiungere.

Implementare il customer care di un e-commerce significa agire su più fronti. Da un lato, bisogna avere pagine social ben curate, in cui, consultando la sezione informazioni, siano chiari diversi aspetti cruciali, come per esempio l’orario in cui il team risponde.

Proseguendo con l’elenco delle azioni da prendere in considerazione nel momento in cui si punta a dare una svolta al customer care del proprio e-commerce, ricordiamo l’importanza di integrare eventuali boot con le risposte di operatori reali. In poche parole, quando l’utente chiede di interagire con questi ultimi è necessario che il passaggio sia il più possibile rapido.

Rimanendo sempre in ambito di gestione dei social dell’e-commerce, è fondamentale incentivare le recensioni e, se possibile, fare in modo che gli utenti che hanno acquistato i propri prodotti postino non solo le loro opinioni per iscritto, ma anche eventuali foto con i prodotti stessi. Gli User Generated Content, dati alla mano, aiutano tantissimo a cementare il senso di community e a rendere le esperienze dei clienti di un’azienda estremamente genuine.