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Anche il Giffoni Film Festival e il suo ideatore e fondatore Claudio Gubitosi rendono omaggio alla memoria di Michail Gorbaciov il quale partecipò al GFF nel 1997 in un paese che lo accolse con grande entusiasmo. “Per le generazioni attuali – spiega Gubitosicredo che l’immagine più forte sia sempre quella dell’abbattimento del muro di Berlino. Tutti questi momenti immagino che lui li abbia vissuti nella più assoluta solitudine e paura, con un sistema che cominciava ad essere intollerante e perfino pronto a costruire un tradimento di Gorbaciov. Gorbaciov fu ospite a Giffoni nel 1997. Cinque anni dopo essere stato estromesso e aver lasciato il potere a Boris Eltsin, che lo umiliò duramente in Parlamento”.

“Immaginate adesso – prosegue Gubitosiuno degli uomini più potenti del mondo da noi, a Giffoni. E immaginate il nostro festival nel 1997. Oggi racconto questo grande evento storico come se fosse stato semplice. Tantissimi rimasero stupiti della presenza di questo grande statista, in effetti, posso dirlo, per me è stato semplice. Già nel 1993 gli scrissi una prima lettera invitandolo a Giffoni. Nessuna risposta. E così gli anni successivi. Ero consapevole di dover dare ai nostri giffoner la storia, attraverso un uomo che ha fatto la storia. Non mi sono mai stancato di scrivere e così, nel 1997, mi arriva la famosa lettera in russo del suo segretario che mi confermava la presenza a Giffoni con la moglie Raissa Gorbaciova. A Giffoni ha rilasciato tantissime dichiarazioni, interventi fiume, sempre con il desiderio di comunicare, spiegare, farsi capire. Tra le sue dichiarazioni cito questa: ‘Non ho mai pensato a un film ispirato ai miei libri, ma se dovesse succedere sarei felice di essere premiato dai ragazzi di Giffoni. Qui c’è la gioia e la spontaneità del mondo'”