Salerno – Festival del gol allo stadio Arechi dove Salernitana e Fiorentina realizzano un pirotecnico 3-3. Sousa, squalificato e sostituito in panchina dal vice Sánchez Lladò, cambia leggermente assetto, schierando la Salernitana con il 3-5-2: Maggiore, tornato dal 1′ al pari di Lovato, Bohinen e Botheim, si posiziona nel ruolo di mezzala destra, mentre l’attaccante norvegese fa coppia con Dia. La Fiorentina risponde con il consueto 4-2-3-1 con Castrovilli unica novità. L’avvio è di marca granata: dieci minuti e l’Arechi esplode. Bradaric, servito da Botheim, lancia Dia che s’invola a campo aperto, entra in area e batte sul primo palo Terracciano. Dopo aver trovato il vantaggio, però, la Salernitana è costretta a cambiare assetto difensivo: Gyomber lascia il campo per un problema muscolare, al suo posto entra Daniliuc. I granata calano e la Fiorentina inizia a macinare gioco. La Viola si rende pericolosa per la prima volta intorno alla mezzora ma Gonzalez non approfitta di un errore in fase di rimessa di Ochoa e, servito da Ikoné, spara alto da buona posizione.
Il pari, però, arriva due minuti dopo: Dodò sfonda sulla destra e dalla linea di fondo fa partire un cross per Gonzalez che salta più in alto di Daniliuc, trovando il gol dell’1-1. La Salernitana accusa il colpo ma la Fiorentina non riesce ad approfittarne. All’Arechi si va al riposo sul risultato di parità. Equilibrio che regge anche nella prima parte della ripresa. A spezzarlo ci pensa nuovamente Dia che, lanciato a rete da Botheim, percorre trenta metri di campo palla al piede e dal limite batte Terracciano per la seconda volta. Sul 2-1 è la Fiorentina a ritrovarsi, anche grazie ai cambi di Italiano che danno più equilibrio ai toscani. Proprio da un’intuizione del neo entrato Bonaventura, al 25′, arriva il pari di Ikoné che entra in area, salta Ochoa e fa 2-2. La Salernitana si fionda nuovamente in attacco e al 35′ cala il tris: Coulibaly apre per Mazzocchi che entra in area e viene atterrato. Dal dischetto va Dia che trasforma, trovando la tripletta. Il vantaggio, però, dura tre minuti: Biraghi dalla destra disegna una parabola velenosa su punizione che attraversa l’area, sbatte sul palo e termina in fondo al sacco, trovando il gol del definitivo 3-3.