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Ho davvero avuto molta difficoltà ad aprire il computer e trovare le parole per scrivere su una vicenda che di umano non ha proprio nulla. Eppure il desiderio di far conoscere a più persone possibili la breve e dolorosa storia di un gattino che di male non aveva fatto proprio nulla era tanta. Questo povero gattino dagli occhi dolcissimi e speranzosi è stato chiamato Leone da chi se ne è preso cura dopo che un’anima buona lo aveva raccolto in una strada di Angri agonizzante perché qualcuno si era divertito a scuoiarlo vivo. Già. Un atto orribile difficile da immaginare, un qualcosa che solo in film del calibro del “Silenzio degli innocenti” abbiamo visto e Leone era davvero una piccola anima innocente.

Le poche foto scattate di questo gattino forte e coraggioso, che ha combattuto per quattro giorni affidandosi e fidandosi degli esseri umani che hanno fatto di tutto per salvarlo di cui però avrebbe solo dovuto aver paura e che noi per scelta non metteremo se non una, quella che mostra il suo grande coraggio, credo abbiano spaccato in due i cuori di chi ha visto i suoi occhi pieni di tristezza e dolore. Il mio cuore sì, si è spezzato in più di due pezzi.

La grande forza di questa povera anima ha fatto qualcosa che io, nella mia vita passata a proteggere gli animali, non avevo mai visto: Leone ha unito tutti nel voler trovare disperatamente chi gli ha fatto così tanto male arrivando persino in parlamento a discutere sulle atrocità che si commettono quotidianamente sugli animali grazie al deputato Borrelli. Anche il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, si è schierato sin dai primi momenti al fianco di Leone definendo un ‘abominio’ ed un ‘campanello dall’arme sociale’ quello che gli è stato fatto.

Ed è vero, come rivelato dall’autopsia eseguita dal dottor. Luigi Torio che ha aperto un fascicolo presso la procura di appartenenza, il piccolo corpicino è stato scuoiato per mano di un oggetto affilato come un bisturi o una lama. Questo è terribilmente inquietante perché il profilo che si sta iniziando a definire è quello di una persona, probabilmente di sesso maschile, molto pericolosa perché in psicologia, per mettere in atto determinati comportamenti c’è di base una personalità disturbata che in futuro potrebbe facilmente passare dagli animali all’uomo.

“Una persona pericolosa in divenire” è come ha definito la psichiatra Virginia Ciavarolo chi ha commesso questa atrocità aggiungendo che per il tipo di ferite inferte l’assassino ha provato un piacere sadico. Questo tipo di comportamento in ambito psichiatrico è definito zoosadismo ed è un disturbo sociopatico con tendenze psicotiche in cui il soggetto prova piacere a squartare animali vivi. Per cui, se si scoprirà che chi c’è dietro questo atto orribile è una singola persona che ha agito per sé e non, come alcuni pensano per il traffico di pellicce, vuol dire che ci troveremmo realmente davanti ad una persona probabilmente psicotica con un forte disturbo di personalità e quindi molto pericolosa anche per gli esseri umani.

Siamo diventati un’umanità che di umano non ha più nulla, dove la violenza si è normalizzata e la bontà è diventata fuori luogo. Per fortuna un tale livello di aggressività non accade tutti i giorni, ma tutti i giorni migliaia di animali vengono maltrattati e quasi ogni due giorni una donna viene uccisa, per non parlare delle violenze rivolte ai bambini e allora io mi chiedo: riusciremo un giorno a capire che tutto questo deve finire? Io credo che arroganti come siamo ci estingueremo molto prima.

La storia del povero Leone deve far riflettere molto, forse non sapremo mai chi lo ha torturato fino alla morte, proprio come accade per tantissimi omicidi, però se un gattino così piccolo ed indifeso ha saputo unire così tante persone allora, se non ci dimenticheremo di lui e di come ci ha fatto sentire la sua storia, forse la sua morte ci insegnerà che il male non è bello, che il male è orribile e non fa bene a nessuno, nemmeno a chi lo procura, anche se io credo che esistano realmente individui malvagi, senza empatia e senza anima che la scienza chiama sociopatici, psicotici e in tanti altri modi differenti ma che io chiamo semplicemente mostri.

Per non dimenticare Leone, oggi ad Angri si terrà una fiaccolata organizzata dalla Lega del Cane di Cava de’ Tirreni alle ore 18.00 che partirà dalla chiesa di Sant’Antonio per chiedere giustizia per una vita atrocemente spezzata. Sarebbe bello vedere tante luci domani camminare unite per Leone e chi non potrà andare potrà almeno accendere una candela in memoria di un piccolo gattino che ha combattuto davvero come il re della Savana e che non ha fatto in tempo a capire che non tutti gli esseri umani sono malvagi come chi gli ha fatto del male. 

                                                                                      di Valentina Scognamiglio