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Polla (Sa) – Misure anti-contagio da coronavirus intensificate all’ospedale “Luigi Curto” di Polla dove il direttore sanitario del nosocomio valdianese, Luigi Mandia, oltre all’obbligo già esistente in tutte le strutture sanitarie d’Italia, di misurazione della temperatura corporea, distanziamento sociale e utilizzo dei dispositivi di protezione individuali per pazienti, accompagnatori e sanitari, ha introdotto l’obbligo di registrazione giornaliera di tutti gli accessi nella struttura.  

Misure importanti dunque, quelle adottate dall’ospedale di Polla che nella prima ondata di contagi da coronavirus, avvenuta tra marzo e aprile, è stato tra i primi nosocomi salernitani a “fare i conti” con la cura presso apposite aree covid realizzate nei reparti, di centinaia di pazienti affetti da coronavirus. 

Un ospedale di “frontiera” il “Curto” che ora, con l’aumento dei contagi da covid nel territorio salernitano, alza le misure di sicurezza, predisponendo nell’atrio di accesso alla struttura, ben tre postazioni con tre sanitari e relativo personale affiancato dagli addetti alla sicurezza, adibito alla compilazione di moduli per la registrazione delle presenze di pazienti, dipendenti e medici, che accedono alla struttura ospedaliera per lavoro o per cure sanitarie.  

Ingressi controllati insomma, in cui l’utente fornisce alla struttura sanitaria, oltre ai propri dati personali, anche informazioni inerenti ad eventuali contatti con pazienti covid19, stato di salute, eventuali quarantene fiduciarie e reparto ospedaliero interessato. Registrazioni che richiedono circa cinque minuti quale tempo di attesa massima dei pazienti, in fila per la registrazione obbligatoria per poter accedere all’interno struttura, dopo essere stati sottoposti alla misurazione della temperatura corporea, muniti di dispositivi di protezione individuale e distanziati di almeno un metro.