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Buccino (Sa)- Mercoledì 14 settembre alle ore 10.30, presso la sede dello stabilimento dell’industria La Fiammante a Buccino, sarà presentato il progetto di filiera etica promosso dall’Associazione NO CAP che vede l’inserimento lavorativo in azienda di diversi lavoratori migranti, che vivono nella zona di Campolongo ala periferia di Eboli, in condizioni precarie e per questo particolarmente vulnerabili e facile preda di sfruttamento da parte dei cosiddetti “caporali”. I lavoratori saranno impiegati nella produzione di conserve di pomodoro a marchio NO CAP, commercializzate nei punti vendita della distribuzione che aderiscono alla rete dell’Associazione.

Il progetto vede alleate CONTRO IL CAPORALATO
• La storica azienda conserviera La Fiammante, da sempre in prima linea per la trasparenza di filiera e la legalità, che si rende disponibile all’assunzione delle vittime di caporalato mediante regolare contrato di lavoro (orari, dotazione, formazione, paga da CCNL).
• L’Associazione NO CAP, da anni impegnata nella lotta al caporalato e nella difesa dei diritti delle vittime dello sfruttamento lavorativo, che ha contribuito alla diffusione del concetto di filiera etica, diventato realtà in diverse aree del Sud Italia. Oltre alla rete commerciale di distribuzione delle conserve, NO CAP mette a disposizione un mezzo di trasporto gratuito, consegnato ai lavoratori, per assicurare loro un trasporto autonomo e sicuro dalle abitazioni alo stabilimento.
• L’Arcidiocesi di Salerno Campagna Acerno, con l’ufficio Migrantes e la Caritas, con l’impegno del Direttore Diocesano e Coordinatore regionale Migrantes Antonio Bonifacio che partecipa all’accoglienza, all’accompagnamento e alla relazione dei migranti lavoratori con l’azienda La Fiammante.
• L’associazione di volontariato Frontiera Sud di Campolongo, in cui operano Giuseppe Grimaldi e Farid Achackdi, che si occupano del piano sociale del progetto.
• La Diocesi di Teggiano Policastro, con la Caritas di Teggiano-Policastro nella persona di Alvaro D’Ambrosio, che con il progetto Sipla Sud si occupa dello sfruttamento lavorativo e accompagnamento ai servizi, e dell’avvocato Franco Esposito che si occupa degli aspetti legali legati al riconoscimento dei permessi di soggiorno e alle pratiche amministrative.
Lo sfruttamento della manodopera in agricoltura è purtroppo una pratica molto diffusa in tutto il territorio nazionale, e colpisce migranti e non, il progetto intende rappresentare l’affermazione della legalità e dei diritti dei lavoratori.

La disponibilità e l’autonomia del trasporto è uno degli aspetti cruciali cui si insedia, tra gli altri, lo sfruttamento della manodopera da parte dei caporali. Gli incontri, la relazione e l’accompagnamento dei lavoratori mira a monitorare il territorio, raccogliere storie e dati reali, anche con l’obiettivo di condividere dinamiche di inserimento sociale, oltre che lavorativo ed economico.

Il progetto di filiera etica promosso dall’associazione NO CAP ha trovato immediato consenso da parte de La Fiammante, non nuova a questo genere di battaglie. La rete che si è costituita intende contribuire attivamente al riscatto delle persone e del territorio, concretizzando la battaglia contro il caporalato, con l’inserimento degli sfruttati in un percorso legale di affrancamento dalle condizioni disumane in cui versano.
Grazie all’iniziativa di NO CAP e all’impegno dell’azienda La Fiammante è stato possibile definire e realizzare quella filiera etica che può e deve diventare modello di riferimento per il territorio, dimostrando nei fatti che è possibile uno sviluppo economico senza sfruttamento dei lavoratori.