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Una morsa sempre meno stringente, seguendo la politica dei piccoli passi. La prudenza continua a essere medicina da somministrare al nostro Paese, ma il Governo sta pensando giorno dopo giorno di diminuirne il quantitativo. La “Fase 2” dopo il lock-down è stata vissuta come una rinascita, qualcuno avrà probabilmente ecceduto per la smania di libertà ma la gran parte dei cittadini ha continuato a seguire le direttive imposte.

In attesa di tracciare il bilancio definitivo dopo gli ultimi rientri, con l’auspicio che casi come quello del funerale di Campobasso restino episodi isolati, il premier Conte si appresta ad abolire altre restrizioni. Direzione verso la quale spingono i numeri positivi di questi giorni. L’ultimo ostacolo appare rappresentato dalla giornata di domani, quando il calo dei contagi dovrà essere ulteriormente confermato. Se questo dovesse accadere, salvo sorprese nel fine settimana, da lunedì vedremo cadere altri paletti.

Molte attività commerciali (tra le quali i “tanto chiacchierati” parrucchieri, barbieri e centri estetici) potranno finalmente riaprire ma la novità più sostanziale sarà rappresentata dalla “libera circolazione” all’interno della propria regione. L’autocertificazione, infatti, non dovrebbe essere più obbligatoria per gli spostamenti “interni“, mentre potrebbero essere concesse deroghe per fare visita a parenti che risiedono fuori regione.

Si potranno incontrare, oltre ai congiunti, anche gli amici, fermo restando l’obbligo della mascherina e del distanziamento. Sarà consentito recarsi presso le seconde case, ma resteranno in vigore i divieti di assembramenti e riunioni. Gli ultimi vincoli dovrebbero essere aboliti il 1° giugno, quando il Governo consentirà con molta probabilità gli spostamenti tra regioni, permessi attualmente solo per motivi di lavoro, salute e urgenza.