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Salerno – Nell’ottica della semplificazione/accelerazione burocratica, cambiano le procedure per la costruzione e la ristrutturazione degli impianti sportivi.

FederCepi Costruzioni spiega: “Viene introdotta la possibilità di realizzare i lavori in deroga al Codice degli Appalti: è quanto prevede il Decreto Legislativo 38/2021, uno dei decreti attuativi della riforma dello sport”.

Nello specifico: “Il Decreto Legislativo 38/2021 prevede che, per favorire l’ammodernamento e la realizzazione degli impianti sportivi, il soggetto privato o la società sportiva che intendono realizzare gli interventi devono presentare al Comune o all’ente interessato il documento di fattibilità delle alternative progettuali.

Il documento, corredato dal piano economico-finanziario deve individuare, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la comunità.

Il documento di fattibilità delle alternative progettuali può comprendere la costruzione di immobili con destinazione d’uso diversa da quella sportiva. Tali immobili devono essere complementari o funzionali al finanziamento o alla fruibilità dell’impianto sportivo. È invece esclusa la realizzazione di complessi di edilizia residenziale.

Il documento di fattibilità delle alternative progettuali relativo a un intervento su un impianto preesistente da dismettere può prevederne la demolizione e ricostruzione, anche con sagoma e volumetria diversa.

L’ente locale interessato, per dichiarare il pubblico interesse dell’opera da realizzare, deve convocare una conferenza di servizi ed esprimersi entro 60 giorni. Nel caso in cui il progetto richieda atti di competenza regionale, la conferenza di servizi è convocata dalla Regione, che delibera entro 90 giorni.

Dopo aver ottenuto la dichiarazione di pubblica utilità, il soggetto proponente deve presentare il progetto definitivo, dal quale deve emergere che la realizzazione delle opere di urbanizzazione avviene prima o contestualmente ai lavori sull’impianto sportivo, i criteri generali di esecuzione dei lavori, la durata e le condizioni contrattuali.

Se il progetto preliminare, accompagnato da un piano di fattibilità economico-finanziaria per la rigenerazione, riqualificazione, ammodernamento e gestione dell’impianto è presentato da un’associazione o società sportiva dilettantistica, con l’obiettivo di favorire l’aggregazione e l’inclusione sociale, l’ente locale interessato, dopo aver valutato l’interesse pubblico dell’opera, affida direttamente all’associazione proponente la gestione gratuita dell’impianto per una durata non inferiore a cinque anni.

Nel contratto con l’ente locale bisogna tenere in considerazione i benefici che il nuovo impianto apporta al territorio anche in termini di crescita economica, integrazione sociale, riqualificazione urbanistica ed efficienza energetica.

Nei lavori di importo inferiore a un milione di euro, o in quelli di importo superiore nei quali le sovvenzioni pubbliche dirette non superino il 50% dell’importo, non si applicano né le disposizioni del Codice Appalti né le regole più stringenti dettate per gli impianti esistenti sulle aree pubbliche”.

In foto: lo scheletro del ‘palazzetto dello sport’.