Nessuna appropriazione indebita dei soldi della Lega da parte di Umberto Bossi, imputato a Milano con il figlio Renzo, detto ‘Il Trota’, e con l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito per aver usato i fondi del partito per spese personali. Lo ha sostenuto in aula l’avvocato Matteo Brigandì, difensore del Senatur, sostenendo che “ci sono prove” che smentiscono quanto sostenuto dall’accusa e che “non è stato dimostrato che Bossi ha rubato”. Secondo il difensore, “i fatti appropriativi sono stati contestati con una certa leggerezza, con un’accusa che si è accanita e che ha cercato in maniera chirurgica di trovare un reato”. Il pm Paolo Filippini ha chiesto 2 anni e tre mesi di carcere per l’ex leader della Lega, un anno e 6 mesi per Renzo e 2 anni e mezzo per Belsito.
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