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Battipaglia (Sa) – Venti giorni di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento danni in favore della parte civile. È la condanna inflitta dal giudice monocratico della terza sezione penale del Tribunale di Salerno, Rosario Maria Celotto, ad un uomo di 37 anni, di Battipaglia, accusato del reato di accesso abusivo al sistema informatico protetto da password di sicurezza poiché entrava abusivamente nel sistema informatico della mail Aruba intestata ad una società Srl di proprietà della zia e del quale era socio e rappresentate legale.
A citare in giudizio l’imputato nel 2018, a seguito di una denuncia presentata da una imprenditrice battipagliese, titolare della società di formazione Agr Consulting srl, il pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Salerno, Guglielmo Valenti.
I fatti risalgono al 2017 quando la titolare della Agr Consulting, una imprenditrice battipagliese di 64 anni, assistita dall’avvocato cassazionista Pietro Fasano, non riuscendo ad accedere al sistema informatico della società per la compilazione di atti importanti con dati sensibili di clienti ed Enti pubblici attraverso l’account Aruba, presenta una segnalazione alla Polizia postale.
Inutile ogni tentativo della donna di recuperare la password che, ripetutamente, risultava essere stata modificata 24 ore prima dell’accesso. Modifiche che l’imprenditrice non aveva mai effettuato. Per questo motivo, preoccupata dall’accaduto, la donna nel tentativo di recuperare le credenziali di accesso al sistema informatico, scoprì che qualcuno si introduceva quotidianamente nel portale, modificandone i dati di accesso e i dati dei contatti telefonici e di posta elettronica rivolti ai clienti.
Domini internet modificati abusivamente da hacker ignoti che portarono la donna a presentare una seconda querela alla Procura della Repubblica di Salerno. Ed è a seguito della seconda denuncia che l’imprenditrice battipagliese, nel tentativo di recuperare attraverso un tecnico informatico di fiducia, la password dell’area utente per accedere al sistema informatico aziendale collegato ad Aruba, scopre che nell’area dei contatti aziendali vi era la presenza di un numero di telefono risalente ad una donna, moglie del socio e amministratore legale della società nonché nipote della titolare donna battipagliese.
Nipote e amministratore legale della società il quale, proprio alcuni mesi prima dell’hackeraggio al sistema informatico, lavorava presso la società dell’imprenditrice.
Identificato l’hacker, il 37enne, difeso dall’avvocato Maria Gabriella Gallevi, è finito davanti al giudice monocratico che lo ha condannato a venti giorni di reclusione.