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Salerno – E’ stata confermata la sentenza di primo grado per il giardiniere che nel 2011 rapinò e uccise una prostituta. I giudici della corte d’assise e d’appello di Salerno, presidente Palumbo, hanno così come richiesto dal PM, confermato a carico di Costabile Piccirillo la pena a 28 anni e sei mesi di reclusione per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere e di 1 anno e sei mesi per possesso di armi. Il 44enne, difeso da Giuseppe Vernacchio, era reo confesso. I fatti risalgono al dicembre del 2011. Il corpo della prostituta Rosa Allegretti fu trovato in un fondo agricolo il 21 dicembre. Costabile Piccirillo era alla guida del suo Fiat Scudo bianco in località Foce Sele di Capaccio. In quella zona era solita sostare la Allegretti. Il giardiniere era andato lì con l’intenzione di rapinarla, come ha più volta ribadito, e non di consumare una prestazione sessuale. L’aveva fatta salire in macchina e lì, sotto minaccia, le aveva chiesto di consegnargli il denaro che aveva con sé. Dopo averla immobilizzata per un braccio, l’aveva colpita ripetutamente con un bastone alla testa. Poi la legò. Secondo la ricostruzione, Piccirillo legò alla Allegretti piedi e mani con delle corde e, per non farla urlare, le infilò un fazzoletto di stoffa in bocca. Dopo avvolse il viso della donna con dello scotch. Quindi decise di sbarazzarsi di quel corpo: lo caricò sul suo mezzo e partì in direzione di Agropoli. Rosa riuscì di nuovo a liberarsi le mani dai lacci di plastica e, in località Linora, cercò di scappare una seconda volta. Piccirillo si fermò, la picchiò e la legò con fascette autobloccanti. Quando arrivò nel fondo di via Mascagni, Rosa Allegretti era già morta per asfissia. A quel punto provò a disfarsi del cadavere seppellendolo.