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“Dobbiamo far decollare l’aeroporto”. De Luca, durante la full immersion nella sua città, fissa le priorità per lo sviluppo infrastrutturale di Salerno: “Per responsabilità di noi salernitani – dice – è diventato un’appendice per clientele politiche. Abbiamo perso sette anni senza concludere niente. Allora stiamo parlando con Capodichino (Gesac, ndr): nel giro di tre anni si potrà arrivare a 1.5 milioni di viaggiatori. Nell’arco di 7-8 anni lo scalo potrà attestarsi a 3 milioni di passeggeri. Urge il rilancio dello scalo in integrazione con Capodichino; per il prolungamento della metropolitana fino allo scalo, tra fondi europei e regionali abbiamo stanziato 50 milioni. I soldi per allungare la pista ci sono ma bisogna correre: a Milano non aspettano la Campania e neanche a Napoli aspettano Salerno. Ogni giorno che passa è un posto di lavoro perduto”. Quindi, pianifica: “Realizzeremo un progetto di sviluppo integrato della portualità con l’escavo per ospitare contemporaneamente tre navi da crociera: vorrei vedere alla stazione marittima la Meraviglia con i suoi 6 mila turisti (Msc, varata a settembre 2016, ndr); realizzeremo il raddoppio del raccordo Salerno-Avellino e la costruzione del nuovo ospedale per cui mettiamo a disposizione  350 milioni. Ma bisogna muoversi. A Caserta si sta realizzando il nuovo straordinario policlinico su un’area di 250 mila metri quadri; a Napoli sta nascendo l’Ospedale del Mare. A Salerno deve sorgere un grande ospedale nuovo di fronte al Ruggi: inutili gli interventi di facciata”.