I fatti più importanti della giornata di ieri, giovedì 26 ottobre 2023.
Avellino – Due persone sono state arrestate dai Carabinieri della Stazione di Forino perché ritenute responsabili dell’incendio divampato all’alba di ieri in via Nazionale del comune di Contrada, nell’Avellinese. Si tratta di un 27enne del posto e di un 19enne di Monteforte Irpino. (LEGGI QUI)
Benevento – Una banca dati di tutti i fornitori e di tutte le imprese che interverranno anche con frazioni irrisorie del contratto principale è stata messa a servizio delle forze di Polizia e gli stessi Raggruppamenti Temporanei di Imprese che lavoreranno per la potabilizzazione di 85 milioni di metri cubi delle acque del Tammaro raccolte nell’invaso di Campolattaro. (LEGGI QUI)
Caserta – Indagini concluse per cinque poliziotti penitenziari e un sottufficiale dell’Esercito Italiano, accusati di traffico di influenze illecite per aver preso soldi da persone con la promessa che avrebbero fatto loro vincere concorsi pubblici nelle forze armate o proprio nella Penitenziaria. Tra gli indagati raggiunti dell’avviso di conclusione emesso dalla Procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere ci sono Leo Beneduci, segretario nazionale del sindacato Osapp e il segretario regionale Vincenzo Palmieri, il dirigente in servizio al Provveditorato regionale delle carceri Roberto Ottati, l’appartenente all’Esercito Franco Di Rauso, Antimo Di Rauso ed Ennio Cinquegrana. (LEGGI QUI)
Napoli – Tre anni di reclusione al gestore di un enorme giro d’affari che causava sofferenza a tantissimi cuccioli provenienti dall’est Europa, oltre alla confisca di 6 milioni di euro e l’interdizione dai pubblici uffici. La sentenza di primo grado, secondo quanto rende noto Lndc Animal Protection, costituitasi parte civile, è stata emessa a Napoli dopo due anni di processo. Agli imputati gli inquirenti hanno contestato il reato di traffico illecito, di maltrattamento e anche reati fiscali.
A colui che è stato ritenuto il principale responsabile del traffico di cuccioli è stata inflitta una pena di 3 anni di reclusione. (LEGGI QUI)
Salerno – “Uno degli imprenditori mi ordinò l’omicidio della ex moglie ma io mi rifiutai per non passare un guaio. Ho già trascorso 6 anni in cella, ho pagato per i miei sbagli”. È la dichiarazione shock, fatta dinanzi ai giudici del collegio della prima sezione penale del Tribunale di Salerno dall’imprenditore della ristorazione Biagio Scaglione di Colliano, ritenuto a capo dell’organizzazione criminale che tra il 2016 e il 2017 terrorizzò gli imprenditori dell’Alto Sele con l’esplosione di bombe carta ai danni di attività commerciali, bar e ristoranti. (LEGGI QUI)