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È una querelle politica e giuridica senza fine quella che, ormai dal 2016, tiene con il fiato sospeso la comunità volceiana del cratere salernitano, oggetto del progetto di delocalizzazione delle Fonderie Pisano di Salerno nel lotto n.22 della zona industriale Asi di Buccino.

Vicenda che vede in prima fila la politica regionale dove il vicepresidente della Regione Campania nonché assessore all’ambiente, Fulvio Bonavitacola, spinge la società Fonderie Pisano a chiudere i battenti a Salerno in via Dei Greci dove l’impianto è ormai vecchio e obsoleto e compromette la salubrità ambientale, e delocalizzare lo stabilimento nella zona industriale di Buccino. Una presa di posizione netta, rimarcata nelle scorse ore, in un question time sulla vicenda proposto dal consigliere regionale del M5S e Presidente della Commissione Aree Interne della Regione Campania, Michele Cammarano, a cui il vicepresidente Bonavitacola ha sottolineato la necessità di delocalizzare l’opificio e chiude lo stabilimento di Fratte a Salerno- “nel procedimento delocalizzativo- ha spiegato- io presi un’iniziativa anomala in tal senso poiché non è compito dell’amministratore occuparsi di procedure amministrative in senso stretto ma vista l’importanza e la rilevanza di questa pratica, convocai due anni fa, un incontro presso l’ufficio della Regione a Salerno con i Pisano, fornendo tutte le istruzioni per attivare una procedura di delocalizzazione. La Regione-ha sottolineato Bonavitacola- non ha individuato il sito di Buccino bensì agevola procedure, solo che dopo due anni i Pisano hanno fatto nulla ma hanno “dormito” con un atteggiamento irresponsabile e poco riguardoso per le Istituzioni e di inaffidabilità totale salvo, solo qualche giorno fa, dopo diverse denunce, vedere che l’azienda ha avviato l’iter procedurale ai fini Via-Vas. -Procedura che Bonavitacola sottolinea-bisogna correre per fare il prima possibile per l’approvazione”.

Fonderia che secondo il Presidente della Commissione Aree Interne della Regione Campania, Michele Cammarano-“vanno chiuse. Lo studio Spes-spiega il consigliere regionale-ci ha fornito sugli abitati di Salerno dei dati inquietant che dimostrano che nell’area di Fratte si sono registrati decessi per patologie collegabili con la presenza delle Fonderie Pisano e con i valori di metalli pesanti, come cadmio e mercurio, 5 volte superiori alla media, prodotti dallo stabilimento. – E su Buccino, Cammarano tuona- eravamo e siamo contrari ad ogni ipotesi di delocalizzazione delle Fonderie nell’area di Buccino o in altri territori a forte vocazione naturalistica”.

Delocalizzazione sulla cui questione il Comune di Buccino, con l’approvazione unanime di tutti i componenti della maggioranza guidata dall’ex sindaco Nicola Parisi e dell’opposizione coordinata dal biologo Francesco Fernicola, nel 2018 varò e approvò una modifica al Piano Urbanistico Comunale trasformando l’area industriale volceiana in “distretto industriale agroalimentare e logistico”, impedendo così la realizzazione di impianti non agroalimentare all’interno degli opifici industriale e tra questi, l’insediamento delle fonderie e l’insediamento della società Buoneco srl di trattamento aerobico di 113mila tonnellate di rifiuti organici. Alla variante al Puc contro l’insediamento delle industrie non agroalimentari, seguirono poi, le barricate dell’’Ente regionale Riserve Sele-Tanagro, la Comunità Montana Alto Medio Sele e Tanagro, le industrie Icab-La Fiammante, Ibg-Pepsi Cola, degli imprenditori agricoli, di cittadini e associazioni. Barricate finite poi, in una battaglia giudiziaria che ora pende dinanzi al Consiglio di Stato dove la società Fonderie Pisano ha chiesto ai giudici di emettere sentenza sulla legittimità della variante al Puc e al cui ricorso hanno fatto opposizione, il Comune di Buccino, la Comunità Montana Sele-Tanagro, l’industria La Fiammante e le associazioni ambientaliste. Sentenza, il cui esito è attesissimo e che sarà decisiva sulle sorti della zona industriale di Buccino.

Intanto però, in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato, la società Fonderie Pisano Spa ha avviato l’iter di richiesta delle autorizzazioni ambientali regionali e dei permessi a costruire comunali, ai fini della realizzazione del progetto di costruire di una moderna fonderia di fusione della ghisa di seconda fusione. Iter approdato al settore Via-Vas della Regione Campania che nei giorni scorsi, ha avviato l’iter per il rilascio del parere di verifica e assoggettabilità alla Via integrata con la VincA. Iter regionale che ha fatto scattare, a partire dal 9 maggio ed entro e non oltre il 9 giugno, la possibilità per gli Enti interessati, tra cui il Comune di Buccino e l’Ente Riserve regionali Sele-Tanagro, quest’ultimo interessato al fine di esprimere parere “sentito” poiché il lotto n.22 ricade in area naturale europea protetta Rete Natura 2000, di trasmettere alla Regione, le proprie osservazioni.

Osservazioni sulle quali ieri sera, il sindaco di Buccino, Pasquale Freda, ha tenuto un incontro pubblico alla presenza della politica, degli Enti, di cittadini e associazioni –“Siamo e restiamo contrari alla delocalizzazione delle fonderie Pisano a Buccino- ha detto Freda, che ha annunciato la nomina di un tecnico comunale esterno che si occuperò di presentare le osservazioni per conto del Comune e che resterà a disposizione della comunità. Freda ha anche fatto appello ai cittadini e alle aziende agroalimentare -“presentate le osservazioni tecniche e ambientali di contrarietà alla Regione ai fini del parere di assoggettabilità Via”.
Contrarietà è stata rimarcata e ribadita ieri anche dalle associazioni ambientaliste Paese Mio, Radici e Occhio alla Lontra, dai sindaci di Petina, Domenico D’Amato, Sicignano degli Alburni, Giacomo Rosa, dal vicesindaco di Salvitelle, Francesco Perretta, e dal presidente della Comunità Montana Sele-Tanagro, Giovanni Caggiano. Presenti tra gli altri, anche il consigliere regionale Michele Cammarano, il presidente del Comitato Salute e Vita, Lorenzo Forte, il presidente dell’Ente Riserve naturali regionali Sele-Tanagro, Antonio Briscione, e l’ex sindaco di Buccino, Nicola Parisi, quest’ultimo ha rimarcato l’azione di contrasto all’insediamento delle Pisano a Buccino avviata dalla precedente amministrazione con l’approvazione unanime del consiglio comunale e la netta presa di posizione politica sulla vicenda che gli costò l’estromissione dal Pd. Duro anche l’attacco dell’amministrazione comunale e dei sindaci del cratere contro le dichiarazioni del vicepresidente della Regione-

“Le parole di Bonavitacola sono allucinanti – ha detto il consigliere comunale di Buccino con delega alla zona industriale, Antonio Volpe. -Tra l’altro-ha aggiunto- Le fonderie 4.0 non esistono e la delocalizzazione non si traduce in posti di lavoro”. Contrarietà, rimarcata anche con dei cartelli “NO FONDERIE” esposti dagli ambientalisti nell’aula consiliare durante l’incontro e sottolineata dalle stesse associazioni tra le quali erano presenti “Radici”, “Occhio alla Lontra” e “Paese Mio”. Nell’ambito dell’assemblea inoltre, i consiglieri comunali di minoranza di Buccino, Pasquale Gallucci e Francesco Fernicola, hanno chiesto al Comune di Buccino l’istituzione di una commissione permanente di monitoraggio su ciò che accade nella zona industriale di Buccino ed in particolare, sull’immissione nell’aria di fumi e polveri sottili, oltre alla creazione di-“ un tavolo tecnico di esperti che fornisca supporto al Comune per la battaglia contro l’insediamento di industrie “pesanti” nell’area di Bucino”.
L’affondo alla politica però, è arrivato dal presidente dell’associazione Svimar e già sindaco di Contursi Terme, Giacomo Rosa, che ha annunciato la presentazione delle osservazioni di contrarietà all’insediamento delle fonderie a Buccino e ha rimarcato il legame salute-tutela dell’ambiente- “basta guardare alle statistiche, facendo riferimento ai decessi che sono sempre più in aumento negli ultimi anni, nella Valle del Sele e Tanagro, sulle malattie tumorali, per capire che sul territorio in cui gravitano le aree industriali del cratere vi è un serio problema di polveri sottili. Questi-ha tuonato-sono dati di fatto. Le nostre zone industriali- ha sottolineato-vanno monitorate con apposite centraline e controlli ad hoc ed i cui dati devono essere resi pubblici. Non servono scenziati per capire quante persone si ammalano e muoiono di tumore nel nostro territorio, servono azioni concrete urgenti per fermare i danni fatti ed evitare che se ne facciano altri”. Appello alla sensibilizzazione delle comunità è arrivato dall’ex vicesindaco di Buccino e capogruppo di minoranza in consiglio comunale, Maria Trimarco, che ha chiesto di interessare ai fini delle osservazioni- “tutte le aziende agroalimentari, le associazioni di categoria, e gli allevatori che operano nella Piana del Sele. Ciò che accade a Buccino- ha detto Trimarco-si ripercuote sulla Piana del Sele e se tuteliamo noi, viene tutelata anche l’economia agroalimentare e di allevamenti della Piana”.