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Al Nazareno fanno muro a fronte delle richieste del territorio in attesa di scegliere le liste elettorali. Perlomeno questo è stato l’atteggiamento di Matteo Renzi nell’incontro con i segretari regionali che si è tenuto nei giorni scorsi. Ora si attende la Direzione del 25 che metterà la parola fine sulle scelte del partito. Ma le tensioni non si arrestano perché il punto è che i territori fanno scudo di fronte ai “paracadutati”, i nomi scelti da Roma da candidare.
La scelta è tra l’uninominale e il proporzionale (in lista sicura): i big da piazzare e gli alleati da accontentare. Ora dopo aver ascoltato il partito locale, al Nazareno hanno messo la pratica in ‘stand by’. Decidere in Irpinia ci sono alleati di peso: uno è Giuseppe De Mita di Civica e Popolare e l’altro Angelo D’Agostino di Insieme. Una parte del Pd locale non è d’accordo per l’uno e il restante non vuole l’altro. A cominciare dalla presidente del consiglio regionale Rosetta D’Amelio che nei giorni scorsi è stata chiara: o De Mita e D’Agostino. Se sembrano ormai blindate le candidature dei deputati Famiglietti e Paris si discute ancora di quella del senatore Enzo De Luca e della presidente del Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio. La Direzione è prevista per l’inizio della prossima settimana (il 16 probabilmente) dedicata proprio al programma e alle regole “elettorali”, ma non sarà decisiva.  Per alla fine il Pd non può rischiare: la scelta più conveniente sarebbe quella di mettere nei collegi i candidati con un forte radicamento (voti, in pratica). Quindi, le istanze locali alla fine potrebbero essere ascoltate.