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Avellino – «L’assemblea di domenica all’Atlantico ha finalmente dato compimento al progetto sul quale Possibile sta lavorando da anni, fin dall’uscita dal Pd, quando in disaccordo con la linea di Renzi sulle politiche del lavoro, della scuola, sulle trivellazioni, sulla legge elettorale e potrei continuare, decidemmo di rompere in maniera definitiva con il Pd per costruire altrove l’alternativa in grado di affrontare realmente il tema delle disuguaglianze, dei diritti, della cura dell’ambiente, del rispetto delle regole democratiche, del principio di partecipazione. Allora eravamo soli a fare la traversata nel deserto, adesso finalmente siamo in compagnia». Nadia Arace, consigliera comunale del gruppo Si può e rappresentante di Possibile commenta la nascita di Liberi e Uguali e la designazione di Pietro Grasso a leader di questo nuovo soggetto politico.

In Irpinia resta ancora qualche nodo da sciogliere: all’assemblea provinciale per l’indicazione dei delegati, Possibile e Sinistra non hanno partecipato e poi in un dura nota hanno stigmatizzato il comportamento di Mdp che sembrava voler far prevalere la forza dei numeri.
«L’Assemblea provinciale – spiega – è stata un’occasione mancata. Avrebbe potuto segnare un inizio anche in questa provincia, ma non è stato possibile. Noi immaginiamo che la pari dignità sia elemento imprescindibile di qualsiasi relazione politica, soprattutto se ci si dà l’ambizione di superare i narcisismi e i personalismi per mettersi a servizio di una collettività, che, s’intende, non siamo noi esponenti di partito, ma tutti quelli che sono fuori dai partiti, le persone che faticano ad arrivare a fine mese o che non ci arrivano perché un lavoro non ce l’hanno. Ecco, è tutto più difficile quando un partito decide di quantificarsi con i numeri e non con le idee».

Anche se Liberi e Uguali è una forza alternativa al Pd, qui in Campania il consigliere regionale Francesco Todisco per ora resta nella maggioranza che sostiene il Governatore De Luca: e questo è un altro problema. «Io trovo che Francesco stia commettendo un errore a continuare a sostenere il governo più autoritario e trasversale che la Campania ricordi, che si è reso protagonista di atti che qualsiasi forza di sinistra contrasterebbe a cominciare dalla Legge regionale con cui, a dispetto del Referendum sull’acqua pubblica, ha invece privatizzato la gestione del servizio idrico. Qualsiasi atto anche lodevole, non potrà smontare la logica privatistica che muove questo governo. Non si può essere alternativi al Pd solo fuori Napoli, quando non si condivide una linea si va all’opposizione, come ho fatto ad Avellino dove insieme alla consigliera Di Iorio e all’onorevole Giordano abbiamo dato vista al gruppo “Si Può” che in questi anni ha condotto tante battaglie e ne ha vinta anche qualcuna».

Intanto l’obiettivo è costruire una coalizione «con metodi trasparenti, democratici. Con un’ampia rappresentazione di generi, di esperienze che Possibile è disposto a sostenere con grande generosità. Quando ai Pini spettinati aprimmo la nostra esperienza – conclude Arace – ci siamo detti di voler costruire un partito non per poter essere eletti, ma da poter votare».