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Cava de’ Tirreni– C’è anche un deposito di Cava fra quelli finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Ancona e Macerata che ha smascherato, nella giornata di ieri, una frode fiscale da 120 milioni di euro sul traffico di carburante. L’operazione, denominata “Drago Nero”, ha portato al sequestro di beni per quasi 22 milioni di euro e a sei ordinanze di custodia cautelare con arresti domiciliari e 25 indagati in 6 regioni: Abruzzo, Campania, Lazio, Lombardia, Marche e Puglia.

Il carburante, secondo quanto scoperto dagli inquirenti, veniva prelevato in Slovenia, quasi 40 autobotti al giorno, spostato in un deposito marchigiano e smistato in altri  5 punti dislocati sul territorio nazionale. Tra questi, Capriva del Friuli (Gorizia), Fiumicino (Roma), Mirano (Venezia) e Monselice (Padova)  e  Cava de’ Tirreni. Da qui veniva poi inviato presso i distributori di carburanti stradali.