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Avellino – Il Pd irpino è diviso in campagna elettorale: perché il territorio della provincia è stato separato in nove aree per esigenze di marketing e perché per i candidati dem non c’è solo in ballo un posto in Parlamento ma le amministrative di primavera e la segreteria provinciale del partito. C’ è voluto il Commissario David Ermini per mettere ordine incaricando la Presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D’Amelio, di seguire la campagna elettorale in Irpinia.

«Ho chiesto, concordando con la segretaria regionale Assunta Tartaglione, alla presidente del Consiglio regionale Rosa D’Amelio di seguire la campagna elettorale per i collegi di Avellino. In questo momento sento anche il dovere di ringraziarla per aver dimostrato ancora una volta senso di appartenenza e grande lealtà verso il Partito Democratico. La presidente D’Amelio con la quale ho già parlato, ha accettato di spendere la sua autorevolezza e la sua competenza in favore dei candidati del Partito democratico, alla Camera dei deputati e al Senato, durante la fase della campagna elettorale».

Alla guida resta il commissario politico Ermini che ha nominato due sub commissari Giuseppe Di Guglielmo e Mario Pagliaro. Presto si dovrà andare a congresso, si dice, dopo una nuovo tesseramento. E allora già da ora Valentina Paris, collocata al quarto posto nel listino della Camera e Luigi Famiglietti, candidato nell’uninominale del Senato e nel listino al quarto posto cercano di arginare l’avanzata del sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, che è capolista alla Camera e potrebbe subito dopo il voto tentare di mettere uno dei suoi a Palazzo di città e alla guida del Pd irpino.

E’ quello che vuol fare pure l’ex senatore Enzo De Luca, non candidato, che resta ben radicato sul territorio e come De Caro si scontra con Gianluca Festa che possiede un bel po’ di tessere e vorrebbe coronare finalmente il suo sogno di indossare la fascia tricolore cercando sponda in Angelo D’Agostino, candidato nell’uninominale cittadino per la Camera e capolista di Insieme.  E’ presto per ogni valutazione: i sondaggi non sono favorevoli al Pd e dopo il 4 marzo tutto potrebbe cambiare.