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Salerno – La deputata Michela Rosatan, nata a Polla (ma vive a Melito), denuncia pubblicamente quanto le è accaduto ieri: “Ieri a Giugliano – scrive – in via Colonne tra civico 116-120, è comparso questo striscione (foto) affisso dalla destra neofascista di Forza Nuova. Si fa il mio nome e lo si lega al mio impegno in Parlamento per trovare una soluzione alla decennale questione dei campi Rom disseminati sul territorio. Luoghi di umiliazione della dignità umana, di degrado e abbandono nell’area giuglianese. Il tono chiaramente è minaccioso, una intimidazione in piena regola. Una maniera per dirmi che non devo più occuparmi di questi temi. Farò esattamente il contrario. Me ne occuperò con ancora maggiore energia. Se qualcuno vuole spaventarci, in piena campagna elettorale, ha sbagliato indirizzo. È vero esattamente il contrario, come Liberi e Uguali garantiremo presenza e impegno sul territorio. E’ chiaro che il nostro lavoro dà fastidio. Il territorio giuglianese, soprattutto nella parte periferica, vive una situazione di degrado e profonda insicurezza. I roghi di rifiuti non si sono mai fermati. Le rapine, i furti nelle case, si abbinano a situazioni di disservizio e di degrado territoriale, e fanno maturare nelle persone una sensazione generale di abbandono, di solitudine. Noi dobbiamo cambiare questa situazione costruendo un progetto per l’area giuglianese. Un progetto che metta insieme vari soggetti: le comunità di cittadini, le associazioni, gli enti locali, la Regione, la Prefettura. Bisogna aprire un tavolo, analizzare la situazione, costruire le risposte. C’è il tema delle bonifiche, c’è il tema del controllo del territorio, c’è il tema della tutela ambientale, c’è il tema della sicurezza, dei servizi, dei trasporti. Dentro questo progetto bisogna affrontare il dramma dell’emergenza Rom, presenti soprattutto tra Giugliano e la fascia costiera. Non ha senso parlare dei Rom senza parlare di un progetto complessivo per il territorio. E’ chiaro che se vuoi intervenire sulla situazione ambientale, devi affrontare anche quel nodo. La comunità rom a Giugliano c’è da oltre trent’anni. E’ vissuta a Ponte Riccio, nella zona Asi, in condizioni allucinanti e disastrose. Un disagio e un degrado che, innanzi tutto, offendono la dignità umana di quelle persone – molti sono bambini – ma diventano anche fattore di rischio per tutti. Centinaia di persone allo sbando – dopo gli sgomberi – determinano allarme sociale: quella povertà, quel degrado, si ribalta in termini di mancata sicurezza, sia ambientale sia territoriale, su tutta la convivenza civile. Sul tema ho presentato una interrogazione al Ministro Minniti. Va trovata una soluzione per quella che è una vera e propria bomba sociale sul territorio. Donne, uomini, bambini, anziani che si accampano in vari luoghi, che vivono nel degrado e che rappresentano un pericolo per loro stessi e per la collettività. Vanno organizzati per la loro dignità ma anche per la nostra sicurezza. Il degrado chiama degrado mentre l’inclusione disinnesca i conflitti e tiene unite e virtuose le comunità. Noi lavoreremo in questo senso e non ci faremo spaventare dai seminatori di scontri, di conflitti, che hanno come risultato solo quello di aggravare la situazione. Fanno male a tutti, non giovano a nessuno”.