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Il Teatro Sociale “Aldo Giuffré” di Battipaglia svela le sue carte. L’associazione Assoteatro stamani ha aperto le porte del teatro per la conferenza stampa di presentazione del cartellone 2023/2024, ricco di ospiti di ampio respiro nazionale e internazionale. Si parte domenica, alle 18:30, con il quarto episodio de La Famiglia Verde, “A pensarci bene… va tutto male!”, sit theatrical comedy ideata da Ilaria Valitutto e Aniello Nigro, con Vito Cesaro e la partecipazione speciale di Nathaly Caldonazzo.

«Sono molto contenta di fare questa nuova esperienza con Vito, Claudio e tutti i colleghi con cui ho già avuto modo di lavorare in passato e con i quali mi sono trovata in armonia», così Nathaly Caldonazzo, di ritorno al “Giuffré” dopo svariati anni. Nel quarto episodio de La Famiglia Verde interpreterà Genoveffa: «È un personaggio ironico, anche un po’ “paravento”», l’attrice inoltre aggiunge: «Al “Giuffré” mancavo da prima che scoppiasse la pandemia. Un teatro bellissimo, curato nei minimi dettagli».
Il cartellone teatrale del “Giuffré” proseguirà il 10 dicembre con “La cantata dei pastori”, di Peppe Barra e Lamberto Lambertini. Primo appuntamento del nuovo anno, quello con “Separati ma non troppo”, commedia scritta, diretta e interpretata da Paolo Caiazzo, fissato per il 7 gennaio.
Imperdibile, il 4 febbraio, la commedia emotiva “I due papi” con Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, a cui seguirà poi il 17 marzo “Balcone a 3 piazze”, con Biagio Izzo. A concludere poi il cartellone teatrale 2023/2024 del Teatro Sociale “Aldo Giuffré” sarà lo spettacolo “Il viaggio del papà”, con Maurizio Casagrande.

«Abbiamo messo in piedi un cartellone brillante, basti guardare i nomi che lo compongono – afferma il direttore artistico del “Giuffré”, Vito Cesaro -. Un cartellone variegato, divertente, adatto a tutte le età. Siamo fieri del lavoro che siamo riusciti a fare». A fargli eco è Ilaria Valitutto, presidente di Assoteatro, che ha svelato tutte le iniziative che, tra laboratori e teatro scuola, verranno realizzate tra le mura del Giuffré: «Facciamo teatro a tutto tondo. Noi intendiamo quest’arte come un volano per la riscoperta di sé stessi. Non c’è la pretesa che tutti i ragazzi e bambini frequentanti i laboratori diventino poi attori, ma siamo fermamente convinti che il teatro abbia anche e soprattutto una valenza terapeutica».