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Colliano (Sa)-  È attesa per l’ultima udienza che si svolgerà nelle prossime settimane con la replica del Pm, dopo le discussioni dei legali dei 9 imputati che hanno chiesto l’assoluzione dei loro assistiti, nel processo sulle bombe e le estorsioni risalenti agli anni 2016-2017 a Colliano.

Nelle scorse ore, dinanzi ai giudici del collegio della prima sezione penale del tribunale di Salerno presieduto dal magistrato Mariella Montefusco, i legali degli imputati hanno terminato le discussioni sulle posizioni dei propri assistiti, chiedendone ai giudici l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato.

Discussioni giunte a seguito dell’udienza che nei mesi scorsi ha visto il Pubblico ministero di Salerno, Claudia D’Alitto, definire gli imputati “un’agenzia criminale” che tra il 2016 e il 2017 terrorizzò gli imprenditori dell’alto Sele con episodi dinamitardi con l’esplosione di bombe carta ai danni di attività commerciali e chiedendone la condanna a 50 anni complessivi di carcere.

Organizzazione che secondo la Procura era capeggiata dall’imprenditore di Colliano, Biagio Scaglione, difeso dall’avvocato cassazionista Vincenzo Morriello, che nelle attività veniva affiancato dall’allora compagna, Mirica Mirela. I due, secondo gli inquirenti avrebbero reclutato e si sarebbero avvalsi della manovalanza di altri imprenditori, operai e conoscenti, residenti tra l’alto Sele e il napoletano, per realizzare una serie di attività illecite quali spaccio di sostanze stupefacenti il cui circuito gravitava per gran parte all’interno di un negozio di frutta sito in zona Bagni di Colliano che il titolare aveva trasformato in un market della droga, furti di cani di razza, furti in abitazione e la commercializzazione di banconote contraffate, ed estorsioni ai danni dei commercianti con l’utilizzo di bombe carta allo scopo di ottenere l’egemonia sugli affari economici che gravitavano tra ristoranti, bar, night club, ecc. siti nel cratere salernitano.

A incastrare gli imputati, le intercettazioni telefoniche e ambientali dei carabinieri e la denuncia delle vittime degli attentati dinamitardi, che nel 2021 portarono gli inquirenti ad arrestare imprenditori e operai residenti nell’alto Sele e a rinviarli a giudizio. Tra gli imputati: Biagio Scaglione di Colliano, Mirica Mirela Simion, Daniele Vuocolo di Colliano, Gerardo Sandro Falcone di Colliano, Gerardo e Lorenzo Raimo di Calabritto, Maurizio Torsiello detto Mauro di Colliano, Marco Gizzi di Colliano, Gennaro Esposito di Napoli , accusati a vario titolo dei reati di delitti contro il patrimonio, contro l’industria ed il commercio, contro la fede pubblica, detenzione di armi, estorsione e ricettazione, per gli attentati esplosivi avvenuti ai danni dei bar “Colorado Café”, il bar “J’adore Café” e il night club “Eden”, siti tra i comuni di località Isca di Colliano, Ponte Oliveto Citra e Bagni di Contursi Terme e che, secondo la Procura, vedevano a capo dell’organizzazione proprio Scaglione.

Richieste di condanna avanzate per Scaglione e gli altri imputati anche dagli avvocati delle parti civili, i legali Antonella Mastrolia, Anna Orlando e Vincenzo Mazziotta.
Restano fuori dal processo invece, gli altri due imprenditori che nel 2021 furono fermati nell’ambito della maxi-inchiesta, Mario Alvaro Carbone di Colliano che è stato assolto in udienza preliminare e Gregorio Ursi di San Gregorio Magno che nei mesi scorsi ha scelto per il rito del patteggiamento. L’udienza, giunta alle battute finali, ha visto nelle scorse ore gli avvocati Michele Cuozzo, Alfredo Lo Pilato, Vincenzo Morriello, Ada Carasia, Vincenzo Speranza, Alfonso Ronca, Rocco Pecoraro, Giovanna Eliana Fiore e Mary Buono, concludere le discussioni con la richiesta di assoluzione per tutti gli imputati.