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Salerno – La sanità campana ed i numeri poco chiari del reparto modulare dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi di Salerno finiscono ancora una volta alla ribalta nazionale attraverso la trasmissione televisiva de La7, “Non è L’ Arena” che ieri è riuscita nel tentativo portato avanti da settimane di avere una testimonianza diretta del direttore generale del Ruggi di Salerno, Vincenzo D’Amato.

Sorpreso dal giornalista il manager accetta di rispondere ma ad onor del vero non riesce a fare piena chiarezza sui 24 posti attivabili, 12 posti attivi ed otto reali. Si gioca tutto intorno a questo gioco di numeri buona parte della trasmissione che mostra l’inaugurazione del reparto modulare, nato con 24 posti letto, ma costretto poi a riorganizzare gli spazi aumentando le distanze tra un letto e l’altro. Così come ha spiegato la stessa trasmissione pur essendoci dodici numeri sui muri sono solo otto i posti letto.

La7 ha mostrato anche una stanza parte del modulo non attivo ed oggi diventata deposito in cui sono ammassati gli arredi tolti. Sulla vicenda forse a fare chiarezza è stato di più il primario del reparto, Renato Gammaldi al quale viene strappata una dichiarazione telefonica certamente condivisibile da ogni medico: “In tempi di guerra – dice Gammaldiio il malato lo metto anche a terra”. Restano le perplessità giornalistiche sul perché un reparto nato in un prefabbricato dove non possono entrare 24 posti letto, viene dichiarato sulla carta come un ospedale per 24 letti di terapia intensiva. La trasmissione si è arricchita anche dell’intervento dell’avvocato penalista Michele Sarno che provando a difendere Giletti dagli attacchi del Governatore era finito lui stesso nelle critiche di D’Amato che lo aveva bollato come un “politico politicante” e l’infettivologo Luigi Greco, richiamato dalla pensione durante la prima fase dell’emergenza Covid e poi licenziato bruscamente.