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Salerno – Se l’attesa è per il Santo, la curiosità è tutta per la ‘paranza’ di coloro che si posizioneranno dietro. Sì, perché insieme con il battaglione della Guardia di Finanza, i rappresentanti delle Istituzioni, le congreghe ed i fedeli c’è sempre il plotoncino di rampanti politici del territorio che sta al di là delle transenne, ristretto in cinque metri quadri nei quali nessuno molla i suoi 10 centimetri a costo di far valere la legge del ‘più grosso’.

Dietro i primi ma davanti al popolo (che li ha espressi se non sono tra i nominati) a rimarcare invece di debellare l’antitetico, odioso ed odiato concetto di ‘primus inter pares’. A guardare di lato più che davanti, a incrociare gli occhi di chi ‘li deve vedere’ in una sorta di ‘rito di marcamento del territorio’ che l’antropologo Apolito, probabilmente, interpreterebbe come esempio di legittimazione di una avocata supremazia, stereotipo interculturale molto ben declinato dalle culture latine. Per loro la fede conta, certo, ma a fare la differenza sarà l’applausometro. Fedeli e fedelissimi, sacro e profano.  “Purtroppo – argomenta Antonio Iannone, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e ex Presidente della Provincia di Salerno – assisteremo anche a quello che ho sempre trovato un abominevole atto di cafoneria: il codazzo di presunti politici a chiusura della processione. Non ho mai capito perché i politici, ad eccezione di coloro che con fascia e gonfalone rappresentano le Istituzioni che omaggiano, debbano costituire un gruppone distinto e preminente rispetto ai cittadini e ai fedeli che seguono i festeggiamenti: gente che sgomita, che cerca di accaparrarsi la prima fila, che litiga, che si esibisce in una patologica smania di visibilità. Ridicola e penosa mostra di frustrazione che dà dolore al Santo e ribrezzo ai cittadini. Sembra la scena del celeberrimo film il medico della mutua con Alberto Sordi quando medici lecchini e carrieristi cercano di accaparrarsi un posto il più vicino possibile al primario. Uno schifo senza ritegno di mezzebotte senza credo né religioso né civile. Chi vuole andare alla processione ci vada da umile peccatore, smarrito tra la folla ma arroccato nella propria fede”.

(Nella foto di Massimo Pica la funzione di stamattina in Cattedrale).