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Sele-Tanagro- È attesa nelle prossime ore per la sentenza dei giudici della Corte d’Appello di Salerno che dovranno esprimersi sul ricorso ai fini della revoca della misura di prevenzione patrimoniale di beni immobili e di società, nei confronti di tre imprenditori salernitani, Gerardo Lordi di San Gregorio Magno, Genesio Paraggio di Eboli ed Elvira Liccardi di Capaccio Paestum, destinatari nel mese di febbraio, di un maxi sequestro di otto unità immobiliari e tre società, per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro.

I tre, amministratori della società Alburni Service, difesi dagli avvocati cassazionisti Pietro Fasano e Guido Carrozza, sono accusati di evasione fiscale dell’Iva e delle Accise sul gasolio agricolo e contrabbando di prodotti petroliferi.
Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica, i tre imprenditori, titolari di tre società e otto unità immobiliari site tra i comuni di Capaccio Paestum, Eboli, Pontecagnano e Salerno, avrebbero venduto illegalmente oltre 60 milioni di litri di gasolio quale prodotto petrolifero acquistato con un prezzo agevolato poiché destinato a specifico uso agricolo ma che in realtà sarebbe stato destinato ad usi diversi ed evadendo così Iva e Accise per un valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro, dichiarando inoltre al Fisco un reddito sproporzionalmente inferiore rispetto al valore del patrimonio immobiliare e societario posseduto. Una vicenda che secondo gli inquirenti sarebbe durata per un periodo che va dal 2013 al 2021 e che portò la Procura a sottoporre a sequestro preventivo tutti gli immobili e le società riconducibili ai tre imprenditori.

Misura di sequestro che è stata impugnata dai legali dei tre imputati dinanzi alla Corte d’Appello dove i giudici, sentito i Procuratore Generale della Repubblica che ne ha chiesto la conferma della sentenza di condanna e i difensori che nelle scorse ore ne hanno chiesta la revoca della misura di prevenzione, dovranno emettere sentenza.