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Non sussistono prove tali da presumere che uno dei candidati al concorso per la selezione di 10 Vigili Urbani da assumere al Comune di Avellino, potesse conoscere anticipatamente i quesiti dell’esame orale.

E’ questa, in sostanza, la movitazione che ha spinto il Tribunale di Avellino ad accogliere la richiesta di Riesame proposto dall’avvocato dal 26enne a cui era stato sequestrato il cellulare, il penalista Gaetano Aufiero, che aveva avanzato la richiesta di Riesame del provvedimento di sequestro probatorio del telefono del suo assistito, attuato il giorno stesso della prova d’esame con l’arrivo della Guardia di Finanza al Comune, su decreto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino.

La vicenda ha avuto origine da un esposto, non presente negli atti ma richiamato nel verbale di esecuzione del sequestro, che segnalava la presunta conoscenza da parte del candidato delle domande predisposte dalla Commissione esaminatrice del concorso pubblico-

Tuttavia, durante l’esecuzione del sequestro, non sono stati effettuati accertamenti sul telefono in questione al fine di verificare l’effettiva presenza delle domande della Commissione esaminatrice. Inoltre, non è emerso alcun elenco scritto dei quesiti da rivolgere ai candidati durante la prova orale, rendendo impossibile l’accertamento retroattivo. Di conseguenza, l’istanza di riesame presentata dall’avvocato Aufiero è stata accolta dal Tribunale di Avellino.