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Avellino –  Disposto il sequestro di beni per oltre 200 mila euro dal gip del Tribunale di Catanzaro nei confronti dell’ex deputato Giuseppe Galati nella sua qualità di presidente della fondazione Calabresi nel mondo, ente in house della regione Calabria attualmente sottoposto a procedura di liquidazione, del segretario della stessa fondazione Giuseppe Antonio Bianco, dirigente ad interim del settore Affari generali della Regione, e di una collaboratrice della fondazione, Mariangela Cairo. I tre sono indagati, a vario titolo, per abuso d’ufficio, falsità ideologica e peculato.

Dalle indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catanzaro con il coordinamento della Procura della Repubblica di Catanzaro, sarebbe emerso che i tre avrebbero distratto fondi comunitari Por destinati alla fondazione. In particolare, Galati, eletto in Parlamento 5 anni fa con il Pdl e ricandidato ma non eletto con “Noi con l’Italia» nelle elezioni del 4 marzo scorso, è accusato di avere assunto un considerevole numero di collaboratori a soli “fini clientelari» come scrive il gip, «per mantenere ed incrementare il proprio bacino elettorale» simulando il loro impiego nella Struttura operativa interna, la cui nomina era affidata alla scelta fiduciaria del presidente, ma impiegandoli in realtà in progetti finanziati con fondi comunitari.

Al riguardo la Procura aveva chiesto il sequestro a Galati di beni per un importo di oltre un milione, la cifra indicata come danno per la Regione. Richiesta che è stata però rigettata. Il gip, invece, ha accolto la richiesta di sequestro beni in relazione a somme che Galati e Bianco avrebbero percepito illecitamente (141 mila euro Galati e 62 mila Bianco) attribuendosi incarichi per figure professionali non necessarie alla Fondazione. Galati e Mariangela Cairo, infine, sono indagati per l’affitto a Roma di un locale.